Rifacciamolo

I remake sono ormai una realtà affermata della nuova Hollywood. Questo prova che il mondo del cinema non riesce ad avere nuovi spunti, e quindi preferisce offrire agli spettatori una stanca ripetizione di quanto é già stato fatto in passato. Anche prima dell’ espansione a macchia d’ olio di questa tendenza, i segnali di una crisi di idee si erano colti anni prima, quando alla notte degli Oscar il 90 % dei film candidati era tratto da una pièce teatrale, un libro o un fumetto: questo dato di fatto, unito all’ aumento esponenziale dei sequel, prequel eccetera, era un campanello d’ allarme non da poco. La critica inizialmente si é ribellata all’ ascesa dei remake, stroncandoli con la motivazione più scontata del mondo: “Era meglio l’ originale.” Poi si é ammorbidita, e la sdoganatura del remake ha raggiunto il suo apice quando “The Departed” ha vinto l’ Oscar come miglior film. Da quel punto in poi l’ ispirazione da un altro film non é più stata percepita come un demerito, e le 10 nomination all’ Oscar avute quest’ anno da “Il grinta” stanno lì a dimostrarlo. Come avrete intuito, la mia posizione verso i remake in linea di massima é sfavorevole, ma ovviamente non faccio di tutta l’ erba un fascio. Ad esempio, quando un soggetto interessante é stato trasformato in un film pessimo, sono il primo ad auspicare che in futuro la sceneggiatura venga recuperata, e le venga reso un miglior servizio. E’ quanto fanno da anni e con successo registi come Tim Burton e i fratelli Coen. Sono invece del tutto contrario quando un film già perfetto e insuperabile viene ingiustamente deturpato, come é successo con “Sabrina”, “Psycho” e altri ancora. In quei casi l’ intelligenza e l’ umiltà dovrebbero suggerire che Davide raramente vince contro Golia, e quindi, se proprio non si é in grado di fare qualcosa di nuovo, é meglio dirottare la propria attenzione su modelli più facilmente sorpassabili. Ho scritto quest’ articolo per riflettere non tanto sulla legittimità del remake, quanto sul futuro che questa nuova tendenza é destinata ad avere. Continuerà a prosperare finché ogni film di successo sarà stato rifatto almeno una volta, oppure Hollywood, prima di arrivare ad una situazione tanto grottesca, preferirà interrompere il processo e riprendere a sfruttare idee originali? Ai posteri (e a voi) l’ ardua sentenza.

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5 risposte a Rifacciamolo

  1. thegothamrogue ha detto:

    Remakes/reboots are always hit and miss…though usually miss. Though sometimes they surprise us and rejuvenate the property like JJ Abrams’ Star Trek movie did for that franchise.

    • wwayne ha detto:

      I didn’t watch JJ Abrams’ version of Star Trek, but your recommendation makes me think I definitely should catch up before the sequel gets released here in Italy. : )

  2. Jack ha detto:

    Credo che il problema sia di ampio respiro. Non mi piace essere categorico, come chi boccia a prescindere un film dicendo che era meglio il libro, si può avere un ottimo film e un ottimo remake…il dramma vero purtroppo è che spesso ci troviamo di fronte ad una sorta di moda che crea lavori scadenti o di dubbio gusto e si affida al nome esclusivamente per vendere.
    Parliamoci chiaro, Coppola e il suo Dracula di Bram Stoker, era l’ennesima rivisitazione remake reboot di altri film, che a loro volta venivano dall’opera letteraria, questo non gli ha impedito di fare un godibile film (a prescindere dai gusti soggettivi).
    Poi esiste quell’universo contemporaneo di soggetti cinematografici privi di qualsiasi personalità che affollano le sale cinematografiche…indubbiamente oltre a farci pensare che si tratta di spazzatura, cominciamo a chiederci davvero dove sono gli sceneggiatori?
    Senza dimenticare che oltre al virus remake, il virus sequel miete altrettante vittime da anni e anni.

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