Il fine giustifica i mezzi?

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Oggi ho visto American Hustle, e ho ritenuto opportuno dedicargli un post. Cercherò di svelare meno dettagli possibili (soprattutto sul finale), ma inevitabilmente un po’ di trama devo raccontarvela.
Carmine Polito é il sindaco di Atlantic City, e vuole renderla un posto migliore. Vuole che nella sua città tutti, anche i più disagiati, abbiano un buon lavoro, un tetto sulla testa e l’ assicurazione sanitaria.
Se facesse tutto secondo le regole, per realizzare il suo sogno dovrebbe aspettare molti anni, sopportare estenuanti trafile burocratiche, fare degli investimenti molto rischiosi eccetera. Così cede alla tentazione di prendere una scorciatoia: si allea con la mafia. Lo fa con riluttanza, ma anche con la ferma convinzione che il fine giustifica i mezzi.
La polizia se ne accorge quasi subito, e forma un pool di investigatori che cerca in tutti i modi di provare la sua colpevolezza. A capo del pool c’é Richie Di Maso, un poliziotto dai modi burberi e dai metodi poco ortodossi, ma dotato di una tale intelligenza e sagacia che i suoi superiori lo prendono in simpatia comunque e lo trattano come un figlio.
Il film si basa soprattutto sulla contrapposizione tra Carmine e Richie, e tu davvero non sai per chi tifare, perché, con tutti i loro difetti e le loro colpe, sono entrambi delle bravissime persone, e soprattutto entrambi cercano di agire secondo giustizia. Per Richie é giusto perseguire chi compie reati (anche se lo fa con delle buone intenzioni), mentre per Carmine é giusto usare tutti i mezzi disponibili, leciti e illeciti, per portare un po’ di benessere nella città in cui vive.
La storia é raccontata dal punto di vista di Richie e del suo team, quindi Carmine nel film appare pochissimo, ma é come se ci fosse sempre, perché tutto il film ruota attorno al suo sogno, e le azioni di tutti i personaggi sono una sua diretta conseguenza.
Non voglio aggiungere nient’ altro sulla trama di American Hustle: vi dico solo che merita profondamente di essere visto, perché é un film che diverte, che appassiona ma soprattutto che fa riflettere. Ti fa meditare su quanto sia sottile il confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra lecito e illecito. Ti fa capire che anche un atto di estrema gravità può essere quasi nobile, se lo inquadri all’ interno di un progetto altruistico come quello di Carmine. Soprattutto, ti fa pensare alla facilità con cui legge scritta e legge morale entrano in conflitto, costringendo chi si trova stretto nella loro morsa a scegliere tra l’ una e l’ altra. Richie ha scelto di servire la legge scritta, Carmine ha preferito seguire la legge morale, e il conflitto che si innesca tra di loro é l’ inevitabile conseguenza di queste due diverse concezioni della giustizia. A noi spettatori l’ arduo compito di decidere da che parte stare.
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113 risposte a Il fine giustifica i mezzi?

  1. Man from Mars ha detto:

    La tua non è la prima impressione positiva che leggo su questo film, quindi mi sono convinto che valga la pena vederlo. Mi dispiace solo per il clichè abbastanza abusato degli italo-americani, il sindaco para-mafioso e il poliziotto burbero un po’ sopra le righe.

    • wwayne ha detto:

      Vale sicuramente la pena vederlo. E non solo per i motivi che ho spiegato nel mio post, ma anche per altri ancora che non ho citato per non dilungarmi troppo: su tutti la perfetta ricostruzione dell’ estetica anni ’70 e la splendida colonna sonora. Quest’ ultima in particolare mi ha catturato fin dalla prima scena, perché il film si apre con una delle canzoni più belle che siano mai state scritte:

      Grazie mille per l’ ottimo commento, qui sei sempre il benvenuto! : )

    • wwayne ha detto:

      E poi c’é Elton John, Donna Summer, i Bee Gees… avranno speso un patrimonio in diritti d’ autore, ma ne é valsa decisamente la pena!
      Da appassionato di jazz ho apprezzato moltissimo la canzone che hai linkato. E’ perfetta per fare da sottofondo ad un film, anzi diciamo pure che é l’ ideale sottofondo per qualsiasi cosa, come tutti i grandi brani jazz. A presto! : )

  2. adalbertobardo ha detto:

    Grande film, concordo anche se a mio parere definire Richie una bravissima persona è un po’ troppo un complimento per quel personaggio. Io in quel personaggio ho visto molto arrivismo e la volontà di fare quegli arresti era più incentrata sul successo personale che non su valori di altro tipo.
    Ma questa è solo una mia opinione… eh ne pensi?

    • wwayne ha detto:

      Diciamo che abbiamo ragione entrambi: é un personaggio che ha un fortissimo senso del dovere e della giustizia, ma allo stesso tempo anche un po’ vanesio. La scena in cui gira per casa con i bigodini in testa é molto eloquente in questo senso. Grazie per il commento! : )

  3. lapinsu ha detto:

    Ho sentito opionini contrastanti su questo film: chi lo considera un capolavoro, chi una furbata stupida e insensata.
    Io, però, mi fido del tuo giudizio: nessuno dei film che mi hai consigliato mi ha mai deluso, d’altronde…
    Dubito di riuscire a beccarlo al cinema, sto periodo sono incasinatissimo. Ma aspetterò con ansia il dvd!!! Anche perchè le tematiche che hai evidenziato nel tuo post mi sembrano molto interessanti e hanno stuzzicato ancor più la mia curiosità!!!!!

    • wwayne ha detto:

      I film che fanno riflettere sono destinati a dividere il pubblico.
      American Hustle é un classico film di David O. Russell: sceneggiatura di ferro, interpretazioni impeccabili, ritmo incalzante, uso intelligente della colonna sonora… oltre ad essere perfetti tecnicamente, hanno anche una loro anima, un entusiasmo che tracima dalla prima all’ ultima scena. Sono film fatti con il cervello e con il cuore, dando il giusto spazio sia all’ uno che all’ altro. Abbiamo bisogno di registi come David O. Russell. Grazie per il commento! : )

  4. ClubIppogrifo ha detto:

    Interessante il tuo punto di vista, anche se non prende minimamente in considerazione i personaggi di Irving e Sydney, da te ridotti al ruolo di squadra. Il personaggio di Bale, truffatore in più campi che s’arricchisce con l’incontro con “Lady Edith” e raggiunge l’apice della carriera , è molto più di una spalla o un comprimario non soltanto per l’interpretazione molto interessante.
    Concordo con chi dice che l’agente FBI è un vanesio roso dalla brama di emergere, come del resto il supervisore.

    • wwayne ha detto:

      Purtroppo non ho potuto menzionare tutti i personaggi presenti nel film, altrimenti mi sarei dilungato troppo.
      Richie é un personaggio con tante sfaccettature, il che rende difficile penetrarne completamente la psicologia. Probabilmente soltanto gli autori del film potrebbero darci delle risposte definitive sulle motivazioni che lo spingono a portare avanti la sua missione qualsiasi cosa succeda. Grazie per il commento! : )

  5. cineclan ha detto:

    Ottimo punto di vista sul film.Sono d’accordo con questa labilità di confine tra bene e male,infatti non c’è nessun personaggio che riesci a biasimare in pieno,perché la bravura di Russell sta nel farci comprendere le dinamiche psicologiche di tutti i personaggi, nessuno escluso!

    • wwayne ha detto:

      Hai ragione: non sai da che parte stare non solo perché non c’é una netta distinzione tra buoni e cattivi, ma anche perché Russell é riuscito a farci affezionare a tutti i suoi personaggi, nessuno escluso. E’ davvero un’ abilità non comune. Grazie mille per i complimenti e per l’ ottimo commento! : )

  6. Riccardo227 ha detto:

    Bellissima recensione. Mi è piaciuto molto la focalizzazione del personaggio di Polito (anche se nel film compare molto poco). È un film che consiglio caldamente a tutti e che ci porterà molte sorprese in futuro.

    • wwayne ha detto:

      Anche la tua recensione del film (http://quisiparladicinema.wordpress.com/2014/01/07/recensione-american-hustle/) é ottima. Anzi, per certi versi é migliore della mia: tu infatti a differenza di me sei riuscito a mettere in risalto il ruolo giocato dai personaggi di contorno senza che questo allungasse troppo l’ articolo.
      Nel tuo post hai giustamente messo in rilievo le interpretazioni di Christian Bale e Jennifer Lawrence, ma a mio giudizio la più brava é stata Amy Adams, che mi ha davvero sorpreso. Non perché dubitassi della sua bravura (chiunque l’ abbia vista ne Il dubbio ne sarà rimasto folgorato), ma perché la ritenevo troppo brava ragazza, e quindi completamente fuori parte nel ruolo della femme fatale. E invece ha dimostrato che, come tutte le grandi attrici, é in grado di interpretare qualsiasi tipo di ruolo. Sarebbe un delitto non certificare il suo status di attrice completa con uno scintillante Oscar. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

      • Riccardo227 ha detto:

        Grazie mille per i complimenti. Ma non credo che la mia recensione sia migliore della tua. Sono radicalmente diversi. Tu hai puntato più sul conflitto tra due personaggi (DiMaso e Polito) messi in secondo piano da Russell. Il che da alla tua recensione un tocco di originalità. Ripeto. Tutti e quattro sono grandissimi attori (e Amy Adams mi è piaciuta molto nel film). Tuttavia, secondo la mia opinione, sono emersi di più Jennifer Lawrence e Christian Bale. Ma questo è solamente un punto di vista arbitrario e soggettivo, non è per niente obiettivo.

    • wwayne ha detto:

      Diciamo che il film ha tanti spunti di trama: c’é il conflitto tra Carmine e Richie, che é quello su cui mi focalizzo nel mio post, e c’é il triangolo amoroso Irving – Sydney – Rosalyn, che é quello su cui la tua recensione si sofferma di più rispetto alla mia.
      Spesso i film moderni hanno il problema di non avere una vera storia, o di avere uno spunto di trama esile: per questo é raro assistere ad un film come questo, così ricco di trame, sottotrame, personaggi di contorno interessanti quanto e più di quelli principali eccetera. Se American Hustle non vince l’ Oscar alla sceneggiatura é finito il cinema. A presto! : )

  7. Barney Panofsky ha detto:

    Visto, commentato e piaciuto molto anche a me. Sono pure io dell’idea che Bale e’ molto piu’ di una spalla per un Cooper che rimane odioso dalla prima inquadratura (e cosi’ deve risultare, non e’ una critica, semmai un complimento!), come son d’accordo sugli elogi per la Adams davvero splendida. Si, un film da non mancare.

    • wwayne ha detto:

      Spero che l’ Oscar oltre che alla Adams lo diano anche a Russell. Se non per la regia, quantomeno per la sceneggiatura: é al terzo filmone di fila, cos’ altro deve dimostrare per vincerlo? Grazie per il commento Barney, e a presto! : )

  8. cinemainpoltrona ha detto:

    Bella storia. Grandi interpreti. Regia che cura ogni dettaglio.
    Anche a noi di Cinema in Poltrona il film è piaciuto.
    Alessandro per Cinema in Poltrona

  9. dadie81 ha detto:

    Ma sicuro che abbiamo visto lo steso film? C’è un’altra versione?
    Già far partire la sinossi su Carmine Polito e approfondire il personaggio è curioso, poi considerare che “Il film si basa soprattutto sulla contrapposizione tra Carmine e Richie” è un azzardo e sostenere che “La storia é raccontata dal punto di vista di Richie” è una pura falsità. Ci sta l’analizzare un particolare e focalizzarsi su un aspetto collaterale che ha attratto maggiormente il tuo interesse, è una scelta che si può fare ma senza dover far passare questo come il centro della storia perché è palese che non lo sia. Poi può piacere come non piacere (come nel mio caso) ma vai anche a dire, a chi ti fa notare che hai saltato i protagonisti, che non potevi parlare di tutti, giusto ma allora non dire che hai raccontato il film!
    Sull’interpretazione degli attori nulla da dire, Russell è bravissimo a far dare il meglio al suo cast. Mi stupisce come da un film del genere “ti fa meditare” sulla labile distanza tra il bene e il male, eppure è pieno di film che ci calcano la mano, certo tocca escludere gran parte del cinema hollywoodiano, dove i personaggi sono monocolore, o buoni o cattivi, o buoni che diventano cattivi o cattivi che diventano buoni, ma basta rimanere in europa per avere tante altre pellicole su cui meditare.
    “A noi spettatori l’ arduo compito di decidere da che parte stare.” eh sì bella novità!

    • wwayne ha detto:

      Come ho scritto anche ad un altro commentatore, il film ha tanti spunti di trama: i più importanti sono il conflitto tra Carmine e Richie e il triangolo amoroso Irving – Sydney – Rosalyn, che in pratica é un quadrato comprendente anche Richie.
      A mio parere il primo é al centro della storia (o almeno é più importante del secondo), e quindi ho scelto di focalizzarmi esclusivamente su quello. Così facendo non racconto tutto il film, é vero, ma questo lo ritengo un bene, visto che alcuni dei miei lettori devono ancora vederlo. Inoltre, avevo precisato fin dall’ inizio del post che avrei svelato meno dettagli possibili.
      Infine, non ho scritto che il film é raccontato dal punto di vista di Richie: ho scritto che é raccontato dal punto di vista di Richie e del suo team, inclusi quindi i personaggi di Irving e Sydney.
      Il tuo intervento sarebbe stato bello se ti fossi risparmiato la battuta sarcastica con cui l’ hai chiuso: criticare una persona può essere costruttivo, dileggiarla no. Ti ringrazio comunque per il commento.

      • dadie81 ha detto:

        Non avevo intenzione di criticarti, tantomeno dileggiarti.
        Come ho detto è lecito focalizzarsi su un aspetto del film, non giudico ciò, trovo scorretto però far passare questa come la trama del film. Non stiamo parlando di opinioni o gusti differenti, ognuno parla della parte che lo ha colpito di più, ma a meno che non ti sei addormentato per tre quarti del film e ti sei inventato il resto o stai prendendo in giro “i tuoi lettori”. Tu hai detto che avresti “svelato meno dettagli possibili” ma che dovevi comunque raccontare la trama mentre poi hai parlato solo di dettagli ed evitato la trama principale.
        TI ripeto, non sto criticando i tuoi gusti ed interessi del film, non sono pareri come li vuoi far passare.
        Infine la mia frase finale che tanto ti ha turbato non era un dileggio, non hai motivo di prendertela, credo solo che in molti film mettono lo spettatore viene lasciato a decidere la parte, QUESTO però è un parere personale e può essere benissimo contraddetto.

    • wwayne ha detto:

      Come ti avevo già scritto, ho precisato fin dall’ inizio che avrei raccontato soltanto una parte della trama, quindi ritengo di non aver preso in giro nessuno.
      Visti i toni da te utilizzati, avrei avuto tutto il diritto di cestinare il tuo primo commento: invece l’ ho approvato, ti ho risposto con educazione e ti ho perfino ringraziato. Tu, invece di apprezzare tutto questo, mi hai ricambiato continuando a lanciare pesanti accuse.
      Nonostante ciò, voglio continuare ad essere cortese nei tuoi confronti, e quindi ti ringrazio nuovamente per i tuoi contributi. A mai più rivederci.

  10. Moralia in lob ha detto:

    Da come me l’hai descritto mi ricorda la trama di The Departed (non so se l’hai visto…). Credo che ci sia del profondamente vero nelle sfumature morali. E non mi riferisco al detto “la verità sta nel mezzo”, ma al fatto che spesso bisogna scendere a compromessi. Difficile è capire quando fermarsi.
    Ciao e bel blog

    • wwayne ha detto:

      In effetti più bloggers hanno scritto che Russell ha voluto fare un film “alla Scorsese”, e personalmente lo ritengo un bene: Scorsese non fa film sulla mafia italoamericana da un pezzo (The Departed infatti si focalizzava su quella irlandese), e quindi dopo tanto tempo c’era proprio bisogno di qualcuno che ci ricordasse quel periodo d’ oro della sua carriera.
      Come avrai intuito, ho visto The Departed: mi é piaciuto abbastanza, ma non regge il confronto con altre opere di Scorsese sullo stesso argomento, come Casinò e soprattutto Quei bravi ragazzi. Ti straconsiglio di vedere questi 2 titoli se non l’ hai già fatto. Grazie mille per il commento, per il “Mi piace” (apprezzatissimo) e per il follow (ricambiato)! : )

  11. snowiling ha detto:

    La colonna sonora! Incredibile.

  12. watchingitagm ha detto:

    Per il mio modestissimo parere la produzione è carente in più di un frangente.
    Ci sono elementi positivi, ma non abbastanza per rientrare nella categoria “stangata” hollywoodiana.

    Ad ogni modo complimenti per la recensione, precisa e appassionata. Vi invito a leggere la mia che uscirà nel tardo pomeriggio!

  13. marco1946 ha detto:

    è un gran bel film
    ha beccato il Goldenglobo e forse arriverà anche l’Oscar (ma negli ultimi anni sono stati premiati più i drammi che le commedie); non ho visto 12 ANNI SCHIAVO, perciò non posso prevedere chi vincerà…
    quanto al problema se il fine giustifichi ecc NON SO CHE DIRE: teoricamente dovrei dissentire, ma gli esempi di come si può utilizzare la mafia per ottenere buoni risultati non mancano
    esempio n°1: la spedizione di Garibaldi sarebbe stata un disastro se… (in Sicilia fu aiutato dai vari Brancaccio, Mistretta, Coppola e Santo Mele; a Napoli Liborio Romano arruolò i camorristi di De Crescenzo)
    esempio n°2: l’occupazione americana del 1943 avvenne senza (quasi) spargimento di sangue, grazie agli accordi con Lucky Luciano; senza la quale Palermo e altre città dell’isola sarebbero stati bombardate rovinosamente

    • wwayne ha detto:

      Come Il lato positivo, American Hustle é una commedia sui generis, e quindi potrebbe piacere anche ai votanti dell’ Oscar che, come hai giustamente scritto, tendono a prediligere i film drammatici. Divertirsi al cinema sembra quasi un peccato per loro, ridere poi non ne parliamo.
      Gli esempi storici che hai fornito sono molto interessanti. Confesso che ignoravo la collusione di Garibaldi; i maneggi di Lucky Luciano invece li ho scoperti l’ anno scorso, perché ho letto un romanzo (“Malavita” di Tonino Benacquista) che li descriveva.
      Grazie mille per l’ ottimo commento, spero di “rivederti” presto sul mio blog! : )

    • wwayne ha detto:

      Sono completamente d’ accordo. Grazie mille per il commento e per il “Mi piace” (apprezzatissimo)! : )

      • ilgattodimarmo ha detto:

        In realtà, riguardo al personaggio del sindaco, non si capisce fino in fondo se ci è o ci fa… resta un po’ di ambiguità che penso sia voluta…. Le scene migliori, a parte gli scampoli sexy delle due fantastiche donnine, il mafioso che sa le lingue (!!!!) e il poliziotto che, dopo aver picchiato il suo capo, lo prende in giro…
        Christian Bale, come spesso accade, inarrivabile!

        ciao

      • wwayne ha detto:

        Posso avere qualche dubbio su Richie, ma sul fatto che Carmine sia buono come il pane ci metto la mano sul fuoco. Il guaio é che, come ho scritto nel post, frequenta dei pessimi soggetti, queste cattive compagnie lo portano a commettere delle cattive azioni e quindi, pur continuando ad ammirarlo, non riesci più a stare dalla sua parte. Almeno a me é successo così.
        Scusa se ho tagliato il tuo commento, ma c’era uno spoiler. Spero di “rivederti” presto sul mio blog! : )

  14. tasti ha detto:

    sono d’accordo con dadie81 ma, al contrario suo… io ti ringrazio per avermi raccontato in un altro modo il film. Non mi aveva minimamente sfiorato l’idea di contrapporre i due, che per me sono invece identici perché entrambi usano ogni mezzo per il “bene di tutti”. Con applausi a scena aperta per loro, possibilmente.
    Per me, ma ho visto il film con un altro occhio, le istituzioni -sindaci, polizziotti, procuratori – fanno la figura peggiore: non hanno nessuna morale, non conoscono proprio il confine, non le vedo in crisi esistenziale… il “grand’imbroglione”, l’uomo senza scrupoli invece… ha un anima parecchio più complessa. Comunque interessantissimo il tuo punto di vista e i tuoi spunti. Grazie!

    • wwayne ha detto:

      Grazie a te per i complimenti e per l’ ottimo commento: non avevo colto il fatto che American Hustle potesse essere anche un film di denuncia contro il sistema, che pone alcuni uomini di potere al di sopra della legge. Questo si vede soprattutto all’ inizio, quando il superiore di Richie é tentato di insabbiare tutto solo perché é coinvolto un politico.
      Se ti va, poi fammi sapere come hai trovato Stanno tutti bene. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire é già una grande soddisfazione. Grazie ancora per l’ intervento e per aver risposto al mio commento sul tuo blog! : )

      • tasti ha detto:

        sto leggendo altri tuoi post e penso di adottarti come consulente per i film da vedere… mi piace quello che guardi e mi piace il tuo modo di leggere i contenuti, per le banalità lascia fare a me ché son semplicissima spettatrice!
        Ho letto la trama di Stanno tutti bene e sono bendisposta, spero di non restarne delusa. Ti faccio sapere senz’altro.
        Aspetto che tu scriva de La grande bellezza… davvero davvero non lo hai ancora visto? 😉

    • wwayne ha detto:

      Purtroppo no, e non credo neanche di recuperarlo a breve, perché ho poco tempo libero e tanti altri film da vedere prima che scompaiano dai cinema.
      Attendo tue notizie allora. A presto! : )

  15. A. Rappazzo ha detto:

    Mi stavo proprio domandando se valesse la pena di guardare il film. Dopo questo commento ho solo una risposta: si. Prossimamente quindi guarderò questa pellicola. Grazie per il commento.

  16. Elena ha detto:

    Molto, molto interessante davvero la tua disamina sul film. Hai adottato un punto di vista alternativo. Sembra quasi che abbiamo visto un film diverso. Io le mie idee le ho espresse qui: http://paroleinfinite.wordpress.com/2014/02/03/american-hustle-david-o-russell se ti va di leggerle, e se per alcuni punti forse concordiamo (ossia che questo è un gran bel film) per altri mi sembra siamo piuttosto in disaccordo (l’agente DiMaso).

    • wwayne ha detto:

      Del tuo post mi ha colpito soprattutto l’ affermazione iniziale: “Finalmente un film per gli attori.” Se ti piacciono i film che si reggono sulle interpretazioni dei loro protagonisti, penso che gradiresti un titolo che ho visto la settimana scorsa: Dallas Buyers Club.
      Tra l’ altro la prestazione maiuscola del cast non é l’ unico merito di quella pellicola: potrei citare anche l’ ottima sceneggiatura, l’ assenza di tempi morti (qualità rarissima nel cinema odierno), il tono relativamente poco depresso… non é il miglior film che abbia visto quest’ anno, ma sicuramente é valsa la pena di guardarlo. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

      • Elena ha detto:

        Grazie per il consiglio, lo guarderò senz’altro anche se dovrò passare sopra al fatto che Matthew McConaughey mi sta alquanto indigesto.

  17. gretalily ha detto:

    American Hustle l’ho adorato, intrigante e pungente, veramente bello!
    Dallas Buyers Club non l’ho ancora visto.. purtroppo..tra questi film da Oscar quello che mi ha toccato di più è stato Philomena! ve lo consiglio

  18. marco cavaradossi ha detto:

    Non ho citato Jeremy Renner nella recensione che avevo fatto, ma sicuramente è stato autore di un’ottima interpretazione! Anche un uomo apparentemente privo di sentimenti e di speranze come l’imbroglione interpretato da Christian Bale non può che provare simpatia nei suoi confronti, proprio perché pur operando al di fuori dei limiti consentiti dalla legge, ha un obiettivo degno di rispetto. E forse quest’amicizia impossibile ed infine tradita è un modo per Irving Rosenfield di cercare una specie di redenzione..

    • wwayne ha detto:

      Jeremy Renner ha fornito prestazioni ancora migliori in una serie tv che fece quando non era ancora famoso: The Unusuals. Durò solo 10 puntate, ma mi é rimasta impressa per la sua originalità: infatti se da un lato rispettava i canoni tradizionali del genere poliziesco (l’ indagine, la complicità tra i poliziotti, le possibili strategie per incastrare il colpevole eccetera), dall’ altro introduceva qualcosa di nuovo, ovvero l’ esilarante ironia che permeava praticamente ogni scena. Ti straconsiglio di guardarti The Unusuals se non l’ hai già fatto: mi ringrazierai. Grazie per il commento! : )

  19. vesinstyle ha detto:

    Uno dei miei film preferiti degli ultimi tempi, al di là della trama, come hai detto tu la ricostruzione degli anni 70 grazie a costumi, design e musica è fantastica! I vestiti di Amy Adams by Gucci sono favolosi!

    • wwayne ha detto:

      Anch’ io ero rimasto molto colpito dai costumi. Sono convinto che in qualsiasi altra edizione American Hustle avrebbe stravinto l’ Oscar per quella categoria; purtroppo quest’ anno c’era in gara Il grande Gatsby, e lo sfarzo di quel film é semplicemente imbattibile. Grazie per il commento! : )

  20. andrevolver ha detto:

    Davvero interessante il modo in cui hai scelto di trattare questo capolavoro: chiunque altro (me compreso) avrebbe posto l’accento sui quattro protagonisti, magari lasciando fuori tutto il resto, ma tu hai affrontato la storia da una prospettiva che non avevo considerato. Complimenti.

  21. valeriagaudi ha detto:

    Ciao e grazie per l’attenzione! Ho letto la tua recensione, allora…devo dirti per prima cosa che mi ha incuriosito il film, non tanto per l’attenzione che pone sulla paradossalità che, dal mio punto di vista, è immanente alla Legge (mi riferisco, quindi a quanto attiene l’ambito del Diritto) nel momento in cui si pensa che ad essa debba coincidere la Giustizia. E lo è, sempre secondo me, perchè una società (così come ho detto nel mio post) che si basa su rapporti sociali (e di produzione) che trovano nel principio del profitto il perno sul quale poggiarsi per movimentare tutto il resto, non puo’ che essere una società profondamente e radicalmente ingiusta. In una società siffatta (che poi è il modello di società che oggi tutti perseguono e ritenuto, ideologicamente, l’unio modello possibile e proponibile) il Diritto serve per stabilizzare quello che la fonda, ossia i rapporti sociali e di produzione che ne sono alla base, solo a questo e non a caso un tipo di società siffatta deve avere un forte apparato di polizia e di controllo a cui richiamarsi quando i “sudditi” osano esprimere con troppo vigore un’opinione ad essa contraria e che ne mette in discussione le fondamenta.
    Mi ha incuriosito il film da un altro punto di vista, ossia per le modalità con le quali i personaggi metterebbero in evidenza questo paradosso. Amo molto il cinema e lo amo proprio per le possibilità che esso offre di mostrare, mediante le immagini, come nella quotidianeità questi paradossi prendono forma. Da qui nasce il mio piacere estetico/estatico!
    Grazie per l’attenzione, alla prossima!

    • wwayne ha detto:

      Hai ragione: la nostra società da un lato ha un sistema giuridico ispirato ad un principio di giustizia, ma dall’ altro si pone degli obiettivi impossibili da raggiungere senza calpestare questo valore. Grazie a te per il commento! : )

  22. Pakap ha detto:

    Quasi mi offende il fatto che tu non abbia neppure nominato Christian Bale e, di conseguenza, il suo personaggio, Irving, accoppiato ovviamente a quello di Amy Adams, Sydney, a mio avviso cardine del racconto o, perlomeno, della sceneggiatura.
    D’altro canto questo mi permette di riconsiderare il lato più profondo del film, quello da te affrontato: il tema della giustizia. Essendo io di parte (fan accanito di Bale), mi sono concentrato più sulle vicende della coppia di truffatori che su quelle del sindaco quando in realtà la trama del film si basa sulla corruzione dei membri del congresso.
    Ti ringrazio per aver spostato la mia attenzione su questo tema e avermi spinto a riguardare un film che, sicuramente, merita di essere visto più volte.

    • wwayne ha detto:

      Hai perfettamente ragione: American Hustle è un film così ricco di tematiche, sottotrame e personaggi uno più interessante dell’altro che per coglierne ogni sfumatura è necessario vederlo più volte. Ogni volta con immenso piacere. Grazie per il commento! : )

  23. ifabrix84 ha detto:

    Il film mi è piaciuto veramente tanto. Non ho staccato gli occhi dalla tv fino alla fine. È un film che ti “prende” e ti fa pensare: “chissà come finirà ora”. Hai proprio ragione nel dire di quanto sia sottile il confine tra il bene e il male.

  24. Mr. Spectator ha detto:

    Ho visto questo film mesi fa, mi ha subito colpito per le tematiche trattate. senza dubbio Polito pensava di fare il meglio alleandosi con la mafia, ma inevitabilmente ne viene corrotto non appena ne entra in contatto. era una manovra rischiosa e Polito sapeva dei rschi che correva eppure per amore della sua gente li ha accettati, purtroppo trovandosi nel bel mezzo di qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. comunque sia Di Maso è spinto non solo dalla sete di giustizia ma dall’ambizione personale. senza dubbio il vincitore morale del film è Polito

  25. filipporomano88 ha detto:

    Ottima recensione complimenti!

  26. blogorone ha detto:

    ottima recensione per un ottimo film…

  27. Vulgar Hurricane ha detto:

    Ciao wayne, grazie per la segnalazione del tuo articolo e del tuo blog, mi sono iscritto con piacere!
    Non ho ancora visto American Hustle, ma la tua recensione è interessante ed immediata, mi hai fatto salire una certa curiosità.
    Ci leggiamo in giro, buon proseguimento! 😀

  28. ilpiratablog ha detto:

    io sono dell’idea che pensar male si pensa bene……tutti colpevoli e non se ne parla più!!!

    • wwayne ha detto:

      In linea generale anch’io sono per un’interpretazione radicale del concetto di onestà, ma questo film ti fa provare così tanta simpatia per Carmine Polito che ha fatto vacillare anche me. Grazie per il commento! : )

      • maurizio ha detto:

        Non sempre i cattivi sono antipatici leggi i libri di Antonio Manzini e troverai un poliziotto corrotto, drogato e violento che non potrai fare a meno di amare perchè anche lui è un uomo.

      • wwayne ha detto:

        Non conoscevo quest’autore, quindi il tuo commento è molto prezioso.
        Visto che condividiamo la passione per il poliziesco, ti consiglio caldamente questo libro: http://www.fratinieditore.it/format.html. Grazie per il commento! : )

  29. Non ho visto il film. Se è ora nelle sale, lo vedrò e ritornerò a commentarlo.

  30. pedrop61 ha detto:

    L’ha ribloggato su Rassegna Stancae ha commentato:
    interessante, sia il film che la descrizione. Grazie

  31. lucapiano ha detto:

    Sono assolutamente d’accordo riguardo la secolare dicotomia tra il bene e il male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Con il privilegio incontrastato della norma positiva siamo sempre portati a ritenere giusto ciò che è secondo legge, sbagliato ciò che è contro legge. Bisogna sempre considerare l’esistenza di un diritto naturale non codificato e dipendente dall’interiorizzazione morale a livello sociale, variabile nel tempo. Ed è così che si giustificano alcuni fatti punibili come reati. Film che pretende una riflessione seria,

    • wwayne ha detto:

      Hai perfettamente ragione, American Hustle è un film che induce lo spettatore a delle profonde riflessioni.
      Il tuo commento è molto bello, soprattutto il passaggio in cui ti poni il problema della non coincidenza tra diritto naturale e norma positiva. Grazie per averlo condiviso sul mio blog! : )

  32. bonf89 ha detto:

    Ne avevo già sentito parlare in maniera positiva, ma ora mi hai convinto a vedere il film. Presto o tardi cercherò di colmare questa mia lacuna; alle volte procrastino la visione di un film che mi ispira per mesi e mi serve solo un incentivo. Grazie per il consiglio! 😉

  33. pieracec2015 ha detto:

    non ho visto il film (che peraltro mi ero ripromessa di vedere)…io non so se il fine giustifica i mezzi…credo però che una persona debba ricercare la verità prima di tutto…e cosa sia il meglio da fare …cercando di valutare le conseguenze del suo agire…perché una cosa che può apparire buona magari e fatta in buona fede può portare a effetti disastrosi…e invece una scelta impopolare e difficile a sortire soluzioni giuste…il confine è così labile…e spesso solo compiendo sbagli ci se ne accorge

    • wwayne ha detto:

      Le tue riflessioni mi sono piaciute molto. Soprattutto il passaggio in cui scrivi che una cosa che può apparire buona e fatta in buona fede può portare a effetti disastrosi, mentre invece una scelta impopolare e difficile può rivelarsi una soluzione giusta. Grazie mille per l’ottimo commento! : )

  34. mariellafinizola ha detto:

    ho appena letto il tuo post
    il film non l’ho visto ma la trama sembra buona
    comunque volevo dire giusto una cosa a riguardo e cioè ritengo che avere a che fare con soldi sporchi non convenga mai perché possono ledere il buon equilibrio e le giuste intenzioni.

  35. Cris_Jordan ha detto:

    Ho già visto questo film, ma leggere nuovamente la trama mi ha fatto venir voglia di rivederlo. complimenti!

  36. aleela1965 ha detto:

    Grazie per il consiglio , oggi cerco di vederlo senz’altro , la tua passione per il cinema è condivisa anche da mia figlia che studia a Parma ” Storia dell’Arte e dello Spettacolo ” . Spesso mi indica films da vedere e insieme commentiamo , la musica invece è certamente la passione numero 1 di mio figlio , mi fa conoscere quello che io non non conoscerei altrimenti …. parlerò loro del tuo blog , ed io sarò un allieva attenta!!! Grazie mille dei complimenti che mi hai fatto e buona domenica !!!!

    • wwayne ha detto:

      Allora American Hustle è perfetto per entrambi i tuoi figli: è un capolavoro di arte cinematografica, e ha anche una meravigliosa colonna sonora. Grazie a te per il commento, e buona Domenica anche a te! : )

  37. Ibizabynight ha detto:

    un film che fa riflettere, e non poco ;9

    • wwayne ha detto:

      In una sola riga sei riuscito a descrivere perfettamente American Hustle. E’ davvero uno di quei film che, dopo averlo visto, ti resta in testa per giorni. E nel cuore per sempre. Grazie per il commento! : )

  38. equibis ha detto:

    Sono finalmente riuscita a vedere American Hustle, passato in TV un paio di giorni fa. Grazie per il suggerimento! nonostante le pubblicità mi ha catturato fino alla fine.

  39. newsjblog ha detto:

    Bellissimo articolo, davvero! …. Non ho mai avuto l’occasione di vedere questo film, mi ripropongo di vederlo! Sembra molto interessante!! Grazie ; )

    • wwayne ha detto:

      Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie a te per i complimenti e per il commento! : )

  40. paolettiemilio ha detto:

    Mi fa piacere che tu abbia commentato il mio post, ma spero che tu abbia dato un’occhiata al resto dei miei blog o ri-blog. E’ sicuramente un bellissimo film e condivido i commenti fatti è veramente un tema classico, ma non direi si tratti dello stereotipo italiani gangester VS polizia.Non può esserlo, semplicemente perchè in questo caso il personaggio del gangester è anomalo, il personaggio veste quei panni per un buon fine….appunto:IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI.
    Ma è giusto nella realtà ? Io dico di no, anche per il solo fatto che presume un compromesso, e nella vita sono proprio i compromessi che rendono quella linea fra il bene ed il male, così frastagliata e fragile quindi non vedo il nesso fra il mio post ed il tuo consiglio.
    Sono fascista, non di destra, ho preso coscienza di quello che è stata la dottrina fascista, ed il contesto sociale in cui Mussolini fu espulso dal P.S.I. perchè socialista, ma intransigente ed insofferente ai compromessi di un partito nato dal popolo, dai lavoratori, con i liberali, la borghesia. Sono fascista, ma come vedi il mio avatar è la foto di Nicola Bombacci amico del duce e come lui socialista, ma anche uno dei primi a fondare il P.C.I. a livorno nel 1922. Ucciso epoi appeso a piazzale Loreto insieme a Mussolini.Del fascismo mediamente si conosce il tragico epilogo,una dittatura, ma anche il comunismo lo era diventato con la sola differenza che fu tollerato perchè Stalin sedette insieme agli alleati sulla panchina dei vincitori. Stalin è un personaggio diverso da quello che era Mussolini, Stalin al potere eliminò in modo sommario e autoritario tutti i capi della rivoluzione del popolo russo contro lo zar, professandosi comunista “vero” passami il termine, ma di fatto diventando uno spietato dittatore a cui è stato permesso di continuare ad esserlo con il consenso unanime del resto del mondo.
    Allora ti chiedo, in questo caso “IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI ?” Non credo, sai quanti ebrei, cattolici, dissidenti,oppositori interni al partito ha fatto sparire nei gulag il comunismo Staliniano praticamente fino ai tempi nostri (anni 90) ?……Il fine era sconfiggere il fascismo ed il nazismo, mentre i mezzi era anche Stalin, praticamente la cura è diventata peggio della malattia…..
    . Grazie spero, ma credo di non aver offeso nessuno, sono toscano e mi piace dire le mie idee educatamente, ma sinceramente.Non per politica, ma per conoscenza, quindi cultura ti consiglio una lettura che trovi anche in versione e-book.
    IL COMPAGNO MUSSOLINI, libro di Nicholas Farrel e Giancarlo Mazzuca.
    ciao emilio

    • wwayne ha detto:

      A differenza tua non sono fascista, anche se nutro molta simpatia per una politica spesso associata al fascismo: alludo ovviamente alla grandissima Giorgia Meloni. E anche se non sono fascista, ho apprezzato molto la tua analisi: l’ho trovata sincera, dettagliata, appassionata e in certi passaggi anche molto acuta. Grazie per averla condivisa sul mio blog! : )

  41. mcc43 ha detto:

    Eccomi qui a ringraziare per il consiglio che mi ha fatto recuperare un film veramente divertente e che lo è in modo intelligente. Mi sono sentita complice del regista e dello sceneggiatore, ma soprattutto degli attori straordinari che hanno sottolineato gli eccessi dei personaggi ma sempre secondo credibilità
    Sono tutti quanti un groviglio di narcisismo, avidità, amoralità e bisogno di amore.
    Carmine vuol essere amato dalla sua città, le donne dall’uomo di cui sono innamorate, Richie dalla FBI di cui si sente una sorta di cuore pulsante, ma più di tutti mi ha convinto Irving… Lui è il personaggio che ama: il suo bambino, la moglie svampita, e anche più di se stesso ama quel supercervello in un corpo sexy che è Sidney. Con sua sopresa riesce ad accogliere Carmine dentro questo suo ristretto ma profondo mare affettivo. Al di fuori di questo suo piccolo mondo c’è solo terra di conquista, di arraffo, d’inganno, e indifferenza. E’ l’amoralità più schietta.
    Sì, io l’ho recepito più come un intreccio di personalità a paragone della tematica della politica corrotta e di personaggi facilmente corruttibili. Noto una buona dose di realismo senza illusioni: qualche pesce piccolo tra i politcanti è stato preso nella rete, ma la cupola del crimine organizzato ne è uscita intatta. Sappiamo…. 🙂
    Grazie, buone vacanze

    • wwayne ha detto:

      Il tuo intervento è davvero bellissimo, e le tue considerazioni, oltre ad essere molto acute, mettono in rilievo molti particolari che mi erano completamente sfuggiti. Grazie a te per lo splendido e ricchissimo commento, e buone vacanze anche da parte mia! : )

  42. Francesco ha detto:

    Prometto di vederlo subito

    • wwayne ha detto:

      Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per il commento! : )

  43. lusiegro ha detto:

    No, il film non l’ho visto. Però, gentile wwaine, il suo commento mi ha interessato e incuriosito: spero di recuperarlo in qualche modo . Se mi permette, per quel che riguarda la vicenda della formazione politica in questione, non porrei in primo piano il rapporto fra mezzi e fini. Assegnerei più importanza all’incapacità di interpretare il ruolo politico-culturale in un contesto sociale in trasformazione. E anche al rapporto fra ambizioni personali (o interessi di “correnti”) e progettazione politica. In ogni caso, la ringrazio per l’attenzione che lei ha voluto concedere al mio articolo (il suo è il primo commento che ho ricevuto da quando ho fatto il blog).

    • wwayne ha detto:

      Sono stato anch’io un blogger emergente, quindi so bene che soddisfazione sia ricevere un commento ad un proprio post quando non ci si è abituati. E questa gioia genuina la conservo tuttora, perché non mi scordo mai da dove sono partito e quanto mi ci è voluto per formarmi un mio pubblico.
      Riguardo alle Sue considerazioni politiche, ha centrato il punto. Le ambizioni personali non bastano per andare avanti in politica, neanche se sono abbinate a delle buone capacità comunicative e competenze legislative: oggi è fondamentale anche sapersi rapportare con le correnti e con i loro interessi, pena la caduta. La storia di Renzi è esemplare: lui le correnti le ha sfidate apertamente, è arrivato perfino a dileggiarle, e quindi era inevitabile che al primo momento di difficoltà queste correnti ne avrebbero approfittato per cercare di rottamarlo. Ci riusciranno? Ai posteri l’ardua sentenza. Grazie a Lei per il commento! : )

  44. serious448 ha detto:

    Spero di vederlo al più presto, mi incuriosisce.Grazie

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