La scorsa notte ci sono stati due eventi importanti, e attaccati l’uno all’altro. Il primo è stato lo spoglio delle schede elettorali, che dalle 23 in poi ha tenuto incollata allo schermo buona parte degli italiani; il secondo è stata la notte degli Oscar, che in pratica non ha seguito nessuno, tranne qualche cinefilo troppo eccitato per addormentarsi. Tra questi fan accaniti e incapaci di prender sonno, come ogni anno, c’ero anch’io. : )
Quest’anno ne è proprio valsa la pena, di passare una notte in bianco per gli Oscar. Innanzitutto perché a quella cerimonia si è fatto onore (e ha fatto onore all’Italia) un film del nostro paese. Chiamami col tuo nome non ha potuto essere candidato come miglior film straniero per un cavillo: secondo il regolamento, doveva essere girato in italiano e poi doppiato per concorrere in quella categoria, e invece è stato recitato direttamente in inglese. In compenso l’hanno nominato per altri 4 Oscar, e ha vinto l’unico per cui aveva delle serie chances (miglior sceneggiatura non originale). Tra l’altro mi fa doppiamente piacere che abbia vinto proprio quell’Oscar, perché a scrivere il film è stato un grande regista (James Ivory), che ha donato al mondo dei capolavori indimenticabili come Camera con vista e Quella sera dorata.
Insomma, se in campo politico ieri è stata una giornata di vittoria per alcuni e di sconfitta per altri, a questi Oscar ha vinto l’Italia tutta, e tutti gli italiani devono essere orgogliosi del traguardo raggiunto dal film di Luca Guadagnino.
La miglior sceneggiatura originale invece è quella di Scappa – Get Out. Un premio anche questo strameritato: come dissi quando commentai le nomination, è uno dei film più intelligenti e originali degli ultimi anni, e quindi me lo aspettavo.
Ho sbagliato clamorosamente invece il pronostico sul miglior film: l’Academy ha sempre evitato come la peste i film di fantascienza (anche quando si trattava di capolavori assoluti), quindi mai avrei potuto immaginarmi che La forma dell’acqua avrebbe interrotto questo lunghissimo tabù. Già dai verdetti del 2017 comunque era possibile intuire che l’Academy stesse diventando meno conservatrice e più aperta ai film di ogni genere: l’anno scorso infatti venne premiato (anche se con un Oscar molto meno importante) un film d’azione super – tamarro come Suicide Squad, che un tempo non sarebbe mai arrivato neanche alle nomination.
Proprio il confronto con l’anno scorso mi fa intuire che questa è stata un’annata non brillantissima per quanto riguarda la qualità media dei film. Per capirlo mi basta guardare il mio blog: nel 2017 recensii 4 dei film candidati (Suicide Squad, Silence, La battaglia di Hacksaw Ridge e Loving), nel 2018 invece soltanto uno (Baby Driver, che tra l’altro è rimasto a bocca asciutta). Ma è stato anche grazie a questo deserto generale che un nostro film indipendente è riuscito ad arrivare fino alla notte degli Oscar, quindi va benissimo così. Godiamocelo tutto questo premio, perché chissà quando torneremo a ricevere una soddisfazione come questa. E complimenti anche a James Ivory: come potete vedere dalla foto sotto, è un mostro anche di ironia oltre che di bravura. : )
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Mi pare che siano un po’ scaduti i film da presentare agli Oscar. Un tempo ne concorrevano di migliori. Che tutti si siano stufati e non abbiano più idee da proporre ? Sarebbe davvero un peccato. Anche Weinstein forse ha alimentato uno sfacelo dal quale tornare indietro mi pare difficile. Per ora godiamoci il nostro Oscar. Ivory è pura garanzia sempre. Un bacione caro wwayne. Isabella
io trovo invece che quest’anno i film in gara fossero migliori rispetto ad altri anni! unica pecca a mio avviso “The shape of water” che ho trovato alquanto vuoto di contenuti.
@elenapescatore: Sei già la seconda blogger su 2 che mi sconsiglia “La forma dell’acqua”, e questo mi fa pensare che ho fatto proprio bene a evitarlo. Grazie per il commento! : )
ma no non te lo sconsiglio, secondo me per avere una visione democratica se cosi si puo dire i film candidati vanno visti tutti o quasi. Non è un brutto film ma di bello ha solo la ricerca estetica che con le ambientazioni riesce a salvare una storia mediocre! ho scritto un post in proposito se ti interessa 🙂
@elenapescatore: Metto qua il link del tuo post, nella speranza che interessi anche ai miei lettori: https://crederenelvuoto.wordpress.com/2018/02/16/se-il-contenitore-e-bellissimo-ma-e-vuoto-una-riflessione-su-the-shape-of-water/. Ora corro a commentarlo! : )
Grazie mille!
Il mio giudizio era non proprio riguardante i film di quest’anno di cui sono riuscita a vedere solo quello su Churcil, con un Gary Oldmann straordinario, ma più in generale. Il cinema che adoro è un cinema con una storia importante, ben interpretato con un’ottima fotografia, e ottima sceneggiatura. Non prediligo gli effetti speciali né le storie che seguono un cliché prestabilito. Detto ciò spero si sia capito che il cinema mi piace e tanto come al nostro amico wwayne pure non essendo esperta di film che, dico la verità, ultimamente riesco ahimè a vedere sempre meno. Grazie del tuo commento. Buona serata. isabella
@tachimio: Sono totalmente d’accordo, James Ivory non delude mai! Tra l’altro era da parecchio che aspettava questo premio: era alla quarta nomination in 31 anni (la prima volta fu candidato proprio per il suo film migliore, Camera con vista). Oltre a lui, quest’anno è stato premiato anche un altro artista che aveva preso innumerevoli porte in faccia: il direttore della fotografia Roger Deakins, che ha agguantato la statuetta alla quattordicesima nomination in 23 anni. Le loro storie insegnano che non bisogna mai arrendersi, e che prima o poi il talento viene sempre riconosciuto. Spero che un domani potremo dire lo stesso di un’altra artista ripetutamente snobbata dall’Academy, l’attrice Amy Adams (5 candidature a vuoto).
Riguardo al peggioramento dei film, sono totalmente d’accordo con te, anche in merito alla causa che hai individuato: nessuno ha più idee da proporre, e quindi molti film ci risultano deludenti anche perché sono delle banali scopiazzature di roba già fatta. Speriamo che ci sia presto un’inversione di tendenza.
Al solito, ti lascio una canzone (“When the going gets tough, the tough gets going” di Billy Ocean):
Grazie per il commento, e un bacione anche a te! : )
Come arriva tardi la mia risposta, mannaggia. Scusami carissimo. Sempre super informato tu. Io non so mica quanti anni alcuni artisti aspettano per prendere l’Oscar…meno male che qui si va sul sicuro e tutto si può sapere, anche che per Ivory questa era la quarta nomination in trentuno anni. grazie amico mio. Sei come al solito preciso e simpaticamente pronto nei commenti. Un grande abbraccio con bacio te lo meriti proprio. Isabella
Anche tu ti meriti tutto il bene di questo mondo! A presto! : )
Cosa c’è di onorevole in un becero filmetto che strizza l’occhio a tutti gli stereotipi buonisti e politicamente corretti?
Non posso né confermare né smentire il tuo giudizio su Chiamami col tuo nome, perché non l’ho visto: quest’anno al cinema non ci sono andato quasi mai. E l’unica volta che ci sono stato (per Made in Italy), mi son detto che avrei fatto meglio a restare a casa. Grazie per il commento! : )
No, infatti non c’è il gay e non c’è lo straniero…
Se i protagonisti fossero stati un uomo e una donna (entrambi italiani) non l’avrebbe calcolato nessuno.
Non l’ho guardato e non lo guarderò: non intendo dare il mio contribuito economico alle ipocrite tematiche tanto care alla Sinistra.
Ma come fai a giudicare un film se non lo guardi? I gay e gli stranieri esistono da sempre, non vedo che problema ci sia. Se dobbiamo politicizzare anche I film siamo messi bene.. comunque de gustibus.
Beh, io non gradisco né le relazioni omosessuali né quelle multietniche, quindi non ho alcuna ragione per guardare quel film.
Complimenti per la tenacia, conosco poche persone che stanno sveglie per gli Oscar ☺️
Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )
Applaudo all’Oscar di James Ivory, ben meritato.
Però va detto che il film (tutt’altro che “becero”) di italiano ha ben poco. Tutto il cast è anglo-franco-americano. Quanto a Luca è certamente italiano, ma non basta. Anche l’ULTIMO IMPERATORE era diretto da Bertolucci.
Stando a Wikipedia, il film è stato prodotto all’80% con soldi italiani: poi ci sono stati anche degli investimenti esteri e un robusto contributo di artisti stranieri (dalla sceneggiatura al cast), ma possiamo rivendicare con orgoglio che quel film batte bandiera italiana. Del resto, in fatto di arte (cinematografica e non) il nostro paese non ha mai avuto nulla da invidiare a nessuno! : ) Grazie per il commento! : )
Nella lunga nottata appena trascorsa e che, ti confesso, per me sta continuando al calduccio del piumone, ti ho pensato spesso. Lo zapping vivace tra statuette e schede elettorali, mi ha condotto alla “prealba” dolcemente, in completa alternanza tra pellicola compaesana e futuro nazionale. Quest’anno avevo un amico in più, virtuale nella presenza ma concreto nella sostanza. Quell’amico sei tu, caro wwayne, da ammirare nella passione che ti contraddistingue e che si percepisce a pelle in ogni tuo scritto. Ti ho immaginato ad ogni cambio di canale, nella penombra della notte illuminata ad intermittenza dal display televisivo, sicura di saperti allo schermo in qualità di osservatore assoluto, colui il quale trae la vita da ciò che più lo aggrada, sempre obiettivo, mai fuori luogo. Insegni uno stile, wwayne, proponi un modo di vivere positivo ed appassionato, di quelli che arricchiscono dentro. Ce ne fossero. Chapeau.
Le belle parole che hai speso per me mi hanno emozionato moltissimo, e le ricambio di cuore: anch’io ti considero una carissima amica, e anch’io imparo molte cose da te ogni volta che leggo un tuo post o ci confrontiamo nel mio blog. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )
Viva l’italia! A parte ciò non mi aspettavo l’Oscar per “La forma dell’acqua”. Vero che non hanno mai premiato film di fantascienza, ma senza dubbio nel passato ne sono stati realizzati di migliori e sicuramente di più importanti, a mio avviso, vedi Cloud Atlas
Ah, quello è poco ma sicuro: penso ad esempio a Snowpiercer e Seven Sisters, che a mio giudizio sono tra i film di fantascienza più belli almeno degli ultimi 10 anni. Riguardo a Cloud Atlas, non l’ho visto, ma mi fido ciecamente del tuo parere, e quindi lo guarderò di sicuro. Grazie per il commento! : )
avrei voluto seguirla anch’io tutta… ma mi sono fermato alla prima parte…
abbiamo fatto un post con 7 domande provocatorie/spinose sugli Oscar…
passaci a trovare e, se vuoi, a rispondere… ciao!
https://lultimospettacolo.wordpress.com/2018/03/05/intervista-aperta-il-dopo-oscar-in-7-domande-volutamente-provocatorie/
Corro a commentare il tuo post! Grazie mille per aver commentato il mio e per il link! : )
Nella tristezza, desolazione e buio profondo di questa tornata elettorale, non sono nemmeno riuscito a gioire per le (sole!!!!!) 2 statuine a Sam Rockwell e Frances McDormand, fantastici interpreti dei Tre manifesti, miglior film in assoluto, a mio insindacabile giudizio con cui sono, stranamente, in totale accordo. Vado a suicidarmi.
scusate, ho postato due volte… puoi cancellarne uno, @wwayne? Thx a lot!
Non preoccuparti: ho cancellato uno dei 2 commenti “gemelli”, e soprattutto ho eliminato l’intervento provocatorio che ti era stato rivolto. Ci tengo moltissimo che gli altri bloggers possano intervenire sul mio blog in totale tranquillità, senza dover temere di subire attacchi velenosi e gratuiti da parte di altri commentatori. A maggior ragione se, come nel tuo caso, si tratta di persone la cui presenza nel mio blog è costante e sempre graditissima.
Riguardo al film dei Tre manifesti, non l’ho visto, ma sono contento a prescindere per la vittoria di Sam Rockwell: mi sono affezionato a lui da quando l’ho visto recitare nello splendido “Stanno tutti bene”, che è uno dei miei film preferiti in assoluto. Se non l’hai già visto, te lo consiglio caldamente. Grazie a te per il commento! : )
No, non era una provocazione, c’era della simpatia. Sono stato io ad essere off topic. Per quanto riguardo I tre cartelli, a me è piaciuto da matti, proprio tanto. Imperdibile.
Allora gli darò una chance! Grazie per la dritta! : )
In mezzo alla pletora di articoli che solo su WordPress (non conto nemmeno tutte le altre piattafaorme, social network compresi) stanno apparendo legate alla consegna degli ambiti Oscar (tutti post in coppia, uno con le previsioni ed uno con i commenti del dopo-partita), aspettavo con ansia un pst di un amico per poter dire la mia e ne sono usciti due a brevissima distanza: il tuo e quello di Lapinsu!
Come dividermi e come dire soprattutto le stesse cose snza ripetermi?
Non potevo e perciò ho deciso di partire dal tuo perché contiene già tue personali riflessioni sui vincitori e sugli sconfitti, mentre quello dell’amico Lapinsu ha un taglio volutamente ironico e sarcastico, in cui i veri premi sono una comunicazione di servizio senza commento da parte sua…
Per ragioni di tempo e di opportunità mi mancano da vedere ancora tanti film nominati, perciò farò notazioni solo su quelli che ho visto… Ma prima un appunto su alcune cose lette nei commenti: non esiste assolutamente a mio avviso un calo di qualità nei film presentati in nomination (e di consguenza votabili come vinicitori) ma solo scelte diverse dell’Accademy, come sempre in equilibrio tra opportunismo politico, vera qualità artistica e cambiamento dei tempi; Hollywood resta la patria del grande cinema ed anche la patria del grande business, perciò ogni tanto si dà degli scrolloni da sola per capire dove tira di più il mercato… Ciò che intendo è che certe annate hanno visto vincere in passato il corrispettivo filmico dei Jalisse sanremesi, con pellicole che poi al botteghino non si è filato nessuno, ma questa volta, piaciuti o non piaciuti, ci sono stati film importantissimi!
Insomma (sempre parlando solo di ciò che ho visto), a proposito di adolescenti, la candidatura di un film come Lady Bird ha dato eco ad un film indipendente, sicuramente bello (non bellissimo), con un’attrice straordinaria (Saorsie Ronan) ed una interpretazione leggendaria (ma non quanto quella di Frances McDormand che ha secondo me vinto ultra-meritatamente nel piacente o meno Three Billboards Outside Ebbing, Missouri – Tre manifesti a Ebbing, Missouri), ma una regia (di Greta Gerwig) che per quanto degna di nota non aveva la potenza visionaria degli altri candidati (ma sul premio alla miglior regia parlerò dopo)… Pensa che a costo di attirarmi strali da tutti, a questo film, pur riconoscendogli tanti meriti (perché è importante il rapporto con la figura genitoriale blà, blà…), sempre sugli adolescenti ho prefrito nettamente The Edge of Seventeen – 17 anni e come uscirne vivi con la mia amata Hailee Steinfeld!
Ho citato la Frances McDormand di Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, perché anche il Premio per la Miglior Attrice è stato per me perfetto: tutte le nomination erano impeccabili, ma la McDormand superava le altre (di pochissimo per la Ronan e la Hawkins, di poco la Streep e di certo di più della mia adorata Margot Robbie, splendida in un film che mi ha stupito per la sua bellezza, parlando dell’assolutamente da vedere I, Tonya, ma la migliore è la migliore, punto).
Entro poi a gamba tesa negli altri tre premi per più importanti: Regia, Film ed Attore Protagonista (visto che sulla Best Actress ho già detto): non potrei essere più felice e daccordo con la giuria!
Paul Thomas Anderson è un mostro di bravura, un esteta, un perfezionsita e questa sua ultima fatica (Phantom Thread – Il filo nascosto) è un gioiello di perfezione stilistica della settima arte, ma che due coglioni! Mi sono annoiato a morte e pur riconoscendo ad ogni scena una bellezza intrinseca non vedevo l’ora di arrivare alla fine! So che mi prenderò dei fischi, ma non posso mentire.
Greta Gerwig è brava, bravissima, è indy, è cool, fa un cinema utile e progressista, ma non è ai livelli dei suoi concorrenti, sorry, sarà per un’altra volta…
Jordan Peele per lui vale lo stesso discorso fatto da me per la Gerwig: ha fatto un film belissimo (Get Out – Scappa) che ha anche rivoluzionato il genere, ma i suoi concorrenti erano nettamente più bravi, non c’è storia…
Christopher Nolan è uno dei miei registi preferiti ed io lo amo, come anche suo fratello e penso che su Dunkirk ci sarebbe tanto da dire (il coraggio di fare un film di guerra senza i nemici, la scansione temporale, blà, blà, ma il vero autore mostruosamente bravo in questo film è stato quel genio del montaggio che ha vinto poi giustamente l’Oscar ovvero sua maestà Lee Smith, un genio dell’editing, l’uomo che ha creato il decoupage di capolavori assoluti quali Interstellar, The Dark Knight Rises, Inception, The Truman Show e che è stato il vero protagonista del film di Nolan, nettamente)
Guillermo del Toro quanto io voglia bene a quest’uomo lo sa bene chiunque navighi nel mio blog, visto che gli ho dedicato svariati post e quanto io abbia amato il lavoro di omaggio sul cinema di sci-fi classico in bianco e nero (da Jack Arnold in poi) che è il suo The Shape of Water – La forma dell’acqua è risaputo anche da chi mi legge sui social! La sua vittoria è per me motivo di gioia ed orgoglio infinito! la Fantasia al potere, il Fantasy al potere! Fuck yeah!
Automaticamente, in base ai miei giudizi espressi sopra ed una piccola aggiunta sul film di Guadagnino (come ho scritto sul mio blog, ne ho apprezzato l’enorme valenza estetica ma non l’ho sopportato come storia perché ho odiato la spocchia dei protagonisti), scaturisce la mia classifica personale dei film prima nominati come migliori:
1° The Shape of Water – il migliore in tutto
2° Three Billboards Outside Ebbing, Missouri – il migliore dopo il vincitore
3° Chiamami con il tuo nome – impeccabile esteticamente ma antipatico
4° Get Out – Bellissimo ma non quanto quelli sopra
5° Dunkirk – un film essenziale, quasi seminale ma perfettibile
6° Phantom Thread – quasi perfetto ma che noia
7° Lady Bird – Bello, molto bello, importante, ma sopravvalutato
8° The Post – Tutti molto bravi, tutto molto convincente, ma vecchio, vecchio
9° Darkest Hour – Tolto Gary Oldman il film per me non vale una cicca
Quest’ultima notazione mi permette di pontificare quindi sul premio al Best Actor, perché davvero Gary Oldman è stato mostruoso, pazzesco e doveva avere quel premio, cavoli se lo doveva avere! Il suo Winston Churchill è di una bellezza e di una perfezione stilistica ed emotiva senza precedenti, con un rigore storico che si sposa alla storia ed al cinema come è accaduto pochissime volte nella storia! Il pur eccellente Timothée Chalamet (di Chiamami con il tuo nome) avrà sicuramente tempo per farsi valere (è una vera stella!) ed il buon vecchio Daniel Day-Lewis (quanto è bravo nel film di Anderson, senza dubbio, ma basta!) non è certo uno che è rimasto ecsluso dagli oscar in passato, eh! Ne ha portati a casa ben 3 (My Left Foot: The Story of Christy Brown, There Will Be Blood, Lincoln), non può certo lamentarsi… Gli altri non arrivano a quelli citati, no, sorry.
Un settore che seguo da sempre è poi quello dell’animazione e devo dire che quest’anno non c’era davvero gara: il Coco dela Pixar/Disney è di parecchie spanne sopra a tutti gli altri, senza discussione, sul serio.
Avrei tantissimo altro da dire, ma mi limito all’enorme soddisfazione per l’Oscar assegnato al cortometraggio animato Dear Basketball ideato e voluto dal cestista dei record Kobe Bryant e disegnato interamente da quel mostro di animatore di Glen Keane: lo scrissi a Gennaio anche su FaceBook di quanto avessi amato quella prova magistrale di animazione in 2D ed ora non posso che compliemntarmi con l’Accademy.
Sugli oscar tecnici glisso.
Un abbraccio Wwayne.
Innanzitutto mi scuso per la replica provocatoria che hai ricevuto da parte di un’altra blogger: appena mi sono accorto del flame che aveva scatenato nei commenti (non solo con te), ho subito provveduto a ripulire il post dalla sua nefasta presenza.
Su 17 anni (e come uscirne vivi) siamo totalmente d’accordo: ha raccontato l’adolescenza con grande esattezza e profondità, e quindi meritava di concorrere anche agli Oscar, non soltanto ai Golden Globes.
Riguardo a Paul Thomas Anderson, non mi stupisce che Il filo nascosto ti abbia deluso: questo autore ha perso da tempo il suo tocco magico, e adesso non riesce più a raccontare una storia in modo decente. Non bello: decente.
Riguardo alla tua Top 10, sono convinto che tu non abbia visto Baby Driver, altrimenti lo avresti portato in trionfo sul podio: recuperalo amico mio, non te ne pentirai! Un abbraccio anche a te! : )
Gentilissimo amico, sai che non mi sono avveduto della provocazione?
Comunque, grazie in ogni caso!
Su Baby Driver e sulla lista deve esserci stato un equivoco…
La chart che ho pubblicato nel commento sopra era solo la mia personale classifica di gradimento tra i 9 film nominati dall’Accademy come possibili migliori film per l’Oscar e come tale va letta…
Invece il bellissimo film di Edgar Wright (regista che rispetto moltissimo e di cui ho apprezzato tutti i film che ha diretto, in particolare Shaun of the Dead – L’Alba dei morti dementi e Scott Pilgrim vs. the World, ma anche quelli che ha solo sceneggiato come Adventures of Tintin: The Secret of the Unicorn – Le avventure di Tintin o Ant-Man) non solo l’ho visto, ma è stato da e inserito al 2° posto nella mia classifica dei migliori titoli usciti in Italia nel 2017!!!
Imperdibile!!!
E’ vero! Mi ero colpevolmente scordato del fatto che tu non solo avessi visto Baby Driver, ma gli avessi anche riservato un ottimo piazzamento in quel mega – classificone. Per chi volesse leggerlo, ecco il link: https://kasabake.wordpress.com/2018/01/10/un-anno-di-cinema-top-qualcosa-film-2017/.
Ah, dimenticavo: negli ultimi anni c’è stato anche un altro film che è stato meritatamente candidato ai Golden Globes, ma poi snobbato al momento delle nomination agli Oscar. Il film a cui alludo è L’eccezione alla regola: probabilmente te ne ho già parlato, ma per sicurezza ci tenevo a raccomandartelo, perché è davvero un film incantevole. Grazie per il commento! : )
Ma sai che non ho ancora avuto occasione di vederlo il film di Warren Beatty? E si che i tuoi consigli di visione cerco di seguirli sempre: proprio l’altro giorno su Sky on demand ho recuperato il bel Gangster Squad di cui parlavi con The Butcher sul suo blog e che mi sono gustato moltissimo!!!
Tra l’altro quel film mi ha permesso di costruirmi in testa un bel tris di ambientazione simile, ma stile diverso: il primo Chinatown di Polansky, il seguito apocrifo di Nicholson e con Nicholson Chinatown 2 ed infine questo Gangster Squad… Ma sempre nella mia testa ci attacco anche The Untouchables – Gli intoccabili di De Palma (che è poi palesemnete l’ispiratore della pellicola di Ruben Fleischer) e persino Who Framed Roger Rabbit – Chi ha incastrato Roger Rabbit che non casualmente Zemeckis raccontò essere stato mutuato proprio dal film di Polansky e dal genere hard-boiled in generale (ivi compreso quel capolavoro mostruoso che fu The Maltese Falcon – Il mistero del falco di John Huston con Humphrey Bogart a fare il detective dall’impermeabile sgualcito Sam Spade.
P.S. Il film di genere hard-boiled più incredibile che io abbia mai visto e che per molti versi (compreso il finale allucinante) resta un titolo a suo tempo massacrato dalla critica tradizionale e solo oggi recuperato come un cult per l’incredibile capacità di anticipare i tempi: Kiss Me Deadly – Un bacio e una pistola di Robert Aldrich del 1955… Mamma mia che film! Persino Frank Miller lo citava sempre come modello per il suo primissimo Sin City (quello tratto dal suo primo fumetto della collana e da lui stesso trasformato in sceneggiatura per Rodriguez)!!
Ooops! Scusa le chiacchiere, sono veramente andato fuori tema…
Nessun problema, sai bene che noi ermenauti lo facciamo di continuo! : ) Tra l’altro è una coincidenza clamorosa che tu mi abbia citato Robert Aldrich, perché l’ho scoperto giusto il mese scorso, quando ho guardato un suo film pieno di attoroni ma misconosciuto (“Il grande coltello”). E’ un classico esempio di cinema nel cinema, che forse è un po’ più amaro del necessario, ma senza dubbio 3 stelle convinte se le merita tutte.
Riguardo a Jack Nicholson, è un vero peccato che abbia diretto pochi film, perché ci sa fare dietro la macchina da presa. Ad esempio, il suo “Verso il Sud” è davvero molto carino. L’unico appunto che posso muovergli è che perde strada facendo l’ironia strepitosa dei primi minuti: se passi i primi 10 minuti a farmi ridere e poi diventi serio per i restanti 100, un po’ di amaro in bocca mi resta. Ma in ogni caso, ad avercene di film così! : )
L’hai detto, John, l’hai detto…
Concordo: ho visto Baby driver con aspettativa zero e poi… WOW!
Mi fa molto piacere che anche tu abbia apprezzato Baby Driver: è davvero un gioiellino. L’ho anche recensito quando uscì al cinema: https://wwayne.wordpress.com/2017/09/10/il-talento-di-mr-spacey/. Grazie per il commento! : )
A te per il post! Ciao wwayne
Non ho visto praticamente nessuno dei film in lizza (solo Dunkirk e Get Out), quindi non ho assolutamente titolo alcuno per commentare gli oscar se non esprimere gioia\delusione rapportate alla simpatia\antipatia per il l’uno o l’altro dei concorrenti.
Confesso che l’inclusione di film quasi o del tutto “indie” come Get Out, Lady Bird, lo stesso Chiamami col tuo nome, mi ha un po’ stupito e deluso: come disse una volta Kasabake, gli oscar non premiano il cinema ma Hollywood (suonava più o meno così mi pare…) ma quella Hollywood dove grandiosità, eccellenza, visibilità e perchè no tanto paraculismo è meno presente quest’anno, però è quella che più mi piace… Insomma, non vorrei che gli oscar si intellettualizzassero… sarebbe un colpo durissimo per me.
Detto questo, faccio una piccola riflessione in controtendenza sul film di Guadagnino: il film è molto poco italiano ed è anzi l’emblema di come certo cinema qui da noi non si possa fare. Questa riflessione è nata dopo aver letto questo bel post su THE VISION http://thevision.com/cultura/call-me-by-your-name-guadagnino/
PS: nota a margine molto poco cinematografica.
Quella di quest’anno è stata una delle serate degli oscar più povere di gnocca di sempre. Nessuna delle premiate è apprezzabile e anche tra le sconfitte (tranne poche eccezioni come la Robbie, va da sè) il livello era molto basso. I giurati dell’Academy sono tutti rimandati all’anno prossimo!!!!
Eh, in effetti sono lontani i tempi in cui tra le nominate c’era gente come Jennifer Lawrence e Rachel McAdams. Quest’anno tra le attrici candidate molte erano delle vere e proprie anti – dive, sia per l’aspetto fisico che per la carriera artistica: un’Armata Brancaleone di sconosciute senza appeal né pedigree, in mezzo alle quali Margot Robbie e Gal Gadot (invitata per consegnare qualche premio) hanno ovviamente brillato come una stella. Andrà meglio il prossim’anno.
Riguardo al post su The Vision, contiene una grave inesattezza: in realtà la maggior parte dei finanziamenti Guadagnino l’ha trovata proprio in Italia. L’80% del budget proviene da fonti italiane, e questo, unito alla nazionalità del regista e al fatto che il film sia stato girato qui, mi induce a definire Chiamami col tuo nome una nostra creatura a tutti gli effetti.
Riguardo alla virata dell’Academy verso i film indipendenti, onestamente non avevo fatto caso a quanti titoli di questo tipo fossero stati candidati quest’anno. A quelli che hai citato tu aggiungo il film dei Tre manifesti, che forse era quello più autorale in assoluto. E infatti non l’ho digerito. Come te, anch’io mi auguro che il prossim’anno ci siano più film come Baby Driver (semplici ma di qualità) e meno titoli “da critici.” Se poi tornassero a premiare dei film super – tamarri come Suicide Squad, sarebbe proprio il massimo! : )
Dai dai si chiama democrazia, ti risponderebbe Churchill 🙂 non suicidarti anzi resistiamo e cambiamo prospettiva
No comment
(guarda che il mio blog è farlocco, non ci scrivo mai, non ne sono capace. Cmq, grazie! Vedo se ne hai uno tu, e ti seguirò. :-))
E’ un modo per tenerti sotto controllo, insomma se iniziassimo a suicidarci perché hanno vinto i populisti chi resiste con me? In fondo sono un’egoista 🙂
Grazie moltissimo Anifares! E’ raro essere d’accordo con qualcuno su arte e politica già all’80%, figurarsi al 100%!! Quindi secondo me è già un miracolo essersi intesi io e te su tutto il resto! Non mi capita quasi mai!!
Voglio precisare che io ammiro normalmente Joe Wright come cineasta, che trovo sempre molto bravo ed appassionato, ma ho sempre letto nei suoi film delle pecche legate alle recitazioni strabordanti che invadevano non solo la “scena” ma anche la “messa in scena”: se il suo Pride & Prejudice era impeccabile ma forse troppo calligrafico, già con Atonement ha lasciato per me troppa briglia scelta alla pur brava Keira Knightley, ma è decisamente capitaloto con il thriller mancato Hanna, dove la bravura della Ronan e della Blanchett sembrano quasi soffocare in una trama che prevdeva molta action e meno introspezione (ovvero il difetto opposto a quello dei brutti action! Che stranezza..). Insomma, io penso che The Darkest Hour sia un film bello ed importante ma la bravura di Oldman è talmente schiacciante che hai l’impressione vedendolo che tutto sia smisuratamente costruito solo per fargli fare il monolgo finale. Poi, come si dice, de gustibus… Grazie e scusa per la logorrea!!
Mettiamo subito in chiaro che su arte, cinema, libri e tutto quello legato alla creatività, ragiono con la pancia e quindi lascio sfogare le mie sensazioni (sono una donna del resto) poi su politica, strategie, relazioni personali penso molto e la pancia non detta legge. Fatta questa doverosa precisazione per far capire che non sono una tecnica sulla creatività, i film di Joe Wright mi lasciano sempre bene e ho sempre qualcosa a cui pensare. E comunque il blog che hai è molto interessante quindi continuerò a seguiti insomma non posso non seguirti in fondo i logorroici (quando non sono autoreferenziali) sono sempre molto interessanti.
Ma grazie doppiamente! Sia per le belle parole sia per l’essere divenuta mia follower… Spero non resterai delusa, perché so essere spesso apparentemente contraddittorio e per lo più ostico (sto per uscire con un pezzo su Religione, Martirio ed Estasi nel cinema di Mel Gibson che mi procurerà non pocchi fischi, per l’incredibile lunghezza e pesantezza delle argomentazioni che ho usato!!! Eh, si: non mi vedno molto bene… sic!
P.S. Autoreferenziante è un aggettivo che uso spesso quando parlo di molto cinema italiano salottiero, così come dei Premi Strega e compagnia bella… grande aggettivo… mi pace!
Qualcuno deve pur esserci a rompere le palle sennò la noia ci spegne le sinapsi, confido sempre in una ricerca scientifica che scopra che i neuroni a specchio non servano solo nei nostri comportamenti ma anche nei ragionamenti! A presto
Ramachandran forse sarà in futuro ricordato per vaer introdotto il seme della vera spiegazione del numero crescente di idioti in circolazione: quando s’incontrano si spalleggiamo, s’influenzano e poi, più tradi, si moltiplicano… Arrrgh!
bel film l’ho adorato…e sono contenta. The shape of the water no.
Allora ho fatto bene a scansarlo! Grazie per il commento! : )
Si è un fantasy ma poi ti lascia a bocca asciutta. Non lo so a me è mancato qualcosa.
la Forma dell’Acqua mi è piaciuto, ma molto meno di quanto immaginassi: visivamente è molto intrigante, ma lo storytelling è decisamente convenzionale e in più punti arido; insomma, per me non è proprio il Miglior film!
Statuetta che invece avrebbe meritato proprio Chiamami Col Tuo Nome, secondo me; autentica poesia per immagini, bello da vedere, intelligente e sensibile da seguire, parla a tutti e non offende nessuno. Un film davvero universale: bene per la sceneggiatura, ma poteva avere di più.
Non sono d’accordo però sull’ultima cosa che hai scritto: secondo me c’è stato un ottimo livello quest’anno nei film in concorso, ognuno con qualcosa di interessante da offrire: l’unico che mi sento di bocciare proprio in toto è The Disaster Artist, un pasticciaccio che non aveva ragione di essere in cinquina. Allo stesso modo anche l’anno scorso secondo me erano tutti film molto validi (però ricordo che l’anno scorso fui molto più in imbarazzo nel momento di decidere il Miglior film – che poi assegnai ad Arrival – per cui forse la rosa era più valida? Boh.).
Io invece l’anno scorso avrei premiato La battaglia di Hacksaw Ridge, con Silence subito dietro. E invece il primo ottenne solo Oscar minori, mentre il secondo restò addirittura a bocca asciutta. Un flop prevedibile comunque, dato che l’Academy decise inspiegabilmente di candidarlo soltanto per la miglior fotografia. Grazie mille per il ricchissimo commento! : )
Sinceramente ho smesso di andare al cinema da un bel pezzo: quasi tutti i film ora si avvalgono di effetti speciali, troppi, che alla lunga stancano. C’è ancora qualche bel film, però aspetto che esca in DVD per godermelo tranquillamente a casa mia con calma, senza rosicchiatori di pop corn seduti proprio a fianco, o utilizzatori compulsivi di smartphone 😀
Prendo nota da vari siti dei titoli che mi potrebbero interessare, quindi tra l’uscita e la visione del dvd a volte passano anche parecchi mesi. Adesso mi interessa ad esempio “Tre manifesti” . Adoro i Cohen e la Dormand.
Però tu tienimi aggiornata 🙂 perché ti seguo.
Senz’altro! : ) Tra i film candidati all’Oscar di quest’anno segnati anche Baby Driver e Scappa – Get Out: sono due titoli diversissimi tra loro, ma entrambi di grande valore. Grazie per il commento! : )
Ciao! Mi sarei giocata tutto su del Toro sebbene io preferissi Dunkirk. Sono rimasta solo un po’ delusa della categoria “migliore colonna sonora” che io avrei assegnato a Dunkirk. Ma era chiaro che del Toro sbancasse. Peccato per Il filo nascosto che ha vinto una statuetta prevedibile. Sono invece soddisfatta che Tre Manifesti abbia preso solo quelle due statuette, con una delle quali, quella a Rockwell, sono comunque d’accordo.
Rockwell ha battuto due attori che mi stanno molto simpatici (Woody Harrelson e Willem Dafoe), ma è stato meglio che abbia vinto lui: gli altri due sono dei divi affermati a prescindere dall’Oscar, lui invece aveva assolutamente bisogno di questo premio per dare una svolta alla propria carriera. Grazie per il commento! : )
Come mi sembra di avere scritto altrove anche io penso che i film in gara quest’anno non fossero di livello eccelso e comunque non ho apprezzato al contrario di te Scappa -get out mentre sin dalla versione originale (vista alcuni mesi fa a Bruxelles ) ho pensato che The Shape of water avrebbe fatto incetta anche se poi Tre manifesti a Ebbing Missouri e recentissimamente Il filo invisibile con uno strabiliante Daniel D Lewis mi hanno messo qualche dubbio.
Chapeau a Ivory ma..
Della politica non voglio parlare mancava persino il nostro Oscar… Giannino😋
Sherarideverdedibrutto
Daniel Day – Lewis è sempre strabiliante. A questo proposito, ti consiglio di ammirarlo nello splendido Il mio piede sinistro: è uno dei miei film preferiti in assoluto. Grazie per il commento! : )
Commento molto sommariamente di cinema e non sono all’altezza del tuo vostro gruppo ma anche io nel mio piccolo…
Shera
Hai troppa poca stima di te stessa! A presto! : )
Non hai captato l’ironia 😋
Aaah, ora mi torna tutto! : ) Buona serata! : )
Ci stavo proprio pensando, in effetti dall’inizio dell’anno non sono molti i film che mi sono rimasti davvero nel cuore… io ho adorato The Post anche se principalmente per Meryl Streep, La forma dell’acqua mi ha lasciato indifferente (esercizio di fotografia? riuscitissimo ma senz’anima), mentre devo ancora vedere Chiamami col tuo nome… meno male che abito a Milano e non rischio di rimanere “fuori” 🙂
Hai centrato il punto: nelle grandi città vengono proiettati tutti i film possibili e immaginabili, e soprattutto i film restano nelle sale molto a lungo, dando modo di vederli anche a chi rimanda per settimane e settimane. Purtroppo noi fiorentini non siamo così fortunati! : ) Grazie per il commento! : )
… e vuoi mettere, voi avete gli Uffizi e la fiorentina, deh!!! 😉 buona domenica
Anche a te carissima! : )
Complimenti per il tuo post! Ripeto…sei una miniera di ricchezze alla quale io cerco di attingere!
Grazie infinitamente
Ti mando un augurio di una felice settimana
Ricambio di cuore i tuoi auguri, e soprattutto i tuoi complimenti: sai bene quanto siano profondi la stima e l’affetto che nutro per te. Grazie a te per il commento! : )
Torno a leggere e chiedo una cosa che non c’entra nulla: che pensa di Hiddleston? A me pare che non azzecchi un film che sia uno. Come è possibile?
Penso che ho pochi mezzi per giudicarlo, perché l’ho visto una volta sola (in The Avengers). Ad ogni modo, mi sembra un attore senza particolari doti, sia estetiche che recitative. Non capisco come abbia fatto a venire considerato un sex symbol, e soprattutto a recitare in così tanti blockbuster. O è fortuna, oppure ha un bravo agente. : ) Grazie per il commento! : )
Pensa che per me è il contrario: ha avuto un bello scivolo con Loki, ma non c’è un film che riesca ad azzeccare…
Magari ci smentirà già con il prossimo film! A presto! : )
Si sa, son tutti cuori sensibili questi giudici degli Oscar. Sensibili e romantici. 😐
In effetti è vero, ai giurati dell’Academy vengono sempre gli occhi a cuoricino quando vedono un film d’amore! : )
Non seguo gli Oscar
Credo di non essermi persa molto
Buona domenica 😊
Eh, in effetti come scrivevo nel post questa non è stata una grande annata. Tuttavia, qualcosa di buono è uscito fuori anche quest’anno: Baby Driver, ad esempio, è un film davvero fighissimo e delizioso (e infatti l’ho recensito quando uscì al cinema: https://wwayne.wordpress.com/2017/09/10/il-talento-di-mr-spacey/). Grazie per il commento, e buona Domenica anche a te! : )
Il più bel film che ho visto quest’anno è senza dubbio Tre manifesti a Ebbing. Drammatico ma allo stesso tempo comico, grottesco, con interpreti eccezionali. Mi è piaciuto The Post, interessante ma non travolgente. Mi è piaciuto molto anche Il filo nascosto, un film che mette a nudo le perversioni su cui si regge, a volte, il rapporto di coppia. Non ho visto Guadagnino e non ne sento la mancanza. Ciao!
E’ un grande onore per me che Lei sia tornata a commentare un mio post. Riguardo ai film da Lei citati, ho visto solo The Post, e concordo in pieno con la Sua opinione: è interessante (e non era scontato che lo fosse, trattandosi di un film di soli dialoghi), ma sicuramente non travolge, non prende il cuore come altri film di Spielberg. Insomma, troppa ragione e troppo poco sentimento nell’ultima fatica di questo grande regista: magari nel prossimo film saprà bilanciare meglio questi due elementi. Grazie mille per il Suo graditissimo ritorno sul mio blog! : )
Onore! NON esageriamo! 😉
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Ciao wwayne! Ecco il post che ti avevo promesso, perdona il ritardo ma l’ho scritto ora. Intanto, Buona Pasqua carissimo. A presto 🙋🙋🙋
http://claudiabrugna.com/2018/04/01/di-nomi-e-di-amori/
Ricambio di cuore i tuoi auguri, e ora corro a commentare il tuo post! Grazie mille per avermelo segnalato! : )
Al mio grande amico wwayne con tanto affetto sincero faccio gli auguri più veri, di cuore per una Pasqua serena. Ti abbraccio forte forte. Isabella
Cara Isabella, la tua squisitezza mi commuove sempre! Ti ringrazio per aver pensato a me in questo giorno, e ricambio i tuoi auguri con tutto l’affetto possibile. Ovviamente, ti lascio una canzone (“Giulia” di Gianni Togni):
Grazie mille per questo apprezzatissimo commento! : )
Tu sai che ti voglio bene caro wwayne. Quindi non potevo non farti gli auguri. Grazie per la canzone che mi porta indietro nel tempo con piacere. Un caro abbraccio e a risentirci. Isabella
Grazie per il consiglio, non amo i film di fantascienza ma seguirò il tuo consiglio.
Ottima decisione! 1997: Fuga da New York è un film bellissimo, quindi sono convinto che lo amerai alla follia nonostante il tuo scarso feeling con la fantascienza. Grazie a te per il commento! : )
Ciao, buona serata.Grazie a te, passerò ancora a leggere qualche altro post, stasera non posso.
Nel mio blog sei sempre la benvenuta! A presto! : )
grazie, mi sono già iscritta cosi non mi perderò nulla.
Jamrs Ivory, e il suo sconosciuto compagno Merchant, hanno riempito la mia adolescenza di crinoline e storie cavillose ( come Casa Howard e Maurice), cavillose dal pu to di vista psicologico ovviamente. Non mi piacciono le crinoline e le cose antiche ma per i film inglesi faccio un’eccezione, evidentemente i miei antenati mi som rimasti nel sangue. Infatti mi trovo più a casa quando metto piede su suolo british che su quello italiano.
Se sei cresciuta con i film di James Ivory, hai avuto davvero un’educazione sentimentale coi fiocchi! : ) Tra i suoi film il mio preferito è ovviamente Camera con vista, ma è molto bello (soprattutto esteticamente) anche Quella sera dorata. Grazie mille per il tuo graditissimo ritorno sul mio blog! : )
No veramente la mia educazione sentimentale non l’ho avuta da Camera con vista ma da Maurice. Mi identificavo con quel ragazzino che non capiva nulla di sesso, che poi era confuso ma che alla fine fa la scelta più libera, al contrario di Clive che sceglie di restare nascosto dietro un matrimonio di convenienza.
Di Helena Bonham Carter preferisco altri film come Frankenstein o Fight Club.
Li ho visti entrambi: appartengono alla parte più gotica e decadente della filmografia e dell’anima di Helena Bonham Carter, quello stesso “lato oscuro” che l’ha portata a stare per anni con un genio super weird come Tim Burton. E’ una donna davvero particolare, da un lato dama di gran classe, dall’altro dark lady dal fascino misterioso ed inquietante. Insomma, Helena Bonham – Carter è un personaggio anche al di fuori del set, e forse questo è uno dei motivi alla base del suo successo. : )
L’ha ripubblicato su Cinzia Blackgore's drawings and paintingse ha commentato:
Grazie tante wwayne! Adesso sto’ film lo DEVO vedere!
Grazie a te per aver ripubblicato il mio articolo! : )
Visto? Detto fatto…😉👍