Un viaggio memorabile

Young woman leaning out of car window, laughing

La vita dà, la vita toglie. E spesso lo fa in modo non casuale. Mi spiego meglio: quando mi sono trovato a dover gestire un periodo di profonda tristezza, spesso la vita sceglieva proprio quel momento per farmi imbattere in qualcuno che avesse il potere di risollevarmi il morale, o in qualcosa che mi tenesse la mente occupata e mi impedisse di sprofondare nella depressione. E così la formula La vita dà, la vita toglie, che molti interpretano in senso negativo, per me è diventata un inno all’ottimismo: perché spesso, se la vita ti toglie qualcosa, è perché sta per donarti in cambio qualcos’altro.
Noi due ai confini del mondo questo concetto lo fa capire perfettamente. E’ la storia di Amy, una ragazza che ha da poco perso il padre, e che da un giorno all’altro deve trasferirsi dalla California al Connecticut: località molto meno figa, e soprattutto distante quasi 5.000 km dalla sua vecchia vita. Come se non bastasse, sua madre ha deciso di traslocare in anticipo rispetto a lei, e quindi ad Amy tocca l’ingrato compito di farsi tutti quei chilometri in macchina da sola. O meglio, proprio da sola no: per tenerle compagnia, sua madre ha deciso di affiancarle il figlio di una sua amica, che deve andare in quella direzione per tentare di riprendersi una sua vecchia fiamma.
Così Amy e Roger iniziano il loro lunghissimo tour degli Stati Uniti, che il libro documenta minuziosamente proprio come un diario di viaggio: Amy non solo ci racconta in prima persona cosa le succede giorno per giorno, ma allega anche scontrini, foto, fogli di bloc notes con su scritte le canzoni ascoltate durante il tragitto… grazie a tutti questi deliziosi dettagli al lettore sembra quasi di essere il terzo passeggero di quella macchina, e di vivere insieme ad Amy e Roger ogni singolo minuto del loro folle viaggio coast to coast.
Ovviamente nel tragitto capiteranno mille peripezie: cambiamenti di percorso, confessioni reciproche, incontri esilaranti… non basterebbero dieci pagine per elencarle tutte, così preferisco non citarne nemmeno una, anche per non togliervi il piacere della lettura.
Noi due ai confini del mondo di Morgan Matson è un libro che resta con te anche dopo che hai finito di leggerlo. Da quando è entrato nella mia vita, periodicamente lo prendo dallo scaffale e lo sfoglio, lasciando che le foto, gli scontrini e le tante altre chicche a corredo del testo mi facciano affiorare alla mente i momenti più belli di un viaggio che mi sembra di aver fatto anch’io. Amy e Roger hanno vissuto un’esperienza indimenticabile, e vi consiglio caldamente di scoprirla in tutto il suo splendore.

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112 risposte a Un viaggio memorabile

  1. giomag59 ha detto:

    Vale sempre la pena di ascoltare i tuoi suggerimenti! Nel prossimo viaggetto in biblioteca andro’ a cercarlo. Intanto, anche se un po’ in anticipo, Buona Pasqua!

  2. Marta Vitali ha detto:

    Sembra fantastico..

  3. luciabaroni ha detto:

    Lo leggerò sicuramente 😀

  4. Julian Vlad ha detto:

    Le tue recensioni sono sempre materia viva, 3 minuti fa non conoscevo questo libro e ora non vedo l’ora di leggerlo 🙂

  5. Affy ha detto:

    E mi tocca trovarlo questo libro, capperi mi hai messo una tale curiosità addosso … 😉
    Condivido il tuo pensiero. La vita toglie ma subito dopo livella il conto restituendo qualcosa che non ti aspettavi, certe tempeste si rivelano dolorosamente proficue.
    “Noi due ai confini del mondo” … inizia la ricerca! 😀
    Un caro saluto da Affy

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu condivida le considerazioni che ho espresso all’inizio del post, e sono convinto che anche tu amerai alla follia questo libro. Grazie per il commento, e un caro saluto anche da parte mia! : )

  6. lamelasbacata ha detto:

    Mi dai sempre ottimi suggerimenti quindi anche questa volta è un sì, in lista! 🙂

  7. kasabake ha detto:

    Grazie Wwayne.
    Quando mi sono imbattuto la prima volta in questo libro, non lo degnai di alcun attenzione, liquidandolo superficialmente come un romanzetto rosa adolescenziale: non conoscevo e non conosco tutt’ora l’autore e la copertina faceva presagire davvero la fiera delle banalità, ma ora so che non è così, perché la tua recensione è chiara, come è chiaro che la vicenda romantica, certamente presente, non è la parte essenziale di questo libro.
    Quindi, grazie di nuovo Wwayne.
    Inoltre mi hai intrigato con la tua descrizione dei tanti riferimenti con cui ricostruirsi il viaggio, come tanti sassolini o briciole di pane lasciate da un romanziere pollicino.
    Ecco perché, per la terza volta, ti dico grazie Wwayne.
    Mi associo infine al tuo follower Julian Vlad, che non conosco, ma di cui faccio mia la sua considerazione “[…]Le tue recensioni sono sempre materia viva, 3 minuti fa non conoscevo questo libro e ora non vedo l’ora di leggerlo […]”.

    P.S. Una domanda, Wwayne, che potrà forse farmi sembrare cretino: quando parli di foto, scontrini e tante altre chicche a corredo del testo, ti riferisci a qualcosa di stampato nel volume o a dei veri inserti in carta allegati al volume (come il tovagliolino, le cartoline o le finte fotocopie de “La nave di Teseo”?

    • wwayne ha detto:

      Hai perfettamente ragione, l’edizione italiana di questo romanzo è stata gestita come peggio non si poteva: il titolo originale “Amy & Roger’s Epic Detour” è stato sostituito con un titolo da libro Harmony, e anche la copertina fa pensare ad un banalissimo romanzo rosa. E infatti anch’io, quando l’ho visto in libreria, sono passato oltre senza indugio; poi su Internet ho letto che aveva ricevuto diversi premi e che molti lettori ne parlavano bene, e quindi ho deciso di dargli una chance. E’ stata una delle scelte letterarie più azzeccate che abbia mai fatto.
      Hai centrato il punto anche quando dici che la tematica amorosa è certamente presente, ma non è la parte essenziale di questo libro.
      Le foto, gli scontrini e i fogli di bloc notes sono stampati nel volume. E’ evidente che l’autrice ha visitato davvero tutti i luoghi di cui ha parlato, e infatti parlando del libro ha rivelato che la trama è in pratica una fusione di 3 distinti viaggi coast to coast che lei ha fatto da giovane. Si è decisamente goduta la vita, e ha fatto proprio bene! : ) Grazie a te per i complimenti e per il commento! : )

      • kasabake ha detto:

        Grazie a te per la dritta: ho già adocchiato il libro su Amazon, ma mi sono rotto di dare soldi a dei colossi e me lo andò a comprare da “Ulisse”, una vecchia libreria fornitissima in Via degli Orti a Bologna, gestita da delle belle persone che amano i libri che vendono… il prezzo è praticamente lo stesso, ma la professionalità è di un altro pianeta! Buona serata, amico!

      • wwayne ha detto:

        I siti come Amazon vanno evitati come la peste anche per un altro motivo: vendendo i libri ad un costo stracciato, influiscono in negativo sui guadagni delle case editrici, e quindi sugli stipendi dei loro dipendenti. Ho lavorato in una casa editrice come editor e traduttore, quindi certe situazioni le ho vissute molto da vicino.
        In realtà per quella casa editrice mi sono occupato quasi esclusivamente di traduzione. L’unico libro di cui ho curato l’editing è questo: http://www.fratinieditore.it/format.html. E’ un thriller di altissima qualità, e ti giuro che lo penserei anche se non avessi niente a che fare con esso. Buona serata anche a te! : )

      • kasabake ha detto:

        Sei una continua scoperta, Duca, dico sul serio!

        Questa volta ti lascio io con una canzone, eseguita dallo chansonnier che maggiormente apprezzo in questo periodo, così pieno di tante cose e tante eco: buona notte!

      • wwayne ha detto:

        Quando si parla di musica black sono a mio agio come un porco nel fango: mi piace quasi tutta, esclusi ovviamente i rappers più tamarri. Te lo dimostro ricambiando il tuo dono con questa perla degli Spinners:

        Buona notte anche a te! : )

  8. lapinsu ha detto:

    Ho già recuperato il libro, che sembra essere adattissimo al mio palato, e conto di leggerlo quanto prima sperando che la versione e-book permetta comunque di visionare le immagini di cui parlavi nel post.

    Per il resto, credo che la tua considerazione su come la vita dia e tolga al contempo siano ampiamente condivisibili, ma solo a patto di avere una mentalità sempre positiva.
    Infatti chi è pessimista di natura sarà capace di vedere solo i “-” e mai i “+” mentre chi è ottusamente ottimista vedrà il contrario.
    L’equlibrio dato dalla capacità di riconoscere entrambi i fattori, solo quello permette di perseguire la serenità data dalla consapevolezza che nella vita possono capitare sia cose spiacevoli che piacevoli ma che a sta noi trasformarle in esperienze costruttive e positive.

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu abbia ritrovato la passione per la lettura! Sono totalmente d’accordo con te quando dici che tendenzialmente la vita ci offre + e – in egual misura, ma a seconda di come noi la affrontiamo potrà sembrarci una favola o un totale schifo. E’ rarissima la via di mezzo, per cui siamo in grado di analizzare con lucidità la nostra situazione senza che la nostra visione venga distorta da una mentalità ottimista o pessimista: io stesso non mi collocherei in questa terra di confine, perché mi ritengo decisamente ottimista. E questo, fidati, aiuta moltissimo nei periodi in cui i – superano i +. Grazie per il commento! : )

      • lapinsu ha detto:

        Debbo ammettere che in questa ritrovata passione ha giocato un ruolo fondamentale il Kindle, l’ebook reader di amazon.
        La comodità, la versatilità, la portabilità e il fascino della novità insiti in questo piccolo oggetto sono calamite potenti per la mia attenzione e il mio piacere.
        Soprattutto mi ha permesso di moltiplicare i momenti nei quali è possibili leggere: figurati che ormai lo porto sempre con me anch ein auto e talvolta mi capita di aprirlo quando trovo anche solo un passaggio a livello chiuso. Altre volte, perfino a un banalissimo semaforo rosso.
        Le abitudini di lettura cambiano, anche la qualità, questo va detto: l’ebook usato in questo modo è perfetto per testi di narrativa, un po’ meno per romanzi o saggi che richiedano maggiore attenzione.
        Comunque è uno strumento che mi sento di consigliare anche se, debbo riconoscerlo, sono uno dei pochi perchè i più ancora preferiscono il fascino della carta.

      • wwayne ha detto:

        E io senza dubbio rientro tra i più. Tuttavia, riconosco che rimanendo ancorato al cartaceo perdo molto: i libri cartacei occupano spazio sugli scaffali, portarseli dietro è più complicato, e ci sono molti autori emergenti che pubblicano solo in formato ebook.
        Una domanda off topic: hai smesso di votare i film su imdb? Prima riuscivo a seguire i tuoi giudizi tramite il profilo Twitter, ma è da un po’ di tempo non li leggo più.

      • lapinsu ha detto:

        Non ho smesso di votre i film su imdb.
        Prima avevo trovato un plugin (Retweet my ratings) che postava in automatico i miei voti su twitter, ma mi sa che non funziona più.
        Ho tagliato la testa al toro e inserito i voti attraverso il feed rss.
        Grazie per la segnalazione wayne!!!!!

  9. SarinaElba ha detto:

    Ne ho approfittato per passare al volo da te e… Ecco un consiglio di lettura che non mi farò scappare. Recensione precisa, che incuriosisce e non rivela nulla di troppo. Grazie! 😉

  10. lifedoglove ha detto:

    io ho letto questo meraviglioso libro….e lo consiglio a tutti!

  11. Che bella recensione! Fa proprio venir voglia di andare subito in libreria, indipendentemente dal genere del libro! L’hai raccontato molto bene! 🙂

  12. Neogrigio ha detto:

    sembra allettante, ci farò un pensierino, grazie per la dritta

  13. editalara ha detto:

    ” AD ASTRA PER ASPERA” …
    molti di quei luoghi li ho visti davvero anni fa.. ho dormito in una di quelle cabin con la paura degli orsi !! leggero e profondo allo stesso tempo..molto bello!

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che anche tu abbia apprezzato il libro. Per te poi che hai vissuto in prima persona alcune delle esperienze raccontate, leggerlo deve aver avuto un retrogusto dolce che l’ha reso ancora più bello ai tuoi occhi. Grazie per il commento! : )

  14. SaraTricoli ha detto:

    Che bella questa spumeggiante recensione, mi hai fatto venir voglia di fare questo viaggio 👍☺️😘

  15. saria67 ha detto:

    “La vita dà, la vita toglie. E spesso lo fa in modo non casuale”.
    Ecco, mi trovo esattamente nel periodo in cui la vita mi ha tolto, e tanto. E sono in attesa che ” non casualmente” mi restituisca qualcosa. Magari questo libro potrebbe essere una compagnia nell’attesa. Magari l’attesa sarà più lieve. Grazie

  16. Ann♥ ha detto:

    Sembra davvero uno di quei libri che ti prendono e non se ne vanno più. Lo metto nella lista dei libri da leggere!

  17. Federica ha detto:

    Ciao, grazie infinite per il consiglio!! andrò alla ricerca di questo libro 🙂 Buon fine settimana 🙂

  18. lapinsu ha detto:

    Infine lo lessi.
    In realtà l’ho terminato qualche settimana fa ma poi mi son sempre dimenticato di venire qui a rendertene conto.
    Innanzitutto è doveroso un ringraziamento, perchè se non fosse stata per la tua recensione, lo avrei sicuramente snobato etichettandolo come romanzo-rosa-adolescenziale adatto più a una ragazzina sedicenne che a un adulto. Ma mi sarei sbagliato.
    Perchè il libro è una ventata di freschezza, è scritto bene e ha ritmo, un gran bel ritmo!
    Alla fine, la migliore sintesi l’hai data tu scrivendo:
    Noi due ai confini del mondo di Morgan Matson è un libro che resta con te anche dopo che hai finito di leggerlo ed è infondo questo il miglior pregio che può avere un’opera artistica: averti lasciato qualcosa nello spirito e nella mente, foss’anche un bel ricordo perchè comunque non è poco.

    PS. ora sto divorando “La ragazza del treno”, thriller britannico veramente notevolissimo. Tra l’altro ne stanno traendo anche un film. Se ti capita, dagli un’occhiata perchè merita sul serio

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che anche tu l’abbia gradito. Ero sicuro che non ti saresti pentito di avergli dato una chance: questo libro è come il bel viaggio che racconta, una volta iniziato vorresti che non finisse mai.
      Riguardo a “La ragazza del treno”, in questo momento sto leggendo un gran bel libro ambientato durante la guerra del Peloponneso (“I figli di Zeus” di Noble Smith), ma finito quello potrei proprio darci un’occhiata. Grazie a te per il commento e per la dritta! : )

  19. SusyT ha detto:

    Sembra molto carino, grazie per il consiglio

  20. ljac48 ha detto:

    Come lapinsu, anch’io sono una fan del kindle, perciò lo cercherò in formato e-book.
    Ho “quasi” smesso di acquistare il cartaceo, dopo una ristrutturazione dell’appartamento che mi obbligata a inscatolare una quantità abnorme di libri…! Poi sono arrivati i viaggi per l’Europa all’inseguimento delle figlie e ora quelli ciclici a Ibiza, per vedere il nieto.
    In un trolley perennemente “stipato”, il kindle è una necessità! 😉
    Mi intriga questo libro, me lo annoto e ti ringrazio!! 😉
    Ah, grazie anche per la “sveglia” sul mio blog. Non mi spiego perché, talvolta, io faccia passare settimane di letargo, così, senza un vero perché…;-)

  21. Nuzk ha detto:

    Scaricato e curiosato un po’ tra le pagine. Grazie per la recensione. Lo leggo e poi ti dico 🙂 Buon fine settimana lungo

  22. Meteora ha detto:

    Sembra interessante

  23. suibinarideigiorni ha detto:

    quella che “la vita dà e toglie” la sento una frase tanto mia…se pure a me la vita ha sempre dato (e continua a dare) molto…ho anche chiaro sia che cosa manca…sia che cosa compensa 😉

  24. dalylla ha detto:

    Ti giuro che scrivi d’incanto 😳😍

  25. yourcenar11 ha detto:

    Caro wwayne, che bella scoperta! Amo leggere e scelgo ormai con oculatezza i libri da comprare, spesso ben nascosti in mezzo a tanta paccottiglia. Mi ha fatto piacere ricevere quindi la tua segnalazione, di cui terró sicuramente conto. Voglio dare un’occhiata. Tra l’altro condivido proprio l’incipit della tua recensione: la vita dà e mi ha dato veramente tanto, ma poi all’improvviso ha scardinato tutto: la scoperta di avere un cancro in fase avanzata mi ha destabilizzato, ecc.
    Ma a distenza di cinque anni, continuo le terapie, contro ogni aspettativa qualcosa mgliora e la mia vita continua. Ora so apprezzare tutte quelle piccole cose che tanti danno per scontate, viaggio meno (ovviamente) e quindi è probabile che questa tua segnalazione faccia veramente al caso mio. Grazie quindi e quando ti va passa nuovamente da me. Io intanto m’iscrivo al tuo blog, cosí non ti perdo piú!
    Ciao
    Cristina

    • wwayne ha detto:

      La tua storia e l’atteggiamento positivo con cui hai affrontato la tua battaglia mi hanno veramente commosso. Sono onorato di averti tra i miei followers, e ovviamente sei sempre la benvenuta nel mio blog. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  26. tulliocarmignanis ha detto:

    L’intento del libro è nobile. Io resto convinto che quando la vita toglie davvero, non restituisce e non sostituisce, e si resta a pensare a quant’era bello il mondo prima, indipendentemente dal fatto che si avesse o meno ciò che è stato tolto: solo perché c’era.

    • wwayne ha detto:

      Non ci avevo mai fatto caso, ma hai perfettamente ragione: lo spunto di trama è decisamente originale per un travel book. Grazie per il commento! : )

  27. elisabettafvg ha detto:

    Grazie del suggerimento! prendo nota… #buonalettura !

  28. cecilia ha detto:

    mi ispira particolarmente, grazie del consiglio!

  29. talon ha detto:

    Interessante recensione, devo dirti la verità: gli stati uniti mi hanno deluso moltissimo.
    Tu ci sei stato? ^_^

    • wwayne ha detto:

      No, ma onestamente l’idea mi attira. : ) Tu cos’hai visitato degli Stati Uniti? E perché ti hanno deluso?

      • talon ha detto:

        new york, philadelphia, washington, ampton, un pocino tutta la costa est. Sull’ultimo viaggio di ritorno ho beccato una tipa che si era fatta di non so cosa perchè aveva paura del volo, ha ballato e cantato tutto il tempo per collassare a 10 minuti dall’atterraggio, quindi non ha fatto dormire nessuno. Una volta all’areoporto di Roma gli Statunitensi hanno fatto un casino perchè dovevano mostrare il passaporto al gate per gli stranieri e non a quello per la comunità europea, continuavano a mettersi in fila dicendo che il nonno era italiano quindi potevano passare lì, hanno fatto un casino infinito.

      • wwayne ha detto:

        Ho capito: più che l’America, non ti sono piaciuti gli americani! : ) Non sei la prima a dirmi che sono un popolo tendenzialmente maleducato: una mia carissima amica lavora nella ristorazione da decenni, e mi ha detto più volte che gli americani sono i clienti peggiori in assoluto. Le ho sempre risposto che non bisogna generalizzare, ma adesso che due fonti indipendenti tra loro mi hanno detto la stessa cosa comincio a pensare che forse non ha tutti i torti… grazie per essere intervenuta sul mio blog e per aver condiviso le tue esperienze! : )

      • talon ha detto:

        ci sono i topi, anche in case belle e “pulite” devi tenere le trappole per scarafaggi grandi quanto prugne, le trappole per i serpenti, i supermercati sono aperti tutto il giorno e anche la notte ma sono sporchi e non trovi nemmeno un buon detersivo. Appena finisce l’orario di lavoro tutti si lanciano come automi prima al bancomat e poi a fare shopping, senza riflettere. Le metropolitane funzionano ma sono piene di topi giganti e puzzano da fare schifo, inoltre se piove si allagano (sono al di sotto del livello del mare), gli autobus in pratica non passano. I musei hanno molte opere interessanti ma sono buttate lì a casaccio ammassate nelle teche, però sono gratuiti. Le ambulanze o camion dei pompieri sono autorizzati a passarti letteralmente sopra. I palazzi o sono molto molto vecchi con appartamenti minuscoli oppure hanno l’aspetto dell’hotel di shining…. Le autostrade non hanno nulla di più delle nostre, la tecnologia costa meno ma non ha nulla da invidiarci, la tv è quella… per me è sempre sopravvalutata

      • wwayne ha detto:

        Non ero al corrente del fatto che gli americani debbano convivere con topi, scarafaggi e serpenti ovunque. Gli appartamenti minuscoli invece me li immaginavo, perché l’America è così: densità abitativa paurosa nelle aree urbane, e spazi immensi praticamente spopolati nelle province. Se mai ci andrò, ti farò sapere come l’ho trovata! : )

    • Occhineri ha detto:

      ho letto quello che hai scritto e sono d’accordo sul fatto del passaporto.. gli americani nel loro paese non sono abituati a fare file lunghe all’ aereoporto, mentre chi non è cittadino americano negli USA deve fare code lunghissime!

      • wwayne ha detto:

        Davvero? Non lo sapevo, e mi hai dato un’informazione molto utile: se mai andrò negli USA, sarò psicologicamente preparato a questa lunga attesa. Grazie per il commento! : )

      • Occhineri ha detto:

        di nulla, avevo letto il commento di talon e mi è venuta in mente questa cosa.. poi tutto costa il doppio, tipo un frappè 10 dollari (almeno a miami dove sono stata io, però ho sentito dire che cmq gli usa la vita è più costosa)

  30. ilblogvuoto ha detto:

    Potrei porti una domanda? Quando crei i tuoi articoli, come ti vengono in mente i titoli? Perché Un viaggio memorabile ha il giusto equilibrio tra il semplice ed il diretto, e la cosa mi piace un sacco.

    • wwayne ha detto:

      Prima scrivo il post, e poi penso a qualcosa che rispecchi sia ciò che ho scritto sia il libro/film a cui mi riferisco. In questo caso effettivamente devo aver scelto un buon titolo, perché questo è uno dei miei post più cliccati e commentati del 2016. A proposito, grazie per il commento! : )

  31. Pingback: Ricette da coinquiline e wwayne | Il blog vuoto

  32. Giuseppe Marino ha detto:

    Ciao. Come promesso, eccomi qua. Complimenti per il bel pezzo che hai scritto

  33. Silvia ha detto:

    Grazie per il consiglio! Già inserito nella mia lista. Poi ti faccio sapere appena lo leggo! 😉

  34. Ho letto il tuo articolo e devo dire che oltre ad essere esplicativo ti fa venire voglia di correre in libreria 🙂 grazie mille per il suggerimento…a presto

  35. mypie2016 ha detto:

    titolo annotato, lo compro! Unica divergenza d’opinione: il Connecticut non è così terribile.Ci ho vissuto 3 anni 😉

    • wwayne ha detto:

      Che coincidenza clamorosa! A questo punto, qualora realizzassi il mio sogno di fare un road trip negli Stati Uniti, terrò a mente di fare tappa in Connecticut. Grazie per il commento! : )

  36. L’ha ribloggato su Viaggiatrice da grandee ha commentato:
    Un suggerimento che voglio cogliere e sento di condividere!

  37. libramivita ha detto:

    Mi hai davvero incuriosito! Devo assolutamente leggerlo!

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che la mia recensione ti abbia incuriosito, e sono convinto che anche tu apprezzerai tantissimo questo splendido libro. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  38. Gioia ha detto:

    Aiuto, 24 esimo in lista da leggere ahahahha ma ovviamente lo segno!!!

  39. Occhineri ha detto:

    pensandoci bene mentre scrivevi questo post io ero di ritorno dagli stati uniti… cmq bella la storia di questo libro 😉

    • wwayne ha detto:

      Queste coincidenze mi lasciano sempre a bocca aperta. Riguardo al libro, sono totalmente d’accordo con te: Morgan Matson ha avuto davvero una bella idea, e per fortuna l’ha anche sfruttata nel modo migliore possibile. Grazie ancora per il tuo graditissimo ritorno sul mio blog! : )

      • Occhineri ha detto:

        di nulla 🙂 ho un pò di libri da leggere arretrati, appena avrò finito tra quelli che comprerò cercherò anche questo 😉

  40. namejastin ha detto:

    Ovviamente nel tragitto capiteranno mille peripezie: cambiamenti di percorso, confessioni reciproche, incontri esilaranti…

  41. namejastin ha detto:

    Grazie, ma questo film https://altadefinizione4k.net/149-overboard-2018.html sul tema del viaggio o no?

  42. L come "Lettrice" ha detto:

    Mi hai fatto venire una gran voglia di procurarmi questo libro! E poi queste frasi che hai detto… “La vita dà, la vita toglie. E spesso lo fa in modo non casuale. Mi spiego meglio: quando mi sono trovato a dover gestire un periodo di profonda tristezza, spesso la vita sceglieva proprio quel momento per farmi imbattere in qualcuno che avesse il potere di risollevarmi il morale, o in qualcosa che mi tenesse la mente occupata e mi impedisse di sprofondare nella depressione”. Non potrei essere più d’accordo, è successo anche a me più di una volta 🙂

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, e anche che il mio articolo ti sia piaciuto così tanto da convincerti a comprare il libro. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

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