Una ragazza speciale

Nel 2016 ho trovato un lavoro a tempo indeterminato. Avendo raggiunto il traguardo della stabilità lavorativa ad un’età relativamente giovane, poi ho passato gli anni successivi senza avere mai nessuna reale ambizione, nessun obiettivo per cui lottare. Questo da un lato mi faceva sentire fortunato, ma dall’altro mi dava l’impressione che alla mia vita mancasse qualcosa. Più precisamente, mi mancava quell’adrenalina che senti in corpo quando insegui qualcosa in cui hai riposto tante aspettative e tante speranze. Adesso dopo tanti anni sono tornato a lottare per un obiettivo: per scaramanzia preferisco non dire di cosa si tratta, ma al di là di questo il fatto di essermi rimesso in gioco mi ha fatto riprovare l’eccitazione febbrile di cui vi parlavo prima, ed è una sensazione bellissima.
Proprio nel periodo in cui ho preso la decisione di gettarmi in questa nuova avventura mi è capitata sotto gli occhi una serie tv in cui potevo identificarmi perfettamente, Sing again. Parla di una ragazza che cerca di diventare una cantante: in questo suo progetto i suoi familiari non la ostacolano affatto, anzi la incoraggiano, perché anche loro sono dei grandi appassionati di musica (e infatti l’hanno chiamata Piano).
Se ho apprezzato così tanto la storia di Piano non è soltanto perché lei come me ha un sogno da realizzare, ma anche perché ci fa capire quanto siamo fortunati: infatti Sing again è ambientato in Thailandia, ed è un paese molto più povero rispetto all’Italia. Ad esempio, in una scena fanno vedere la protagonista che rimane sbigottita davanti a un macchinone, e l’automobile in questione non è una Ferrari o una Lamborghini, ma una (per noi) normalissima Hyundai.
Inoltre, proprio perché per loro anche una Hyundai è una macchina troppo costosa, i thailandesi vanno in giro sempre a piedi. E quei piedi non calzano delle scarpe, ma delle ciabatte a infradito: infatti in Thailandia perfino le scarpe sono un bene di lusso, e quindi vengono indossate solo per le occasioni speciali.
Il bello è che, pur essendo ambientato in una realtà così povera, Sing again non diventa mai squallido o deprimente. Al contrario, è una serie incantevole, perché quando la protagonista si mette a comporre ci dà modo di assistere alla magia della musica che prende forma, partendo dagli spunti più banali e arrivando poi a livelli elevatissimi di qualità.
Inoltre, mette in luce un aspetto davvero commovente dei thailandesi: proprio perché sono poveri, capiscono che l’unico modo per sopravvivere è fare gioco di squadra, e quindi si aiutano tutti tra di loro. E infatti nel suo tentativo di sfondare Piano viene appoggiata non solo dai suoi familiari, ma anche dai suoi amici e dai suoi vicini di casa. Nessuno la ostacola, la scoraggia o le dice che sta inseguendo un sogno irrealizzabile: magari dentro di sé lo pensano che difficilmente diventerà la Jennifer Lopez della Thailandia, ma finché c’è anche solo un 1% di possibilità che questo avvenga loro non gettano la spugna, e fanno tutto ciò che possono per spingere Piano verso il successo. Un tempo anche in Italia era così, poi diciamo che la situazione è un po’ cambiata.
Come vedete, Sing again è una serie tv così ricca che è difficile dire quale sia l’argomento principale. Parla di musica, di altruismo, di sogni da realizzare… più in generale parla della vita, e lo fa con una passione che ti conquista ad ogni episodio. Puntata dopo puntata ti viene da fare un tifo sempre più sfegatato per Piano, e speri con tutte le tue forze che alla fine il suo sogno possa diventare realtà. Piano riuscirà a sfondare? Non posso dirvelo, naturalmente. Posso soltanto consigliarvi di aprire Netflix e guardare Sing again: ne rimarrete deliziati.

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173 risposte a Una ragazza speciale

  1. maxilpoeta ha detto:

    Non ho Netflix ma ho apprezzato la recensione che hai fatto di questo film, di cui condivido l’essenza. In effetti in molti Paesi del mondo ci si accontenta di molto meno rispetto a ciò che desideriamo noi, è tutta una questione relativa. I Paesi ricchi hanno pretese pazzesche, quelli poveri si accontentano solo di un paio di scarpe. In bocca al lupo per il tuo progetto, avere sogni è sempre una cosa bellissima, io di sogni ne ho sempre avuti moltissimi, buona Pasquetta 😊😉👏👏👍👍👍👍👍👍

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: noi che viviamo nei paesi ricchi abbiamo delle pretese pazzesche, e non ci rendiamo conto che anche soltanto avere un paio di scarpe ai piedi (più altre 10 paia a casa) è una grandissima fortuna.
      Ho adorato uno dei tuoi ultimi post: il testo in particolare lascia trasparire tutto il tuo amore per Albenga, che infatti ti ha ispirato i tuoi post migliori. Metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://paginequotidiane.com/2024/02/17/tramonto-ad-albenga-1-parte/. Grazie mille per i complimenti e per quest’ottimo commento, e buona Pasquetta anche a te! : )

  2. My Low Profile ha detto:

    Molto bello il messaggio che hai estrapolato dalla serie TV. Non ho Netfix, ma ti auguro in bocca al lupo per il tuo “salto”, Wayne…facci sapere come va!🖤

  3. •Pat ha detto:

    Non ho netflix e guardo poco la TV, però la serie sembra interessante. Grazie per il prezioso spunto e buona Pasquetta.

  4. Laura Chiarina ha detto:

    Grazie per la segnalazione! E, a te, buon sogno!!!

    A tutti noi: cerchiamo di uscire dall’individualismo, impariamo da chi ha poco o nulla di materiale…

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: dobbiamo assolutamente uscire dall’individualismo che caratterizza (anzi affligge) la nostra società, quindi ben vengano delle storie come quella raccontata in Sing again, che hanno molto da insegnarci in questo senso.
      Da super fan di Clint Eastwood ho adorato il tuo ultimo post, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://laurachiarina.wordpress.com/2024/03/28/ah-splendore/.
      Tra l’altro apprezzo molto Clint Eastwood non solo come regista, ma anche come attore. In questo film ad esempio è stato davvero toccante: https://wwayne.wordpress.com/2014/06/09/tre-film-in-uno/. Grazie a te per l’augurio e per quest’ottimo commento, e buona Pasquetta! : )

  5. Grazie per questo suggerimento che trasuda un senso di collettività che sta diventando sempre più un’utopia nella nostra INcivile società occidentale! Tanto per fare un esempio, il mio romanzo è stato acquistato soprattutto da persone “estranee” e meno da quelle a me vicine, ma va bene anche così! Poi appena posso pubblico un post da IG sulle ultime bellissime novità!

    Metto la serie “Sing again” in lista, tra una puntata di “Smallville” (disponibile su Prime Video e che sto rivedendo dopo 17 anni) e una di “Shōgun” (Disney+).

    Grazie ancora! Buona Pasquetta!

    • wwayne ha detto:

      Non sei la prima a parlarmi benissimo di Smallville. Tra i prodotti targati DC ho apprezzato molto anche questo film: https://wwayne.wordpress.com/2016/08/19/suicide-squad/.
      Per fare in modo che ancora più estranei comprino il tuo libro, metto qua un link a cui è possibile acquistarlo: https://www.amazon.it/dp/B0CJ3YLRKY/. Grazie a te per i complimenti e per quest’ottimo commento, e buona Pasquetta anche a te! : )

      • Sai cosa mi è tornato a piacere di “Smallville”? Le parole di incoraggiamento di Jonathan Kent. A quasi 10 anni dalla morte di mio padre sentire un papà che sta dalla parte del figlio anche quando si litiga è come se avessi ancora il mio con me.
        Per non parlare di quanto sia ancora attuale come serie, visto che nella prima stagione (sono arrivata all’inizio della seconda) sono trattati argomenti come i DCA (con una giovanissima Amy Adams, che – per chi non la conoscesse – è stata protagonista anche del magnifico film “Big eyes” di Tim Burton), di rapporti disfunzionali coi genitori, di caregiving (povero Whitney, mi ha fatto una grandissima tenerezza da adulta!), di autenticità e altro.

        Una persona più esperta di cinema e fumetti rispetto a me ha detto che c’è pochissimo in “Smallville” di fedele al fumetto, ma come prodotto a sé stante lo apprezzo comunque.

        Grazie per l’incoraggiamento e, se il 9 e 10 maggio sei a Torino per il Salone del Libro, mi trovi lì con la mia “creatura di carta”.♥️

      • wwayne ha detto:

        Amy Adams ha spaccato anche in quest’altro ottimo film: https://wwayne.wordpress.com/2014/01/08/il-fine-giustifica-i-mezzi/. L’hai visto?

      • Non ancora, ma metto in lista pure questo!

      • wwayne ha detto:

        Ottima decisione! A presto amica mia! : )

  6. Laura Chiarina ha detto:

    Grazie per i link! E buona Pasquetta a te. 🤗

  7. i tuoi racconti e considerazioni su film o serie televisive, sono sempre accattivanti e si fanno leggere fino all’ultimo. Buona fortuna per il tuo progetto e tante belle cose Wwayne!

  8. Marcella Donagemma ha detto:

    Ciao! Anche il tuo post è scritto molto bene😜 e, anche se tratto da un film, tratteggi bene alcune caratteristiche del popolo thai… lasciando un messaggio bello, di incoraggiamento… come quello che faccio a te per la tua “nuova avventura”! 🦋🩵

    • wwayne ha detto:

      Ho messo molto impegno nella scrittura di questo post, quindi le tue parole mi lusingano profondamente, e mi ripagano di tutti i miei sforzi. Anche perché vengono da una blogger che stimo moltissimo a mia volta.
      Come sai ho adorato il tuo ultimo post, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://ameraviglia.com/2024/03/27/adesso/. Grazie mille per i complimenti e per il commento, e buona Pasquetta! : )

  9. LaCartoonLover ha detto:

    Da come l’hai descritta, pare proprio una serie commuovente: inoltre, trovo bellissima l’idea che viene trasmessa, ovvero che nella vita bisogna aspirare ai propri sogni, seppur ci si trovi in una condizione non molto privilegiata (come mi piace definirlo, un pensiero abbastanza contrario a quello di Verga)
    Ad ogni modo, hai scritto una meravigliosa recensione (come sempre, del resto), complimenti!

    • wwayne ha detto:

      Ho messo molto impegno nella scrittura di questo post, quindi le tue parole mi lusingano profondamente, e mi ripagano di tutti i miei sforzi. Anche perché vengono da una blogger che stimo moltissimo a mia volta.
      Hai messo in rilievo un messaggio molto bello di Sing again che a me era totalmente sfuggito: i sogni sono alla portata di tutti, anche dei più poveri. Certo, se uno ha tempo e soldi da buttar via può dedicarsi più facilmente alle proprie aspirazioni, ma anche un povero può provare a sbarcare il lunario e allo stesso tempo inseguire i propri sogni. E infatti nessuno dei personaggi di Sing again dice a Piano delle frasi del tipo “Trovati un lavoro vero”, “Rimani con i piedi per terra”, “Guarda in faccia la realtà” oppure “Impara l’arte e mettila da parte”: in parte perché Piano un lavoro vero ce l’ha già (lavora come cameriera nel ristorantino di sua madre), in parte perché sono tutti consapevoli che i sogni non vanno mai calpestati.
      Anche il tuo ultimo post è meraviglioso, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://tuttofaregirl.wordpress.com/2024/03/30/lettura-recensione-del-libro-le-sfide-di-apollo-loracolo-nascosto/. Grazie mille per i complimenti e per il commento, e buona Pasquetta! : )

  10. massimobotturi ha detto:

    credo che situazioni come quella che hai descritto, servano a farci riflettere sul fatto che nel nostro “occidente” abbiamo forse smarrito quella sana ambizione, quella voglia di realizzare i propri sogni; anestetizzati forse da un consumismo che smarrisce i valori.

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: paradossalmente abbiamo molte più possibilità rispetto ai thailandesi, ma sogniamo molto più in piccolo rispetto a loro. Proprio per questo ben venga una serie tv come Sing again, che ci insegna l’importanza di pensare in grande e di non porsi mai nessun limite.
      Quest’altra serie tv è totalmente diversa rispetto a Sing again e molto meno istruttiva, ma è comunque molto originale, e quindi te la consiglio caldamente: https://wwayne.wordpress.com/2018/04/02/una-serie-completamente-folle/.
      Come sai ho adorato il tuo ultimo post, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://massimobotturi.wordpress.com/2024/03/30/canto-nudo/. Grazie mille per quest’ottimo commento, e buona Pasquetta! : )

  11. elisafalciori rg. ha detto:

    Non ho Netflix ma ho qualcuno dei ricordi che sono comuni a tutti i poveri del mondo. Settanta anni fa anche in Italia, il benessere non era per tutti. In compenso c’era grande solidarietà e fiducia. Pensa che, nel mio paesello, nessuno chiudeva la propria casa e se lo faceva, si sapeva che sotto ogni zerbino si trovava la chiave di ingresso.
    Oggi siamo tutti ricchi rispetto a quell’epoca ma abbiamo smarrito fiducia, solidarietà ed umiltà. Questa serie che tu ci hai presentato con grande sensibilità, andrebbe diffusa su tutte le reti TV. Aiuterebbe a riflettere e a cambiare una aridità troppo diffusa. Buona giornata e grazie!

  12. Pingback: sibillla5

  13. chiaramarinoni ha detto:

    Ciao wwayne

    molto piaciuta la tua recensione, certamente nei paesi più poveri sanno vivere con poco, come noi tempo addietro, bravo!

    Un abbraccio e grazie per essere passato da me.

    Buona Pasquetta a te e famiglia. ⚘️🐣🥀🌺🥰

    Chiara

  14. Antonio Gaggera ha detto:

    In bocca al lupo per la tua nuova avventura. Come hai scritto, l’adrenalina è un componente necessario, nella giusta dose, altrimenti diventa tossica.
    Bella la recensione.
    Buona Pasquetta.

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: come in tutte le cose ci vuole una giusta via di mezzo. L’ambizione nella giusta misura è una spinta potentissima, ma se non la sai dosare ti divora.
      Dato che anche tu hai da poco pubblicato un post a tema musicale, metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://gaggyblog.wordpress.com/2024/03/31/da-chiosa-nasce-chiosa-445/. Grazie mille per i complimenti e per quest’ottimo commento, e buona Pasquetta anche a te! : )

  15. Grazia Palmisano ha detto:

    Che bello questo post, come sempre. E bravissimo per il nuovo obiettivo 👌🌟 Buona giornata 🪻💜

  16. massimolegnani ha detto:

    non seguo le serie tv, ma la segnalazione è interessante e il sorriso della ragazza incantevole.

    ml

  17. flampur ha detto:

    Arrivo tramite Sibilla.. la tua rece è intrigante e ora la serie mi incuriosisce.. bello allargare orizzonti e prospettive curiosando tra blog.. un saluto!

    Franco Battaglia

  18. Gianluca Brescia ha detto:

    Rimettersi in gioco dopo tanto tempo provoca quell’adrenalina, quella sfida che di solito non si è abituati.

    La serie TV che hai citato non la conosco, però mi ha incuriosito che per loro la Hyundai rappresenti un macchinone quando per noi è una semplice auto

  19. elenaelaura ha detto:

    Bellissima recensione, fa riflettere veramente su quanto siamo fortunati!

  20. Il Mongolfiere ha detto:

    Mi è venuta voglia di guardare questa serie 🙂 grazie per la segnalazione ! Besito

  21. glicine61 ha detto:

    Non ho Netflix e guardo molto raramente la TV, però ho molto apprezzato la tua recensione. Inseguire i propri sogni è il sale della vita e ti auguro di realizzare il tuo sogno. Grazie per la visita e buona Pasquetta! 😊🐥🐤🤗🤗

  22. luisa zambrotta ha detto:

    Non ho Netflix per cui per il momento non potrò guardarlo, ma ho apprezzato molto la recensione che ne hai fatto.

    In bocca al lupo per la tua nuova avventura.

    Buon Lunedì dell’Angelo 🌺🌺🌺

  23. caterina rotondi ha detto:

    Giacché ho Netflix darò un’occhiata, sarà certamente molto piacevole.
    Un abbraccio caro wwayne 😉
    ” bellissima recensione”

  24. Brezza d'essenza ha detto:

    Credo sia interessante come film!
    A me dei tuoi articoli piace soprattutto quando inizi parlando di te 😁 …anch’io non ho Netflix

  25. kasabake ha detto:

    Ho letto con piacevolezza questo tuo post, perché se già i k-drama sono purtroppo ancora poco conosciuti al grande pubblico (che per altro già guarda poco i canali di streaming a pagamento come Netflix e si ferma a quelli nazionali gratuiti), le produzioni televisive di altri paesi asiatici lo sono ancora meno ed aver letto una tua recensione (più biografica sulle tue esperienze che specifica) di una serie davvero sconosciuta ai più ed oltretutto thailandese è stato davvero molto, molto piacevole!!

    Come sai, io sono onnivoro ed alterno le produzioni nordamericane ed europee a quelle turche ed asiatiche ed ovviamente non mi perdo gli anime più importanti, per cui mi è matematicamente impossibile vedere tutto quello che viene offerto anche solo nel nostro paese, ma nel mio piccolo sto cercando di spaziare, scegliendo prodotti a campione anche di generi diversi fra loro, per avere una visione a tutto tondo.
    Ad esempio, ultimamente ho visto molti k-drama di taglio diverso da quelli in genere proposti da Netflix, che opera una selezione tematica privilegiando quelli sentimentali ed i drammi storici, tanto da indurre nello spettatore la falsa idea che le serie tv coreane siano tutte in stile delicato e senza sangue o violenza, cosa che per altro striderebbe con il loro cinema, famoso per declinare la violenza fisica e psicologica in modi assolutamente inediti.
    Ho quindi voluto iniziare a vedere anche i loro drammi televisivi cruenti, gli horror, i polizieschi proposti da Prime, Paramoount e Apple, tutti con sempre all’interno una storia d’amore (tanto da non credere possibile che uno sceneggiatore avrebbe potuto infilarcela in mezzo ad orrore e violenza) ed ho così scoperto l’altra metà della serialità della Corea.

    In particolare ti consiglio una serie televisiva assolutamente straordinaria (di cui spero di poter scrivere in un post), disponibile su Prime Video, tratta (come capita spessissimo nella serialità televisiva coreana più bella ed originale) da una webtoon (manga realizzati da non professionisti, leggibili solo su tablet o smartphone, a scorrimento verticale) geniale: “il gioco della morte”, in 8 puntate conclusive.
    Non osso dirti il motivo, perché sarebbe uno spoiler, ma la serie di fatto diventa una sorta di catalogo di generi narrativi…

    • wwayne ha detto:

      Un filo rosso che lega tutte le serie tv asiatiche che ho visto è la presenza di una protagonista femminile che insegue un sogno. Ad esempio:

      – nella coreana Avvocata Woo la protagonista lotta per diventare (appunto) un’avvocata;
      – nell’altro kdrama Venticinque e ventuno la protagonista lotta per diventare una campionessa di scherma;
      – nella giapponese Orange Days la protagonista lotta per diventare una musicista nonostante la sua sordità;
      – nella thailandese Sing again la protagonista lotta per diventare una cantante nonostante la sua povertà.

      Da questi esempi mi pare evidente che gli asiatici in generale hanno una grande capacità di creare dei personaggi femminili indimenticabili: sono delle ragazze sognatrici e determinate, che cercano di affermarsi non ponendosi in contrapposizione o in conflitto con gli uomini, non lagnandosi di una società misogina e patriarcale che tarpa le loro ali, ma semplicemente rimboccandosi le maniche e affrontando ogni ostacolo che si pone sul loro cammino. Insomma, le serie tv asiatiche veicolano sottilmente un femminismo bello, sano, che spinge anche gli spettatori uomini a fare un tifo sfegatato per le eroine che vedono sullo schermo.
      Riguardo alla tendenza ad infilare una storia d’amore anche dove si potrebbe tranquillamente farne a meno, purtroppo è convinzione comune (sia in Occidente che in Oriente) che una sottotrama amorosa ci voglia, altrimenti il prodotto (sia esso un film o una serie tv) non si vende. Di conseguenza anche in Sing again abbiamo un triangolo amoroso, ma ho volutamente evitato di menzionarlo nel post, perché altrimenti i miei lettori avrebbero pensato “Ecco, è la solita serie tv romantica”, quando invece Sing again è molto più di questo.
      Dato che hai scritto di averne visti diversi, hai altri prodotti coreani da consigliarmi oltre a “Il gioco della morte”?

      • kasabake ha detto:

        Per me un capolavoro di ironia, dramma, fantasia, amore e patriottismo resta l’insuperata “Tomorrow”.

      • kasabake ha detto:

        Assolutamente imperdibile anche “Glory”, vero gioiello e sublimazione del concetto di vendetta, onnipresente nella cultura coreana..

      • wwayne ha detto:

        Anche in quella giapponese, dato che il revenge movie di Tarantino Kill Bill è basato a sua volta su un revenge movie giapponese, Lady Snowblood. Penso che gli orientali prestino così tanta attenzione alla vendetta perché nella loro mentalità il concetto di onore è fondamentale, e quindi le offese arrecate al proprio onore vanno sempre vendicate. La mia interpretazione ti convince?

      • kasabake ha detto:

        Concordo in pieno!

      • wwayne ha detto:

        Mi fa molto piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Dato che hai parlato di Kill Bill in un tuo post, metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://kasabake.wordpress.com/2015/10/03/6-degrees-da-yuja-wang-a-kill-bill/. Grazie per la chiacchierata (piacevole come sempre), e buona settimana! : )

      • kasabake ha detto:

        Grazie a te anche per la tua abituale generosità nel condividere i post degli amici!

      • kasabake ha detto:

        Per concludere la tripletta dei miei consigli (tutti presenti per tua comodità su Netflix) consiglio molto caldamente la visione dell’ottima “Celebrity”, con una rappresentazione affascinante ed interessante del mondo delle influencer coreane (ma per esetensione di tutto il mondo del web).

      • kasabake ha detto:

        Sulla Vendetta, il cinema coreano ha scritto pagine indebolì come la leggendaria e superlativa Trilogia della Vendetta di Park Chan-wook, davvero monumentale…

      • wwayne ha detto:

        Ero così smanioso di sapere come andava a finire Sing again che ieri mi sono visto gli ultimi 5 episodi l’uno in fila all’altro, finendo poco prima di mezzanotte. E’ stata una maratona estenuante, quindi adesso per un bel pezzo voglio staccare da Netflix e tornare ai miei amati libri. Probabilmente rileggerò questo romanzo, perché fa spanciare dalle risate: https://wwayne.wordpress.com/2015/06/28/una-spalla-su-cui-ridere/.
        Una volta che mi sarò “disintossicato”, potrei tranquillamente cominciare la trilogia della vendetta di Park Chan-wook, oppure una delle 3 serie tv che mi hai consigliato. Se lo farò sarai il primo a saperlo! : )

  26. apheniti ha detto:

    Grazie per la segnalazione della serie TV, e in bocca al lupo per il tuo progetto!

  27. WryDavide ha detto:

    In teoria è quasi tutti Asia dove non si ha un se individuale ma chiamiamolo collettivo (non mi ricorso il termine corretto) a differenza del nord europa e US dove il se è individuale

    • wwayne ha detto:

      La mia conoscenza dell’Asia si limita alle serie tv e a qualche libro, quindi ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di conoscere più a fondo il modo di pensare degli asiatici.
      Nel tuo ultimo post (https://davideproverbio.wordpress.com/2024/03/28/si-applica-ma-non-si-impegna/) hai parlato dei film di Harry Potter. Non li ho mai visti, ma una delle attrici di punta di quei film (Emma Watson) ha recitato in un film che invece ho visto e che ti consiglio caldamente, Noi siamo infinito: l’hai già visto?

      • WryDavide ha detto:

        anche io conosco pochissimo Asia mi ricordo dell’esame di psiologia sostenuto in uni

      • WryDavide ha detto:

        Si, ho visto il film e se mi ricordo anche realizzato una gif (vediamo se domani o dopo l’ha trovo e te la giro)

      • wwayne ha detto:

        Io invece a Noi siamo infinito ho dedicato questa recensione: https://wwayne.wordpress.com/2014/12/14/noi-siamo-infinito/. Sei d’accordo con ciò che ho scritto?

      • WryDavide ha detto:

        Io sono arrivato a un punto che molti film che vedo boh mi dimentico o mi ricordo solo se vedo una scena o immagine, per questo di recente sto provando threads dove scrivo delle opinioni a caldo https://www.threads.net/@photofromvideo

      • wwayne ha detto:

        Sono andato al tuo link, e mi ha colpito molto il tuo ragionamento su The Flash, ovvero: se quel film l’hanno fatto uscire ed è un cesso, figurati come dev’essere Batgirl che è stato bloccato prima dell’uscita. E’ un ragionamento che condivido, però la curiosità di vederlo ce l’avrei. Anche tu gli daresti una chance se venisse ripescato dal dimenticatoio?

      • WryDavide ha detto:

        The Flash è stato fatto uscire immagino per una mera questione economica ci hanno speso troppo (soldi che tempo) batgirl anchelì si parla che non è stato fatto uscire per una questione economica si dice che tra produzione e rimborsi statali andava bene così a wbd visto che non avrebbero avuto spese di marketing, distibruzione e altro. chi ha visto batgirl ne parlava come un film carino

      • wwayne ha detto:

        Forse ho capito ciò che intendi dire: la DC aveva recuperato le spese di produzione grazie ai rimborsi statali, e quindi tenendosi il film nel taschino sarebbe finita in pareggio. Se invece avesse fatto uscire Batgirl, a quel punto avrebbe dovuto spendere dei soldi per il marketing e la distribuzione, e quest’ulteriore spesa non era affatto detto che sarebbe stata recuperata. A me però viene spontanea una domanda: se la DC avesse lasciato perdere il marketing non promuovendo il film e l’avesse distribuito direttamente su una piattaforma di streaming, non avrebbe azzerato i costi?

      • WryDavide ha detto:

        Penso che dovevano rilascerlo al cinema per via di contratti e tutto o anche solo per i rimborsi statali

      • wwayne ha detto:

        E’ vero, spesso per una questione contrattuale anche i film che si è deciso di mandare in streaming devono avere un minimo di distribuzione cinematografica. Magari si tratta di un’uscita solo formale, per pochi giorni e in un numero limitato di sale, ma le case cinematografiche devono garantirla, con tutti i costi che comporta.
        Ricordo che aspettavi a gloria l’uscita di Shogun, quindi immagino che tu abbia visto gli episodi già usciti: se sì, ti hanno soddisfatto?

      • WryDavide ha detto:

        Si, ottima serie, mi sta più prendendo Nell’ rinnegata

      • wwayne ha detto:

        L’ho sentita nominare per la prima volta leggendo il tuo profilo threads, quindi se non fosse stato per te probabilmente non l’avrei mai scoperta. Se deciderò di vederla anch’io sarai il primo a saperlo.
        Ho letto uno dei tuoi ultimi post (https://davideproverbio.wordpress.com/2024/02/25/nel-2023-chi-lavora-nel-mondo-del-cinema-sa-ancora-realizzare-film/), e sono totalmente d’accordo con te quando scrivi che oggi i film hanno una durata esagerata. A mio giudizio 120 minuti sono più che sufficienti per raccontare una storia, quindi (come hai detto tu) quando si va oltre è probabile che la trama non sia stata raccontata in maniera efficace e coinvolgente. Anche perché è molto difficile che risulti coinvolgente per tutta la sua durata un film che supera le 2 ore. Oltre a Balla coi lupi, ti vengono in mente altri film che fanno eccezione?

      • WryDavide ha detto:

        Recenti no o meglio non saprei perché non mi ricordo la durata dei film

      • wwayne ha detto:

        A me vengono in mente solo 4 film: Scent of a Woman – Profumo di donna, Ritorno a Cold Mountain, Black Book e L’eccezione alla regola. Di quest’ultimo film ho parlato anche in un mio vecchio post, spiegando il motivo per cui nonostante la sua bellezza non ha avuto successo: https://wwayne.wordpress.com/2018/05/12/i-10-film-che-ho-visto-con-quattro-gatti-vol-2/.
        Riguardo alla tua proposta di usare threads, purtroppo ho poco tempo libero, e quel poco lo dedico soprattutto ai libri, a Netflix e al mio blog. Magari in futuro se avrò più tempo ci penserò. Grazie mille per la chiacchierata, piacevolissima come sempre! : )

      • WryDavide ha detto:

        Grazie a te

      • WryDavide ha detto:

        Potresti usare anche te Threads per dei pensieri veloci

  28. valy71 ha detto:

    Altruismo e sogni da realizzare, davvero bello, credo non si possa desiderare di meglio!!!
    Buona serata e complimenti 👏🏻

  29. valy71 ha detto:

    Grazie, sì, è stato bello il giorno di Pasqua, spero sia andato bene anche a te!

    • wwayne ha detto:

      La mia Pasqua è stata nettamente divisa in 2 parti: la prima l’ho passata a fare gli auguri a una caterva di persone (ce ne sono molte che sento solo per le feste comandate, quindi ci tenevo a mandare un messaggio a tutte loro), la seconda a finire la serie tv di cui ho parlato nel mio ultimo post. Ero così smanioso di sapere come andava a finire che ho visto gli ultimi 5 episodi l’uno in fila all’altro, finendo poco prima di mezzanotte. E’ stata una maratona estenuante, quindi adesso per un bel pezzo voglio staccare da Netflix e tornare ai miei amati libri. Probabilmente rileggerò questo romanzo, perché fa spanciare dalle risate: https://wwayne.wordpress.com/2015/06/28/una-spalla-su-cui-ridere/.
      Ho letto più volte anche il tuo ultimo post, perché è davvero bellissimo. Metto il link qua nel mio blog, nella speranza che faccia brillare gli occhi anche ai miei lettori: https://mypersonalblog58636618.wordpress.com/2024/03/31/il-gusto-di-ogni-festa/. Grazie a te per i complimenti e per il commento, e buona serata anche a te! : )

  30. Buona sera caro wwayne. Mi sono letta con attenzione la tua attenta e coinvolgente recensione. Andrò sicuramente a vedere di che si tratta…E senti che il lupo ti tenga ben stretto in bocca per il tuo sogno 🙂

    Con amicizia.

  31. @desire760 ha detto:

    Rifletto sempre dopo aver visto un film, specialmente se mi è piaciuto …Ho Netflix perché odio la pubblicità…Ho poco tempo per guardare la TV per cui l’ accendo solo la sera . Cercherò di guardarlo e grazie del consiglio…Ciao Wwayne, Buona Notte 🌃👍🙏

  32. @desire760 ha detto:

    Non sono credente e non faccio auguri …Mi sentirei un’ ipocrita… Grazie per il link e Serena Notte 🌃✨🌟

  33. lungo76 ha detto:

    In bocca al lupo per la tua nuova battaglia!!!

  34. nives1950 ha detto:

    L’entusiasmo è sempre fonte di creatività e novità. L’entusiasmo nasce all’improvviso. Chi cerca la “bellezza”…sempre la trova! Complimenti!

  35. Zio Gio ha detto:

    In bocca al lupo per il tuo prossimo obiettivo

  36. lettoreseriale76 ha detto:

    Ciao wwayne, non conosco questa serie; grazie per avermela fatta conoscere; la guarderò nei prssimi giorni! 🙂

    Anch’io, come te, da qualche anno a questa parte, ho intrapreso un nuovo percorso lavorativo, e quello che faccio ora mi dà più soddisfazioni di quello che facevo prima.

    Buona giornata, e in bocca al lupo per tutto! 😉

  37. lucio copuletti ha detto:

    Ho passato una paio di mesi incantevoli in Thailandia. Al ritorno ho continuato a comportarmi come ero oramai a abituato a fare per strada: sorridere ai passanti. Sguardi sospettosi, impauriti, terrorizzati, ammiccanti (e non in senso buono): ho dovuto a malincuore desistere.

    • wwayne ha detto:

      Una volta una ragazza siciliana mi disse: “Noi meridionali siamo l’opposto di voi polentoni: voi avete tutto e vi lamentate sempre, noi invece non abbiamo nulla e siamo sempre tutti sorridenti”. Evidentemente anche in Thailandia è così, lo percepisco sia dal tuo commento che da ciò che ho visto nella serie da me recensita in questo post. E questa solarità è senza dubbio un ulteriore pregio del popolo thailandese. Grazie mille per il tuo graditissimo ritorno nel mio blog! : )

  38. Topper Harley ha detto:

    Potrei ritrovarmi anche io in questa storia, almeno per come l’hai raccontata, come sempre con tanto sentimento.

  39. Austin Dove ha detto:

    sembra molto simpatica, poi questi tropoi di gente che lotta per il proprio sogno fanno sempre presa

  40. Madame Verdurin ha detto:

    Non ho ancora visto la serie ma capisco benissimo di cosa parli, anche io ho preso delle decisioni che mi hanno portato ad un lavoro piuttosto stabile e sicuro che però raramente mi presenta delle sfide o mi dà quei brividi e quelle soddisfazioni che tu ora stai cercando, con grande coraggio! In bocca al lupo per la tua avventura!

  41. Madame Verdurin ha detto:

    Grazie a te wwayne, sempre gentilissimo!

  42. loscalzo1979 ha detto:

    Non è il mio genere di film, ma sono passato per ringraziarti per i commenti sul Post delle Fosse Ardeatine e suggerirti di recuperare due film sulla vicenda: Dieci italiani per un tedesco (Via Rasella), 1962, di Filippo Walter Ratti e Rappresaglia, 1973, di George Pan Cosmatos, entrambi li trovi completi su Youtube anche

  43. astrorientamenti ha detto:

    Grazie per questa bellissima recensione

    Anche io non ho Netfix e mi dispiace perché altrimenti vedrei sicuramente questa serie.

    Ma allo stesso tempo l’ho apprezzata attraverso le tue parole

    Grazie

    buona serata 🌙

  44. Mirko Ciminiello ha detto:

    Spesso le tue recensioni sono belle quanto, se non più dei film e le serie che consigli: complimenti amico mio, e buona Pasqua anche se in ritardo!

  45. In bocca al lupo per la tua nuova avventura, di cui spero ci farai partecipi quando te la sentirai.

    Riguardo alle scarpe… Solo ai tempi di mia nonna anche da noi, almeno da me, le scarpe erano un bene di lusso, e si indossavano solo alla domenica o in altre occasioni speciali. Venivano spesso fatte risuolare, talvolta si cambiava anche il colore, tutto quanto potesse servire per farle durare il più a lungo possibile.

    • wwayne ha detto:

      Hai detto bene: un tempo anche in Italia le scarpe erano un bene di lusso, e proprio per questo venivano fatte riparare all’infinito. Oggi invece viviamo nella società dell’usa e getta, quindi non ci affidiamo più al calzolaio, e al primo buchetto che si forma nelle nostre scarpe le buttiamo via per sostituirle con un altro paio.
      Ho trovato molto appetitosa la tua ricetta del salmone al miso bianco, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che la apprezzino anche i miei lettori: https://vitaincasa.com/2024/03/28/salmone-al-cartoccio-al-miso-bianco/. Grazie mille per quest’ottimo commento, e crepi il lupo! : )

      • Grazie Wwayne.
        Riguardo alle scarpe, per la mia esperienza personale purtroppo oggi è anche difficile trovare bravi calzolai. Ho provato, ma il lavoro non era all’altezza, ho avuto l’impressione di buttare via i soldi. In compenso sono un’appassionata di manutenzione delle scarpe, costose o no. Sono armata di lucidi, spazzole, spazzolini, a seconda del modello.

      • wwayne ha detto:

        Fai benissimo a coltivare questo tuo talento di artigiana! Buona giornata amica mia! : )

  46. Non ho Netflix ma sicuramente è interessante questa serie, specialmente per capire che ci sono altre realtà di vita

    In bocca al lupo per il tuo percorso

    • wwayne ha detto:

      Hai centrato il punto: il lato più positivo dell’enorme catalogo di serie tv orientali presenti su Netflix è che ci permette di istruirci in modo divertente in merito a delle realtà di vita totalmente diverse dalla nostra.
      Ho adorato il tuo stornello di Aprile, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://mifo60.wordpress.com/2024/04/01/buona-pasquetta-e-aprile/. Grazie per il commento, e crepi il lupo! : )

  47. federicadoria95 ha detto:

    Bellissimo Articolo e toccante . Le mie congratulazioni più sincere che mi ha fatto molto riflettere .

  48. Lucia Boggia ha detto:

    Bellissimo… penso che lo guarderò. Inoltre mi ci vedo davvero tanto, avendo da poco gettato il primo mattone verso la realizzazione del mio unico desiderio. Esserci arrivata dopo tanti anni mi fa ancora sentire come se fossi nella bolla di sapone, ma nello stesso tempo so che la scalata è appena iniziata! Mi fa piacere che tu abbia ritrovato lo slancio. Resterò aggiornata!

  49. The Butcher ha detto:

    Non avevo sentito parlare di questa serie televisiva ma dal modo in cui l’hai presentata sembra qualcosa che nasconde molto di più in profondità, mostrandoci un lato che poco conosciamo della Thailandia, della sua povertà, ma mostrandoci anche la speranza. Grazie per il consiglio ma soprattutto in bocca al lupo! Spero che tu riesca a raggiungere il tuo obiettivo!

    • wwayne ha detto:

      Hai detto bene: Sing again ci mostra il lato più povero della Thailandia, ma non per fare una sterile lamentela su quanto vivono male le persone laggiù, bensì per lanciare il messaggio che anche se parti da così in basso puoi comunque coltivare i tuoi sogni, senza porti alcun limite.
      Come sai ho adorato il tuo ultimo post, quindi metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://mymadreams.com/2024/04/01/lilo-stitch/. Grazie a te per i complimenti e per il commento! : )

  50. Giovanna Foresio ha detto:

    Grazie la guarderò senz’altro. Ho avuto il privilegio di conoscere la cultura Thai e sono rimasta incantata di come, in modo sincero e spontaneo, loro pensino sempre al benessere dell’altro. Sarebbe fantastico se potessimo anche solo imitarli!

  51. Emilio ha detto:

    Davvero un bel post questo, grazie per avere consigliato questa serie anche se Netflix l’ho tolto da parecchi mesi.

    • wwayne ha detto:

      Anch’io ci avevo rinunciato per qualche mese, ma poi negli ultimi giorni del 2023 ho rifatto l’abbonamento, perché ci sono tante splendide serie tv asiatiche che senza Netflix non mi passerebbero mai sotto gli occhi. Anche perché credo che al di fuori dell’Asia siamo in 4 gatti a guardarle! : )
      Le belle parole che hai speso per me mi lusingano profondamente, e le ricambio di cuore: come sai, anch’io ho adorato il tuo ultimo post. Metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://tralallo.wordpress.com/2024/03/30/la-risurrezione/. Grazie a te per i complimenti e per il commento, e buon fine settimana! : )

  52. Marco Torracchi ha detto:

    Me lo segno, anche se prima devo vedere una decina di serie di fantascienza, anche se molte fanno davvero schifo.

    In ogni caso, confermo che, a parte Bolliwood, l’oriente regala delle produzioni davvero interessanti.

  53. sherazade ha detto:

    quello che incanta delle tue recensioni e il come ci arrivi attraverso esperienze tue profonde e intime. Non so se avrò modo di vedere presto questa serie perché sono in arretrato con altri un po’ più movimentatecome:

    The Boys in the Boat – . Racconto dell’incredibile vittoria della squadra maschile di canottaggio dell’Università di Washington alle Olimpiadi di Berlino del 1936.

    Anche qui si tende dal niente a raggiungere un obiettivo alto. A

    Scusami se sono andata oltre il tuo tema ma è colpa tua che me lo hai sollecitato inconsciamente buona giornata carissimo wwayne 🦋💙

  54. vikibaum ha detto:

    gran bella recensione e poi amo la thailandia eil suo popolo…appena ho un po’ di tempo… cerco, ciauuuu

  55. Maria Guidi ha detto:

    Si può dire che quasi non guardo la televisione, ma ti faccio un grosso in bocca al lupo per il tuo progetto. Ti auguro che vada tutto come desideri, di qualsiasi cosa si tratti 🍀

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