Una sorpresa dietro l’altra

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Oggi hanno annunciato le candidature agli Oscar 2017, e direi proprio che non sono mancate le sorprese.
La più gradita è stata la candidatura di un film italiano: il nostro Fuocoammare ha strappato una nomination nella categoria miglior documentario. E se avessimo avuto la furbizia di candidare Perfetti sconosciuti come miglior film straniero, probabilmente avremmo fatto doppietta.
Sorprende in negativo invece la scelta di lasciare sostanzialmente ignorato Sully, che pure sembrava destinato a raccogliere una vagonata di nomination. E’ andata a finire che glien’hanno data soltanto una, e vista la categoria in cui concorre (miglior montaggio sonoro…) suona quasi come una presa per il sedere.
Un’altra grossa sorpresa è stata Hell or high water, che ha ottenuto addirittura la candidatura come miglior film: a questo punto i distributori italiani si staranno mangiando le mani per averlo fatto uscire direttamente sulla pay tv (più precisamente Netflix). Sapevo che era tra i film papabili, ma il thriller non è tra i generi prediletti dall’Academy, e quindi sono rimasto comunque stupito da tutte le nomination che ha ricevuto. In particolare quella per Jeff Bridges: la sua interpretazione non è da Oscar, e non lo è neanche il suo personaggio, che è sfacciatamente copiato da quello di Tommy Lee Jones in Non è un paese per vecchi. Comunque, ad un film thriller si chiede soprattutto di intrattenere, e questo compito Hell or high water lo svolge in maniera più che adeguata.
Sempre nella categoria miglior attore non protagonista, mi dispiace che sia rimasto fuori Liam Neeson (candidabile per Silence): quest’attore merita l’Oscar da almeno vent’anni, ed è anche invecchiato come il vino, dato che ultimamente ha recitato in degli autentici filmoni come Run all night e Third person.
Sorprende anche l’esclusione dalla categoria miglior attrice di Amy Adams, che pure ha un ruolo da protagonista in un film quotatissimo come Arrival. Ormai possiamo definirla una Leonardo Di Caprio in gonnella, dato che ha ricevuto 5 nomination e altrettante musate al momento della premiazione. Stavolta per non correre rischi non l’hanno nemmeno candidata, e anche qua viene spontaneo il paragone con Leo: in più occasioni infatti l’Academy l’ha snobbato fin dalle nomination, anche quando concorreva per film fortissimi come Titanic e The Departed.
A questo punto, con la Adams fuori gioco, mi viene naturale tifare per Natalie Portman: di norma non mi piace che diano l’Oscar a chi l’ha già vinto, ma quest’attrice ha recitato divinamente in Jane got a gun, uno dei film più belli che abbia visto l’anno scorso.
Sempre nella categoria miglior attrice hanno candidato Ruth Negga per Loving: fino a qualche mese fa questo film sembrava destinato ad ottenere grandi riconoscimenti, e invece si è ritrovato con poco e niente in mano, come spesso accade con i titoli che vengono celebrati con troppo anticipo sulle nomination. Ad ogni modo, la mia curiosità per Loving rimane alle stelle, perché gli americani quando fanno i film sul razzismo riescono a tirar fuori dei veri capolavori. Per lo stesso motivo non vedo l’ora di vedere un altro film sullo stesso tema, Barriere.
Adesso che Loving è stato messo in un angolo, salgono nettamente le probabilità che La La Land si riveli il film pigliatutto. Lo si può intuire già dal numero spropositato di nomination: era successo solo altre due volte che un film ne raccogliesse 14 (con Eva contro Eva e Titanic), e in entrambi i casi sappiamo com’è andata a finire.
Arrival non ha nessuna chance di superare La La Land, perché l’Academy è notoriamente ostile a premiare troppo i film di fantascienza. Di conseguenza, l’unico vero rivale mi sembra Manchester by the sea: da quel che ho visto mi sembra il classico film autorale e tristone che piace tanto ai giurati dell’Oscar, e quindi sono convinto che darà filo da torcere al favoritissimo musical di Damien Chazelle.
Sorprendente e coraggiosa anche la scelta di nominare Mel Gibson: un regista a mio parere fenomenale, ma per il quale le porte di Hollywood sembravano chiuse per sempre dopo i vari scandali degli anni passati. E invece, come nella migliore tradizione del sogno americano, l’Academy gli ha concesso una seconda possibilità.
Non ho ancora citato la sorpresa più clamorosa: la candidatura di Suicide Squad (nella categoria miglior trucco). Come ricorderete, io questo film l’ho adorato alla follia, e quindi sono saltato sulla sedia appena hanno annunciato la sua nomination. Non soltanto per la gioia, ma anche per lo stupore: per la sua infinita tamarraggine infatti Suicide Squad è l’esatto opposto dei film eleganti e raffinati che tanto piacciono all’Academy.
Analizzando le candidature nel loro complesso, noto la volontà di non lasciar fuori nessuno dei film più visti e discussi della stagione: non soltanto Suicide Squad, ma anche Animali notturni, Rogue One, Captain Fantastic, Ave Cesare, Passengers… anche l’anno scorso l’Academy fece la stessa scelta, arrivando a candidare perfino 50 sfumature di grigio. Personalmente la reputo una cosa positiva, perché è proprio questo che rende gli Oscar più amati e seguiti degli altri premi cinematografici: i giurati dell’Oscar prediligono i film “da critici”, ma lasciano la porta aperta anche ai titoli che piacciono al pubblico, e in questo modo tutti gli appassionati di cinema trovano sempre un film per cui tifare. E voi, per chi tiferete?

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49 risposte a Una sorpresa dietro l’altra

  1. diserieZero ha detto:

    Leggendo fra le righe il tuo amore per il grande schermo,vien subito voglia di andare al cinema e quasi quasi stasera ci vado!!! Complimenti wwayne,analisi appassionata. Ciao,buona serata 😉

    • wwayne ha detto:

      Anch’io ho intenzione di andarci a breve: avevo in programma da tempo di vedere La La Land, ma dopo tutte queste candidature chiaramente il mio desiderio di guardarlo è diventato ancora più forte. Grazie mille per i complimenti e per il commento, e buona serata anche a te! : )

  2. matimarziano ha detto:

    Beh, dopo tutta una sfilza di cattive notizie, finalmente una buona! Evviva la tamarraggine di Suicide Squad, ahahah, anche a me è piaciuto moltissimo. Quindi di sicuro tiferò per l’outsider (fa anche molto americano fare il tifo per l’underdog ;-)) A Florence niente? A me è piaciuto (vedi recensione), anche se è un film piuttosto particolare. Ti dirò, non sono una grande fan dei musical, quindi mi sento in dovere di vedere La la land, ma non mi attira affatto. Grazie per il pezzo, lo attendevo con ansia 🙂

  3. matimarziano ha detto:

    (ovviamente a parte tifare per il mio preferito, Arrival, nonostante la delusione per Amy. Complotto! 😀 )

    • wwayne ha detto:

      Addirittura con ansia? Mi fa molto piacere che tu mi stimi così tanto! : ) Comunque Florence ha ottenuto ben 2 candidature, di cui una molto prestigiosa: miglior attrice protagonista e migliori costumi. Aveva ottime chances di arrivare alla nomination anche nella categoria miglior attore non protagonista (con Hugh Grant), ma evidentemente ha prevalso la voglia di dare uno spazietto ad Animali notturni (che altrimenti sarebbe rimasto a secco).
      Tra l’altro riguardo a quest’ultimo titolo c’è un caso curioso: al Golden Globe aveva vinto proprio nella categoria miglior attore non protagonista, ma con un altro attore! E’ il guaio dei film con tanti personaggi interessanti: finiscono per spartirsi i voti tra di loro, e quindi non sai mai chi può arrivare alla nomination e/o alla vittoria.
      Non è esagerato gridare al complotto contro Amy Adams. Non soltanto per i motivi che ho citato nel post, ma anche perché quest’anno era ampiamente candidabile in ben due film: uno era proprio Animali notturni, l’altro era Arrival. Vabbé, ormai è andata.
      Metto qua il link della tua recensione di Florence: https://friendsfordinnerweb.wordpress.com/2017/01/09/brindiamo-a-florence-foster-jenkins-il-manhattan-di-st-clair/. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  4. marco1946 ha detto:

    per chi tiferò?
    devo ancora vedere LA LA LAND… per il momento punto su ARRIVAL best movie

    • wwayne ha detto:

      Ed è una puntata davvero coraggiosa la tua! Comunque anch’io devo ancora vedere quasi tutti i film candidati: ad oggi ho visto soltanto Suicide Squad + Hell or high water.
      E allora perché ti rammarichi per Sully, mi dirai? Beh, per i nomi coinvolti: quando ci sono di mezzo Tom Hanks e Clint Eastwood, nominare il film soltanto per il montaggio sonoro è un insulto bello e buono. Sarebbe stata più dignitosa l’esclusione completa.
      Ti segnalo quest’articolo, in cui vengono raccolti tutti i pronostici che sono stati fatti sugli Oscar 2017 da Settembre ad oggi: http://movieplayer.it/articoli/oscar-race-2017-tutti-i-favoriti-i-pronostici-e-le-sfide_16347/. Grazie per il commento! : )

  5. TADS ha detto:

    non ho la tua competenza in materia ma io penso che Di Caprio di oscar dovrebbe averne almeno altri tre, uno su tutti “Gangs of New York”, riconoscimento negato dai potenti di Hollywood semplicemente perché Scorsese ha scelto cinecittà come location per girarlo.

    • wwayne ha detto:

      E Amy Adams dovrebbe già averne almeno uno, per la sua straordinaria interpretazione ne Il dubbio.
      Comunque, questa sembra essere stata un’ottima annata, o quantomeno un’annata piena di film interessanti. Non a caso penso proprio che vedrò:

      La La Land (in uscita il 26 Gennaio)
      Barriere (23 Febbraio)
      Loving (16 Marzo)
      Il diritto di contare (16 Marzo)

      Colgo l’occasione per segnalarti quest’articolo di Novembre, in cui venivano segnalati i 10 film da tenere d’occhio per le nomination agli Oscar: http://movieplayer.it/articoli/oscar-2017-10-film-da-tenere-docchio-per-la-awards-race_16565/. Il giornalista si è rivelato un cinefilo dall’ottimo fiuto, dato che tutti e 10 sono stati poi effettivamente nominati. Grazie per il commento! : )

  6. steppenwolf73 ha detto:

    Gran bell’articolo .
    Fa capire la tua passione per il cinema.
    Che dire in questa stagione ho visto solo silence e se mi dici che ha una candidatura solo come migliore fotografia ,a mi avviso se la meriterebbe tutta .
    Ciao .

    • wwayne ha detto:

      Ad ogni modo, penso che Scorsese sia soddisfatto già solo per essere riuscito a farlo, questo film: di recente ho letto un’intervista in cui diceva che la realizzazione di Silence è stata una vera e propria montagna da scalare. Ti segnalo il passaggio più interessante:

      Domanda: Come le è venuto in mente il progetto di «Silence»? So che è una sua passione, che l’aveva in mente da qualche anno… forse da venti o trent’anni…
      Risposta: Il romanzo di Shusako Endo mi è stato regalato nel 1988. Ho finito di leggerlo nell’agosto 1989 sul treno veloce da Tokyo a Kyoto, dopo avere ultimato di girare la parte di Van Gogh in Sogni di Akira Kurosawa. Non saprei dire se a quel punto fossi o non fossi effettivamente interessato a farne un film. La storia era così inquietante, mi toccava corde così profonde, che non sapevo nemmeno se avrei mai potuto fare un tentativo di affrontarla. Ma, col passare del tempo, in me qualcosa ha cominciato a dire: «Devi provarci».
      Abbiamo acquisito i diritti verso il 1990-91. Circa un anno dopo, insieme al mio amico e collega sceneggiatore Jay Coks, abbiamo cercato di buttare giù una bozza. Ma in effetti non ero ancora pronto a provarci. Tuttavia si trattava dell’inizio di un lungo processo che avrebbe portato alla prima bozza concreta della sceneggiatura, nel dicembre 2006: è stato allora che abbiamo delineato la concreta struttura di un film. In tutti quegli anni io non ero mai riuscito, assolutamente, nemmeno a immaginare che avrei fatto quel film. Sarebbe stato… presuntuoso da parte mia. Non sapevo come affrontarne i temi. E per giunta era difficilissimo mettere insieme un progetto concreto, una volta che avessimo avuto la bozza. Nel corso degli anni sono sorte così tante problematiche legali e finanziarie, che l’intera questione man mano aveva assunto l’aspetto di un nodo gordiano, e il tentativo di scioglierlo ha chiamato in causa una marea di persone e di tempo. Inoltre, c’era il problema degli attori. Avevo trovato attori che mi piacevano e che erano «di cassetta»: avevano dato l’assenso a fare il film, ma poi passava il tempo e non erano più «di cassetta», o erano troppo vecchi, o tutte e due le cose. Attori che garantivano un certo quantitativo di denaro necessario per fare il film, e attori che volevano interpretare i ruoli. Un processo molto, molto lungo — diciannove anni, per l’esattezza — con molte fermate e molte ripartenze.
      Se guardo indietro, penso che questo lungo processo di gestazione sia diventato un modo di vivere con la storia e di vivere la vita — la mia vita — attorno a essa. Attorno alle idee che erano nel libro. E da quelle idee sono stato provocato a pensare di più sulla questione della fede. Guardo indietro e vedo che tutto nella mia memoria si riunisce come in una sorta di pellegrinaggio: è così che è andata. Sono stupito di aver ricevuto la grazia di essere in grado di fare il film adesso, a questo punto della mia vita.

      Domanda: Come ha agito in lei il desiderio di fare questo film? Si trattava di un’idea da realizzare nel futuro, oppure il desiderio di farlo in qualche modo ha ispirato il suo lavoro in questi anni?
      Risposta: Beh, come dicevo: è stato con me, ho vissuto con lui. Quindi credo abbia impregnato tutto quello che ho fatto. Le scelte che ho fatto. Le maniere di accostare certe idee e scene in altri film che ho fatto nel corso di questi anni. In altre parole, da una parte c’era il desiderio di fare proprio questo film; e dall’altra c’era la presenza del romanzo di Endo, di quella storia, come una specie di sprone a riflettere sulla fede; sulla vita e su come si vive; sulla grazia e su come la si riceve; su come alla fine esse possono essere la stessa cosa. Io penso… che, a sua volta, questo abbia dato più forza e chiarezza al mio modo concreto di affrontare il lavoro del film.

      Se vuoi leggere tutta l’intervista, in questa recensione di Silence trovi un link per scaricare la versione integrale in pdf: https://cinemaframmenti.wordpress.com/2017/01/16/silence-di-martin-scorsese/. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

      • steppenwolf73 ha detto:

        Grazie a te.
        Si avevo letto qualcosa sul fatto che questo film lo avesse in cantiere da più di trenta anni e non so quanto possa essere bello.
        So solo che a me ha fatto riflettere e pensare quanto un buon libro di filosofia e di questi tempi , credimi è molto .
        Forse anche il suo Kundun fece altrettanto .
        Buona serata .
        🙂

      • wwayne ha detto:

        Non ho visto Kundun, devo rimediare! Buona serata anche a te! : )

  7. ilblogvuoto ha detto:

    Io ritengo da un po’ che sia un po’ troppo “datato” avere solo l’Oscar per il miglior film, perché poi finisci col dover decidere tra generi diversissimi. Arrival e La La Land non sembrano film da candidare nella stessa categoria.

    Suicide Squad sai benissimo quanto l’ho odiato, quindi provo ribrezzo nel vederlo candidato, perché meriterebbe solo vagonate di Razzie, anche se non nutro una buona opinione per quei premi.

    Come mai Perfetti Sconosciuti?

    • wwayne ha detto:

      Non l’ho visto, ma dalla sinossi mi sembra il classico film che piace agli americani. E infatti loro avevano deciso di farne un remake già ad Aprile (fonte: http://movieplayer.it/news/perfetti-sconosciuti-confermato-il-remake-americano-ecco-il-cast_41879/). Insomma, c’erano tutti gli strumenti per capire che Perfetti sconosciuti andava candidato agli Oscar senza pensarci un secondo. Ma come nel caso di Liam Neeson ed Amy Adams, non vale la pena di piangere sul latte versato. Grazie per il commento! : )

      • ilblogvuoto ha detto:

        Che ne pensi della moda del “remake americano”? Come mai, secondo te, negli Stati Uniti conviene di più rifare il film daccapo che semplicemente doppiare l’originale?

      • wwayne ha detto:

        Penso che facciano entrambe le cose. Comunque sono contrario ai remake, ai reboot, ai sequel, ai prequel e più in generale a tutte le rimasticature di roba già fatta. E non sono il solo, visto che negli ultimi anni sono innumerevoli i remake che hanno fatto flop: Robocop, Point Break, Ghostbusters… il pubblico vuole vedere qualcosa di nuovo, non ne può più di vedersi propinare sempre le solite cose. Quando i produttori recepiranno il messaggio, sono convinto che partirà una nuova età dell’oro per Hollywood, pieno di idee nuove e film originali.
        Comunque, come dicevo ad un altro commentatore, già adesso non ci possiamo lamentare: in lizza per gli Oscar ci sono ben due film che mi sono piaciuti (Suicide Squad + Hell or high water), e altri 4 che mi piaceranno quasi sicuramente (La La Land, Barriere, Loving e Il diritto di contare). Ovviamente ti farò sapere cosa penso di questi 4! : )

  8. danielemuzzarelli ha detto:

    Portman sicuramente (la adoro) e Jeff Bridges ma non per la sua prova in quel film ma semplicemente perché l’ho visto a New York poco dopo aver guardato Lebowski!!!

    • wwayne ha detto:

      Che colpo di fortuna clamoroso! Riguardo a Natalie Portman, se non l’hai visto ti consiglio un altro suo splendido film: Ritorno a Cold Mountain. E’ uno dei miei preferiti in assoluto. Grazie per il commento! : )

      • danielemuzzarelli ha detto:

        Uscendo dal Moma…un colpo di fortuna con la C maiuscola 🙂 peccato che mi sia paralizzato per l’emozione senza dirgli nulla!

      • wwayne ha detto:

        Lo capisco benissimo: è la naturale soggezione che una persona normale prova quando viene messa a contatto con una persona straordinaria. Probabilmente avrei la stessa reazione se mi telefonasse il Papa, o se vedessi entrare William e Kate mentre sono a mangiare al ristorante. Sono quelle situazioni in cui ti viene quasi da sperare di non trovarti, per quanto grande è il timore reverenziale che ti invade. Grazie per aver condiviso questo bellissimo ricordo! : )

  9. natipervivereblog ha detto:

    Mi sorprendono sempre i tuoi post per il tuo modo così avvincente di far cogliere al lettore il tuo sguardo così attento e profondo nei confronti del mondo del cinema, e non solo.
    Sei decisamente una fonte preziosa!
    Complimenti sinceri , il post è bellissimo
    Adriana Pitacco

  10. Giuseppe Causarano ha detto:

    Attendo tantissimo “La La Land” e credo che meriti tutti questi riconoscimenti. E’ uno scandalo l’esclusione di Amy Adams come Miglior attrice protagonista, personalmente sostengo Emma Stone ma certo non sarà semplice superare Natalie Portman, mentre anch’io voglio vedere “Loving” e la giovane Ruth Negga. “Sully” è stato nel mio podio del 2016 e lo ritengo un grande film ma evidentemente Clint Eastwood paga l’aperto sostegno ai repubblicani, come sempre ma soprattutto in questa elezione, e pure una scelta di escludere alcuni autori come anche Larrain e Scorsese. Strana decisione dell’Academy. “Arrival” merita senza dubbio le otto candidature, così come “Manchester by the sea” e inoltre la candidatura tecnica per “Suicide Squad” è una bella risposta a chi critica il film, i cui difetti rimangono ma, ad ogni modo, è un riconoscimento!

    • wwayne ha detto:

      Probabilmente la tua beniamina verrà superata da Natalie Portman, ma Emma Stone resta senza dubbio una delle stelle nascenti di Hollywood. Ha avuto un ruolo in Birdman, ha lavorato più volte con Woody Allen e ha già ottenuto 2 nomination all’Oscar a neanche trent’anni: insomma, Oscar o meno, è decisamente un’attrice che “ce l’ha fatta.”
      Io personalmente l’ho vista recitare soltanto 3 volte: i film in questione erano The Help, The Amazing Spider – Man e Gangster Squad. Tre film che non potrebbero essere più diversi tra loro, ma mi sono piaciuti tutti moltissimo.
      Riguardo a Larrain e Scorsese, effettivamente la loro esclusione è stata una sorpresa. Tuttavia, non mi strappo i capelli per questa decisione: Scorsese ha già vinto, e l’unico film di Larrain che ho visto (No – I giorni dell’arcobaleno) non mi ha convinto in pieno. Lo definisco un’occasione parzialmente sprecata, un potenziale filmone che invece è rimasto su un livello medio. Probabilmente da allora Larrain è migliorato, altrimenti non si spiegano le 3 candidature ottenute da Jackie in un anno dalla concorrenza decisamente folta.
      Colgo l’occasione per segnalarti questo speciale di imdb, in cui vengono riassunte tutte le esclusioni e le sorprese più clamorose: http://www.imdb.com/oscars/2017-oscar-nominees-snubs-surprises/ls062705982/?pf_rd_m=A2FGELUUNOQJNL&pf_rd_p=2799320162&pf_rd_r=0KXMQ3HXQK2SSSMMRA6E&pf_rd_s=hero&pf_rd_t=60601&pf_rd_i=oscars&ref_=fea_acd_ac_vid_hero_cap_pri_2. Grazie per il commento! : )

  11. ehipenny ha detto:

    Davvero dettagliato questo resoconto, mi piace! Spesso non so mai per chi tifare proprio perché aspetto gli Oscar per conoscere tanti film da vedere, quindi… sarà meglio che mi metta in moto 😉

    • wwayne ha detto:

      Anche a me è capitato spesso di scoprire delle autentiche perle solo perché le nomination agli Oscar le avevano portate alla mia attenzione. Penso ad esempio a Warrior, un film splendido ed epico come non mai, che non sarebbe mai arrivato alle mie orecchie se Nick Nolte non fosse stato candidato come miglior attore non protagonista. Tra i suoi film è ottimo anche Hotel Ruanda: se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  12. Daniele Artioli ha detto:

    Devo ancora vedere tantissimi film, spero di riuscire a fare la consueta maratona prima della premiazione; per questo io amo tanto gli Oscar, mi permettono di recuperare tantissimi titoli che inevitabilmente (per i limiti della distribuzione o per il mio disinteresse) mi passano sotto il naso senza che li guardi.
    Le maggiori sorprese le ho avute in negativo, a dire il vero. L’esclusione di Amy Adams è da criminali, dopo che ha recitato da protagonista in ben due film lodatissimi, mentre mi sembra esagerata quella a Meryl Streep, che è brava, eh, ma sicuramente non da Oscar; per questo anche io faccio il tifo per la Portman, che è un’attrice che adoro.
    Piango per l’esclusione di Silence e soprattutto per E’ solo la fine del mondo tra i film stranieri, davo per scontato che avesse già al statuetta in mano!
    Io ho odiato Suicide Squad con tutta la forza con cui si può odiare qualcosa, e parlo da fan dei cinecomic fracassoni, quindi sentirlo nominare anche solo nel make-up mi ha fatto rabbrividire…
    Noi italiani abbiamo sbagliato a puntare sul cavallo della candidatura politica, proponendo un documentario in una categoria di fiction con tantissimi, ottimi film usciti l’anno scorso; se, come dici, avessimo proposto Perfetti Sconosciuti avremmo avuto qualche chance, è un perfetto film da Academy secondo me.
    Ultima considerazione idiota: l’anno scorso abbiamo avuto una premiazione all’insegna degli Oscarsowhite, quest’anno già mi preparo ad una Notte degli Oscar dedicata a prendere per il c**o Trump. Ah, gli Americani, come sono prevedibili!

    • wwayne ha detto:

      La candidatura di Meryl Streep era parsa esagerata a tutti anche due anni fa. E infatti già in occasione degli Oscar 2015 avevo capito che ormai l’Academy la nomina in automatico, per il puro gusto di ingigantire a dismisura il suo record. Quest’anno poi come dici tu su Hollywood soffia forte il vento anti – Trump, e quindi la nomination è anche un premio per il fatto che Meryl l’abbia preso a scudisciate sul palco dei Golden Globes.
      Comunque a Silence uno spaziettino gliel’hanno riservato: è candidato per la migliore fotografia. Un’inezia per un film di Scorsese, ma come ho scritto in altri commenti quest’anno la concorrenza era davvero fortissima. E poi, come per Sully, può darsi che abbia inciso la volontà dell’Academy di non piazzare nessun concorrente serio accanto a La La Land. Grazie per il commento! : )

  13. lorenzociofani ha detto:

    Commento molto puntuale. Non concordo su alcune cose, reputo Hell or High Water un film più che bello con un Bridges da premio. Penso che il vero rivale di La La Land (che aspetto con ansia essendo un fan dei musical Mgm) sia Moonlight, specialmente dopo la polemica dell’anno scorso sull’assenza di attori neri. Pare sia un dramma molto potente. Manchester, che aspetto trepidante, crede possa ambire al miglior attore e alla miglior sceneggiatura, non di più. Credo che Arrival grandissimo film, uscirà a mani vuote, non candidare Adams è stato oltraggioso.

    • wwayne ha detto:

      Hai ragione: probabilmente ho sottovalutato sia il valore artistico di Hell or high water che le chances di vittoria di Moonlight. In quest’ultimo caso ho un’attenuante: i suoi produttori hanno saggiamente deciso di iniziare a promuoverlo abbastanza tardi, e quindi mi è venuto spontaneo indicare come maggior concorrente Manchester by the sea, intorno al quale invece il battage è partito da tempo. Ma come ci insegna la vittoria di Birdman, spesso i film che vengono “spinti” per ultimi sono quelli che arrivano più freschi al traguardo. Vedremo come andrà a finire questa volta. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  14. lapinsu ha detto:

    Proprio ieri ARRIVAL e ti confesso che un autentico GIOIELLO.
    Un filmone veramente. Uno dei più belli che abbia visto in questo decennio.
    Non ho scritto capolavoro, ma l’ho pensato più volte.
    Te lo consiglio.

    Degli altri film in lizza ho visto solo Hell or high water: pallosetto, se devo essere sincero, e non capisco minimamente le ragioni della nomination. Boh.

    Sugli altri astengo il giudizio, non avendone visto neppure uno.

    • wwayne ha detto:

      Io invece non mi sono annoiato durante la visione di Hell or high water, anzi lo ritengo un discreto film d’intrattenimento. Ma si tratta appunto di un film da vedere quando non sai come passare un paio d’ore, non di un’opera d’arte da candidare per l’Oscar più importante. A maggior ragione in un anno come questo, in cui i titoli di qualità decisamente non sembrano mancare.
      Riguardo ad Arrival, come sai io e la fantascienza non ci incrociamo quasi mai. Tuttavia, questo film ha ricevuto lodi sperticate da molti bloggers che stimo (tu, Fabio Arancio, Giuseppe Causarano, Valeria De Mattei e Marcella Leonardi): se escludiamo quest’ultima, alla quale piacciono i film autorali, siete tutti cinefili con gusti identici ai miei, e questo mi fa pensare che probabilmente lo apprezzerei nonostante la mia scarsa simpatia per alieni e affini.
      Vale lo stesso discorso per Silence, che mi è stato caldamente raccomandato addirittura da SETTE bloggers affidabili (dornetti, Edechi, steppenwolf73, Ventunesimo secolo, Daniele Artioli, Alessio Ilari e Graziano Perillo): onestamente senza il loro parere ne sarei rimasto lontano 10 km, perché mi sembrava la lentezza e la noia fatta cinema, ma adesso ci sto facendo un pensierino.
      Colgo l’occasione per segnalarti questo interessante speciale di imdb, in cui vengono elencate tutte le decisioni più clamorose e inaspettate nella storia degli Oscar: http://www.imdb.com/awards-central/oscars-shockers/ls033360574/. Grazie per il commento! : )

      • lapinsu ha detto:

        In realtà in Arrival l’elemento fantascientifico è completamente sussidiario al tutto il resto.
        Per lunghi tratti sembra quasi più un film drammatico: un bel film drammatico.
        Sono certo che non ti annoierai quando lo vedrai.

        Silence ce l’ho inwatchlist: è Scorsese, quindi lo vedrò sicuramente.

  15. ottimistaillusa ha detto:

    vogliamo parlare delle 14 nomination di la la land?! stasera andrò a vederlo..non so cosa aspettarmi..un filmone o solo una buonissima operazione di marketing?? l’hai visto? 🙂

    • wwayne ha detto:

      Mi dispiace di aver letto il tuo commento soltanto adesso, perché altrimenti ti avrei caldamente consigliato di guardare qualsiasi film fuorché quello: a me La La Land non è piaciuto affatto. Tu come l’hai trovato?

  16. Julian Vlad ha detto:

    Sinceramente, dopo aver seguito la serata dei Golden Globe e constatato l’incetta di premi raccolti, credo che La La Land farà man bassa anche di Oscar, le premesse ci sono tutte.
    Da come ne ho sentito parlare il film sembra meritare parecchio, una ventata di freschezza, musica e allegria; mi piacciono molto sia Emma Stone che Ryan Gosling, ma non credo che andrò a vederlo nonostante sia in programmazione “chez moi” proprio in questi giorni, perché ormai mi si sono insinuate troppe aspettative e temo che entrerei in sala col timore di restare deluso. A meno che una tua eventuale prossima recensione possa indurmi a cambiare programma 😉
    Non mi dispiacerebbe un qualche riconoscimento per Arrival, nonostante la mancata candidatura della Adams sia poco comprensibile e ponga già un serio paletto in senso opposto. L’ho visto lo scorso weekend, e per la seconda volta nel giro di due settimane (la prima era stata con Passengers) mi sono fatto incuriosire da un film di fantascienza per poi scoprire che la fantascienza era più che altro un pretesto. Ma mentre Passengers in realtà si rivela “solo” una commedia romantica (che per la prima mezzora, se non fosse per il bravissimo Michael Sheen nei panni di un robot-barista, verrebbero da porsi parecchi dubbi sulla propria scelta di come passare una serata… almeno fino a che entra in scena Jennifer Lawrence e tutto acquista un diverso perché 😉 ), commedia che potrebbe benissimo essere ambientata su una nave alla deriva nell’oceano o su un’isola deserta anziché nello spazio aperto, Arrivals è ben altro. Un film lento, meditativo, introspettivo, intimista, che mette in scena una problematica non da poco in fatto di relazioni interrazziali: non solo il linguaggio, ma tutta una gamma di concettualità e di possibili simbologie e interpretazioni cui la semplificazione della narrativa, sia in video che scritta, accenna di rado. La Adams è bravissima a interpretare la complessità di tutto ciò, e a suggerire lo sforzo di volere e potere andare oltre qualunque barriera di incomprensione, non solo linguistica. Non uno di quei film che ti cambiano la vita, ma che sa trasmettere qualcosa di buono, un lieve sentimento di speranza e di fiducia nel futuro, con un velo di tenerezza. E quindi, spero almeno in un punticino di consolazione per gli Eptapodi 🙂

    • wwayne ha detto:

      Hai detto bene: La La Land SEMBRA meritare parecchio, e SEMBRA una ventata di freschezza, musica e allegria. Il guaio è che intorno a questo film è stata montata una campagna di marketing che va ben oltre i limiti della pubblicità ingannevole: dovrebbe essere un musical, e invece le parti cantate scompaiono quasi totalmente dopo la prima mezz’ora; dovrebbe essere una commedia romantica, e invece parla di una coppia in crisi; dovrebbe essere un feel good movie, e invece è di una tristezza infinita.
      Tutto questo l’avrei potuto accettare se almeno ci fosse della qualità, ma ti assicuro che dal punto di vista artistico le uniche cose che si salvano sono l’interpretazione della Stone e parte della colonna sonora: tutto il resto va a comporre una delle storie d’amore peggio raccontate che abbia mai visto.
      Vuoi vedere un vero film da Oscar? Guarda Silence: le 14 nomination se le meritava tutte Scorsese. Grazie per il commento! : )

      • Julian Vlad ha detto:

        Ah dunque La La Land lo hai già visto: ottimo, sapevo di poter contare su di te! 🙂
        Per quanto riguarda Silence dal trailer si prefigura un film coinvolgente, Liam Neeson è da tempo uno dei miei attori preferiti, ma neanche a farlo apposta, il tempo di googlare il titolo (perché lì per lì non mi ricordavo la trama, poi mi sono ricordato appunto del trailer) ed ecco che mi salta fuori una stroncatura come questa: https://www.carmillaonline.com/2017/01/26/silence-martin-scorsese-perche/ .
        Che per carità, è una singola opinione e come dice un noto comunicatore ed ex comico “uno vale uno” (anche se, chissà come mai, finisce sempre che ci sia quell’uno che si crede più uno di tutti gli altri messi insieme), vuol dire che a qualcuno quest’ultimo lavoro di Scorsese può non piacere per niente, e ci sta. Vista la tematica, però, e se davvero la pellicola esprime tutto questo fervore religioso, credo anzi sono abbastanza sicuro che finirei per fare il tifo per i persecutori giapponesi.
        Detto ciò, penso che per il momento lascerò da parte i film da Oscar per dedicarmi a una delle mie passioni più radicate e intimiste, quella per i film di animazione giappi: in settimana è uscito Your Name e me lo sono perso, ma la prossima avrò una seconda occasione e non me la lascerò sfuggire.
        Buon weekend!
        P.S. Scorrendo i commenti precedenti noto che con Arrival sono in buona compagnia. Mi fa piacere 🙂

      • wwayne ha detto:

        Non sono d’accordo con la recensione che stronca Silence. E non solo riguardo al giudizio sull’opera (che come hai detto tu è soggettivo), ma anche riguardo al modo in cui la interpreta: non è affatto vero che è uno spot a favore del cristianesimo, anzi Scorsese non ha calcato la mano più di tanto su quest’aspetto. Ne ha parlato (e non poteva non farlo, vista la trama), ma senza tentativi di lavaggio del cervello allo spettatore (anche perché, fidati, in tal caso l’avrei stroncato anch’io). Insomma, goditi Silence senza farti influenzare più di tanto, e vedrai che ne rimarrai estasiato. Tra l’altro penso di recensirlo proprio domani. Se non ci risentiamo, buon weekend anche a te! : )

  17. the Lost Wanderer ha detto:

    Ho adorato Arrival, uno dei pochi film di fantascienza che mi ha fatto uscire con un sacco di domande “buone”, con la voglia di riflettere su quanto appena visto e con una trama tutt’altro che scontata. E mi dispiace enormemente che Amy Adams non sia stata almeno nominata come migliore attrice, se lo meritava. MA… mi dispiace, non sono d’accordo con te per La La Land. Personalmente il genere musical non è mai stato tra i miei preferiti, anzi a volte mi annoio per le troppe canzoni. Ed è vero… forse come musical è parecchio “borderline” (non cantano e ballano molto). Ma è un film che non è una “ventata di allegria”, ma direi più “di buoni sentimenti.” Il trailer in effetti era vagamente ingannevole a riguardo ^^” Per descrivere il film io direi che è una commedia/tragedia romantica musicale che omaggia i musical classici ma che se ne distacca nelle conclusioni finali. E poi ho davvero adorato l’alchimia tra la Stone e Gosling, sembravano davvero innamorati. E’ vero, diventa triste alla fine, ma non perchè sia un finale propriamente triste: solo “realistico” e malinconico. So solo che quando sono uscito dal cinema mi sentivo molto soddisfatto… e triste solo perchè quei personaggi avrebbero meritato un altro finale. ^^”

    • wwayne ha detto:

      Sono completamente d’accordo: il finale è pessimo, e se fosse stato diverso avrebbe parzialmente compensato le numerose pecche del film. Quali sono queste pecche, mi dirai? Beh, come dicevo a Julian Vlad La La Land è il trionfo del vorrei ma non posso: ci sono tante scene che avrebbero potuto diventare bellissime, e invece il regista (probabilmente a causa della sua inesperienza) le ha mandate totalmente in vacca. Penso ad esempio alla scena in cui Emma Stone torna a casa, e trova Ryan Gosling che le prepara la cena romantica a sorpresa: sembra il preludio ad una scena deliziosa, invece i due cominciano a litigare e rovinano tutto.
      Oppure la scena al planetario: era già romantica così, non c’era bisogno di aggiungervi la nota surreale dei due protagonisti che cominciano a volteggiare nell’aria.
      L’unica scena della quale Chazelle è riuscito a sfruttare tutto il potenziale è la prima: la canzone è splendida, e il contesto in cui gli attori la cantano la rende ancora più piacevole.
      Non avevo riflettuto sul fatto che La La Land possa essere definito come un dramedy, ovvero come un film a metà tra commedia e dramma, ma hai ragione: questa definizione gli calza a pennello. E’ un genere che non apprezzo molto, te lo confesso: gli unici dramedy che mi sono piaciuti sono Il lato positivo, Gran Torino e Quasi amici. Se ti sei perso qualcuno di questi titoli, te li consiglio caldamente tutti e 3. Grazie per il commento! : )

  18. Ciao, grazie per il commento al mio post. Bell’articolo, condividiamo una forte passione per il cinema, nel mio caso una passione ancor più forte per la scenografia il mio lavoro..Buona notte degli Oscar e buon lavoro.

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