Una rosa nel deserto

Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito ad una proliferazione delle fiction poliziesche americane. Ognuna ha la sua peculiarità: alcune hanno un taglio scientifico (CSI e Bones), altre puntano sull’ effetto nostalgia (Cold Case), altre ancora si concentrano su particolari infinitesimali come il linguaggio del corpo (Lie to me)… l’ impressione é che si stia raschiando il fondo del barile, nell’ attesa di giungere ad una completa saturazione del genere. Tra le varie fiction, una delle poche ad essere veramente degna di nota é “Law & Order SVU.” Tratta di delitti a sfondo sessuale, ma non é questo dettaglio pruriginoso che ha determinato il gradimento mio e di tutti i fan del programma: sono ben altri i motivi per cui questa serie é riuscita ad emergere dal fitto ventaglio di proposte più o meno simili. In primis, i personaggi: tutti i detective della serie sono interessanti, hanno una personalità ben definita e offrono infiniti spunti di trama. Inoltre, gli attori che li interpretano sono sempre gli stessi dagli anni 90 ad oggi: questa stabilità del cast é un valore aggiunto, soprattutto se pensiamo al continuo e confusionario viavai di personaggi che solitamente caratterizza le serie di lunga durata. Un’ altra virtù della serie é quella di proporre delle storie lineari, che non stancano lo spettatore con trame troppo complicate: lo schema narrativo di ogni episodio é semplice, da una rosa di sospettati si arriva per esclusione ad individuare il colpevole. Nonostante la presenza di questo schema fisso, la serie non é mai ripetitiva, perché cambiano le motivazioni del colpevole, il modo in cui si é arrivati a scoprirlo, le tecniche di interrogatorio… non c’é una sola puntata che dia un’ impressione di deja vu. Infine, le altre serie poliziesche si concentrano unicamente su come stanare l’ assassino, e una volta trovato il colpevole finisce la puntata. “Law & Order SVU” va oltre: ti fa vedere anche il processo, come sia difficile provare la colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio”, quanto bisogna essere scaltri e previdenti per evitare che gli avvocati dell’ imputato lo facciano uscire per un cavillo… é dunque doppiamente istruttivo: fa vedere come lavora la polizia, ma anche come funziona la giustizia, con tutte le sue sfaccettature e contraddizioni. Nonostante tutti questi pregi, il fatto che tratti di delitti a sfondo sessuale ha sempre condannato la serie a venire trasmessa ad orari impossibili. Poi, il colpo di fortuna: col passaggio al digitale terrestre ci é stato “regalato” il canale Iris, dove finalmente “Law & Order SVU” viene trasmesso tutti i giorni, e ad un’ ora decente. Cogliete l’ occasione, e date una chance a questa serie.

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24 risposte a Una rosa nel deserto

  1. cinemaleo ha detto:

    Anch’io penso che sia una delle migliori serie poliziesche mai realizzate (la seguo su FoxCrime). Storie avvincenti, mai banali e che spesso inducono alla riflessione

  2. Hello. I have been using Google Translate to read you blog, and hopefully it has been giving me an accurate translation into English. Like yourself, I do enjoy police procedurals, and Law & Order is certainly one of those. As you say, part of the appeal is in not just seeing the process for catching the criminal, but the often very difficult task of convicting him or her in a court of law.

    Another show I watch is Criminal Minds. That, on the other hand, does not often concern iself with the corutroom aspect of a case. It is focused on profiling the mind & personality of the serial killer and using those deduction to track him down. I will say that some of the plots are convoluted and, at times, repetitive, but the regular characters are all well-developed and it is enjoyable to follow them from one episode to the next. I will probably be blogging about Criminal Minds in the near future.

  3. wwayne ha detto:

    Thank you for your comment! It really strikes me that you made so many efforts to understand what I had written. An article I wrote in italian and more than a year ago caught the attention of an American reader, today: that’s the impressive power that Internet has. I’ll surely give Criminal Minds a try, as I will surely read your post about it. Thank you again! : )

  4. lapinsu ha detto:

    Non ho mai visto nessuno dei vari Law and Order, quindi non posso mimamente giudicare questo giudizio.
    Tuttavia ho notato che hai menzionato Lie to me: ecco, ho visto questa serie e mi sento di spenderci 2 parole. Aveva delle grandissime potenzialità, ma dopo alcuni episodi molto brillanti, si è spenta velocemente a causa di 2 errori fatali:
    1. è diventata troppo centrata sul protagonista, Tim Rogh, che è stato caricato di troppe responsabilità, diventando una caricatura
    2. è stata cambiata la struttura narrativa: nelle prime puntate venivano risolti 2 casi alla volta (uno grosso e uno più piccolo e leggero), poi solo uno alla volta. Ecco, questo cambio secondo me ha impoverito la storia e appiattito tutti i personaggi sul protagonista, che è diventato una lucente supernova che si è mangiata tutto il resto prima di esplodere.

    Sul genere poliziesco consiglio anche Numb3rs, prodotta dai fratelli Scott. Non è un poliziesco d’azione o di grande dramma, ha toni spesso anche leggeri, tuttavia è ben costruito.

    • wwayne ha detto:

      Sono d’ accordo sul fatto che per fare una grande serie ci vogliono dei grandi comprimari. Ad esempio, in Beverly Hills 90210 tutto ruotava intorno al “bravo ragazzo” Brandon, ma c’erano anche il “bello e dannato” Dylan, il “miglior amico” Steve, la “secchiona” Andrea… alla fine tutti incarnavano un diverso stereotipo, però, pur non essendo particolarmente originali, con la loro sola presenza movimentavano la situazione ed impedivano che la serie diventasse una statica e monotona narrazione della prevedibile vita di un bravo ragazzo.
      Se Numb3rs ha un tono leggero, la cosa non può che farmi piacere. Spesso le serie poliziesche trattano degli argomenti così pesanti che alla fine il piacere di provare a indovinare l’ assassino viene superato dal disagio per i temi trattati: ci voleva una serie dove questo retrogusto sgradevole venisse un po’ stemperato. Gli darò un’ occhiata su SKY. : )

      • lapinsu ha detto:

        Sul genere “poliziesco ma leggero” c’è anche “Castle, detective tra le righe”. Entrambi sono rimasti fuori dalla mia top20, ma comunque sono serie carine e godibili.

  5. marisasalabelle ha detto:

    Sono anch’io appassionata di serie poliziesche. La mia preferita in assoluto è Criminal Minds. Poi mi piacciono Law & Order e Law & Order SVU. Le serie “poliziesco un po’ comico” non mi appassionano più di tanto: spesso la comicità è scontata, le battute prevedibili… Sono anche una seguace dei vari CSI. Purtroppo a lungo andare l’originalità delle storie viene un po’ a mancare…

    • wwayne ha detto:

      Sì, in effetti molte serie, poliziesche e non, hanno degli spunti di trama che dopo un po’ di stagioni (o addirittura dopo solo pochi episodi) cominciano a mostrare la corda.
      Sono invece prolungabili all’ infinito le serie dove l’ attenzione non é focalizzata sui personaggi, ma su ciò che succede intorno a loro. Ad esempio, in Law & Order la cosa più importante é l’ indagine, i detectives che la conducono sono soltanto un mezzo per arrivare a sbrogliare la matassa: questo ha fatto sì che, anche quando ci sono stati dei ricambi nel cast, la serie sia potuta andare avanti senza scossoni.
      Non so se succede anche a Lei, ma io quando mi affeziono ad una serie tendo sempre ad identificarmi con un personaggio in particolare, quello che sento più vicino al mio modo di essere, e faccio per lui un tifo sfegatato. Di solito scelgo il personaggio più onesto, quello che cerca sempre di fare la cosa giusta anche quando converrebbe di più agire in modo sporco. E in Law & Order questo modello é perfettamente incarnato dal mitico Jack McCoy, uno dei personaggi (non solo televisivi) più riusciti di sempre.
      In ambito letterario il genere “poliziesco comico” ha come massimo esponente (anzi, che io sappia come unico esponente) il grandissimo Joseph Wambaugh. Di lui Le consiglio “Hollywood Station” e “Hollywood Crows”: mi hanno fatto ridere così tanto che a distanza di anni ne ricordo ancora molte battute. “Hollywood Crows” poi oltre alle battute ha anche una trama finissima, é davvero un libro che ti resta dentro.

  6. mchan84 ha detto:

    Hallo! Sono un’appassionata di serie tv, come non commentare questo post? Law&Order l’ho cominciato a vedere da poco perché tempo fa ne avevo visto un episodio di quelli che hai nominato tu sui crimini a sfondo sessuale ed essendo abbastanza impressionabile ho preferito lasciar perdere. Invece ultimamente stanno trasmettendo le puntate delle prime serie (almeno credo a giudicare dai vestiti e dalla qualità delle immagini) e sono molto più guardabili, almeno dal mio punto di vista. Del genere la mia preferita in assoluto è C.S.I.-scena del crimine, al secondo posto C.S.I.New York pari merito con Criminal Minds. Do ragionissima a chi qui sopra ha scritto che la forza di una serie sta nei personaggi, in tutti non solo in quello principale. Per questo anch’io ho trovato difficile da seguire Lie to me, anche se all’inizio aveva del potenziale e l’attore è bravissimo. Numb3rs l’ho adorato le prime tipo 4 serie, poi anche loro si sono un po’ persi. Castle è più intrattenimento che giallo. Mi piacciono i riferimenti alla cultura pop, meno i casi. Bones all’inizio mi piaceva, poi lei è diventata pesante. E comunque leggendo i libri ai quali la serie è ispirata ho trovato cento volte meglio i libri, sia come casi che come caratteri dei personaggi.
    A parlare di serie televisive potrei andare avanti per ore, quindi è meglio che mi fermi qui.
    Mchan

    • wwayne ha detto:

      Sei molto più informata di me! Io finora a parte Law & Order ho visto solo Cold Case e White Collar. Della prima sono stato a lungo un superfan, poi mi era venuta a noia… e non devo essere stato il solo, visto che poco dopo ha chiuso! White Collar invece lo seguo ancora con grandissimo piacere.

      • mchan84 ha detto:

        Te l’ho detto che sono un’appassionata 😉
        Mi ero scordata Cold Case. Anche a me era venuta a noia verso la fine, più che altro per le storie personali che i casi li ho sempre trovati molto interessanti ed anche un pochino istruttivi. E mi piaceva il fatto che fossero ispirati a casi irrisolti reali.
        Un’altra serie di casi in tribunale che mi piaceva molto, ma che ha chiuso dopo una sola stagione è Justice-nel nome della legge, con due ottimi attori quali Victor Gaber e Kerr Smith. Qui la vita personale dei personaggi non era minimamente contemplata in compenso ci si focalizzava sul processo e sulle indagini degli avvocati difensori. La cosa che mi piaceva di più, ma che al contempo mi lasciava sempre un po’ sgomenta, era che non si conosceva il colpevole fino alla fine dell’episodio, per cui poteva benissimo essere assolto grazie alla difesa e poi nel finale ti facevano vedere cos’era realmente accaduto. Spesso venivi persuaso anche tu della sua innocenza e poi scoprivi che innocente non era.
        Di White Collar ne ho sentito parlare soprattutto per il protagonista. ;-P
        Mai provato a vederlo per via dell’orario di messa in onda.
        Figurati che adoro Person of Interest ma non sempre riesco a vederne la fine per via del sonno.
        Mchan

  7. mchan84 ha detto:

    Hallo! Mi ero scordata di chiedertelo: cosa ne pensi di Crossing Lines? Sempre se lo hai visto. Il produttore è lo stesso di Criminal Minds, ma è ambientato in Europa. Ne hanno trasmessi solamente 3 episodi al momento, però l’idea che mi ero fatta dopo la prima puntata è rimasta immutata.
    Mchan

    • wwayne ha detto:

      Fino a ieri ero impegnato a studiare per l’ ultimo esame prima della laurea, e inoltre la tv che ho in camera mia si é rotta, quindi per vari motivi non ho potuto guardare niente ultimamente. Di che parla Crossing Lines?

      • mchan84 ha detto:

        Narra le indagini di una squadra speciale con sede operativa all’Aja ma che si sposta in giro per l’Europa seguendo casi uguali in stati diversi. Ne fanno parte un maggiore ed un detective francesi, un commissario tedesco, un ispettore nord-irlandese ed una commissario italiana, più un ex poliziotto americano. Sinceramente è un po’ campata in aria questa unione. Prima di tutto il tipo americano non si sa con quale principio può lavorare in Europa, secondo poi all’inizio non erano nemmeno autorizzati ufficialmente quindi non si sa come potevano stare tutti in Olanda e terzo: come comunicano? Tra di loro parlano inglese, almeno così ho dedotto, ma poi dialogano tranquillamente anche con gli indiziati e/o testimoni di vari paesi europei senza bisogno di traduttore e la cosa è leggermente inverosimile. Una delle poche cose apprezzabili sono le storie dei protagonisti che vengono rivelate poco a poco, proprio come in Criminal Minds, creando una specie di trama orizzontale.
        Mchan

        Ps: in bocca al lupo per la laurea allora! In che cosa?
        Pps: comunque non ti sei perso chissà cosa, soprattutto per il doppiaggio. Un pochino penoso. Non so se per via dei tempi (è in anteprima mondiale) oppure per la scelta dei doppiatori. Tra l’altro l’attrice che fa l’italiana è italiana (Gabriella Pession) e, purtroppo, si doppia da sola…

  8. wwayne ha detto:

    La tua descrizione mi fa capire che Crossing Lines non sembra fare per me, e questo, unito al fatto che mi sono perso le prime puntate, mi fa pensare che difficilmente comincerò a seguirlo. La laurea é in Lettere Antiche. Grazie dei commenti! : )

  9. AnimaNoirBlog ha detto:

    D’accordissimo con te! Tra l’altro ho sempre preferito Law&Order SVU rispetto a Law&Order, e come hai detto tu non per il fatto che si parli di crimini a sfondo sessuale, è proprio tutta un’altra storia! Recentemente ho visto anche qualche puntata di Isle&Rizzoli, che è nato pochi anni fa, se ti piace il genere te lo consiglio!

    • wwayne ha detto:

      Adoro quando altri bloggers commentano i miei vecchi post! Isle&Rizzoli non l’ho mai visto, ma dopo la tua raccomandazione mi riprometto di colmare la lacuna al più presto. Grazie per il commento! : )

  10. marisasalabelle ha detto:

    Sono passati tanti anni… avevo commentato già allora! E sono cambiate le serie, alcune sono finite, altre invece continuano e soprattutto ne sono nate di nuove. Attualmente trovo che le migliori siano su Netflix dove provo a guardarle in inglese (coi sottotitoli in inglese). Mi sono piaciute moltissimo le tre stagioni di Broadchurch, belle le storie e bravissimi gli interpreti; attualmente sto seguendo Maniac, una sorta di distopia dove si sperimentano farmaci che permettono alle persone di dimenticare i loro problemi e Safe, una vicenda che si svolge in un quartiere chiuso di gente ricca che vive al sicuro (safe) ma mica tanto al sicuro, visto che una ragazza sparisce e un ragazzo viene ucciso e il suo corpo occultato… e sono solo alla quarta puntata!
    Infine su Netflix vorrei segnalare La casa di carta, una strepitosa fiction spagnola. Davvero godibile.

  11. artalonbloog ha detto:

    Ma sbaglio o è l’attore che ha fatto Happy! su Netflix?

  12. Daria ha detto:

    Bella serie! Anche Law& Order: I due volti della giustizia però è fatta molto bene!

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo. Anche perché lì c’è un personaggio da 10 e lode come Jack McCoy: varrebbe la pena di guardare la serie soltanto per lui. Grazie per il commento! : )

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