“1994 Diploma di Maturità” di Giuseppe Gatto

1994. Un’ottima annata per lo champagne! 

Amo il solletico che fanno le bollicine nel naso ma mi fermo qui. Sembra che le annate pari siano le migliori, in realtà bevo di tutto e distinguo a malapena l’orrido vino confezionato nel cartone da una bottiglia di enoteca. Ho questo vizio fin da piccolo. Non l’alcolismo, le balle! Fingo di sapere, improvviso, infiocchetto, allargo, stringo, cucio, rispondo convinto a qualsiasi domanda, anche se ignoro di cosa si stia parlando. 

A scuola ho coltivato questa abilità per anni. Mi bastava leggere poche righe di un argomento per poterne discutere per ore, fingendo in modo piuttosto credibile di essere assoluto padrone della materia. Posso vantare una solida ignoranza, con qualche lacuna di cultura sparsa qua e là, a macchie di leopardo. 

Quando si gioca con gli amici ai quiz con le domande bizzarre una delle regole è: “se la sa Luca è troppo facile, si cambia carta”. 

Luca sono io. 

Sulla domanda secca tipo: “come si chiamava la portaerei affondata dai giapponesi il 6 agosto del ‘45?” è più difficile bluffare. O la sai o non la sai. Sulla domanda secca viene fuori la solidità inespugnabile della mia ignoranza. 

Non lo sapeva però la prof di italiano alla maturità quello stesso anno. Ero impreparato come pochi ed avevo trascorso le settimane precedenti la prova orale al mare a gozzovigliare e tirar tardi con gli amici. Il giorno temuto era arrivato. Inesorabilmente. 

Nervosismo alle stelle. Anche i guerrieri più coraggiosi possono avere momenti di debolezza. Arriva il mio turno. 

– mi parli di un argomento a piacere – 

– mi piacerebbe iniziare con Pascoli, le sue opere mi hanno appassionato molto – 

In realtà era l’unico poeta di cui ero riuscito a procurarmi gli appunti del più secchione della classe. Materiale di prima qualità. In tre giorni lo avevo ingoiato a memoria. Non sapevo altro. 

Subito un piccolo incidente. Nel fotocopiare i sacri appunti, avuti grazie al vile corteggiamento di una compagna di classe brutta come il peccato, avevo per sbaglio infilato in mezzo a Pascoli una pagina della vita di Leopardi, la terza. Senza accorgermene minimamente, ovvio! 

Attacco il copione a memoria e arrivato alla terza pagina vedo la mia insegnante di italiano, presidente della commissione, che sgrana gli occhi, ha un sussulto, arrossisce. Era lei la vera autrice degli appunti, spiegava sempre nello stesso modo da trent’anni ed aveva riconosciuto le sue parole nelle mie. Non capisco cosa succede, ma nel dubbio immediata manovra di emergenza, tossisco, passo alla pagina quattro. 

La prof respira. Si rilassa. 

Mi rilasso anche io. Pascoli alla grande! 

Divina Commedia. Sapevo tutto del terzo canto dell’inferno e solo del terzo canto dell’Inferno! Trama, passaggi chiave, commenti e critiche. Grande Bignami. Puntavo ovviamente su un pizzico di culo e sulla solita domandina a piacere. 

Niente domanda a piacere. 

– mi parli della figura di Maria nella Divina Commedia – 

tre decimi di secondo di panico puro: 

– non possiamo compiutamente analizzare e comprendere la figura di Maria, così come la descrive e ce la presenta Dante, se non partendo dalla lettura del terzo canto … – 

Sulla fronte dell’esaminatrice vedo affiorare un dubbio ma mi lascia andare avanti. Due a zero. Il gioco diventava sempre più difficile. 

Dietro di me erano seduti i miei compagni di classe e sottolineavano con brusii e “ooh” sommessi lo stupore per come stavano andando le cose. Loro sapevano. Si chiedevano solo come e quando sarei crollato. 

– in che epoca è vissuto Dante Alighieri? – 

ovviamente non ne avevo la più pallida idea. 

Battito di ciglia. Elaborazione del pensiero laterale: 

– un poeta immenso come Dante Alighieri e la sua opera immortale non possono essere racchiuse in un’epoca ed in un tempo limitati. Dante abbraccia tutta la storia della letteratura italiana, vorrei quindi dire che è un poeta del suo come del nostro tempo… – 

la professoressa tirò un sorriso a trentadue denti, quasi si alzava in piedi commossa per applaudire. 

– Per me è più che sufficiente, va benissimo così – disse. 

Dietro sentivo la curva sud incredula, gomitate, sguardi stupiti. 

Ancora un ostacolo. La presidente di commissione, stupita anche lei ed in cuor suo come risentita, quasi avesse capito che li stavo fregando, volle interrogarmi. Sbagliò la tecnica. 

Le domande non le ricordo ma lo stile era: “pensi che la tale opera del tale scrittore sia più pervasa da pessimismo (pausa) o da nichilismo?” 

Come andò, come non andò, mi resi conto che nel porre la domanda la prof, con i movimenti del corpo, l’intonazione della voce, lo sguardo (i giocatori di poker conoscono bene questi meccanismi), mi suggeriva la risposta. La coglievo istintivamente! Ne azzeccai, sudando veramente freddo, cinque di fila che mi sembravano aramaico antico. Brancolavo nel buio assoluto ma azzeccavo le risposte! 

La curva ormai faceva la òla. 

L’insegnante interna capitolò: 

– complimenti Luca, devo dire che mi hai stupito. Spesso mi sembravi distratto, svogliato, invece evidentemente in classe hai sempre ascoltato tutto e ne hai fatto tesoro. Bravo – 

(Grazie prof, non c’è di che!) 

Diploma di maturità agguantato con un onorevole quarantotto sessantesimi. Al Trivial Pursuit questo giochetto non funziona. 

Comunque, credetemi, il ‘94 per lo champagne fu davvero un’annata eccezionale.

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63 risposte a “1994 Diploma di Maturità” di Giuseppe Gatto

  1. irene ha detto:

    Miticooooooo……..mi ricorda in parte  anche il mio esame di maturità…avevo messo nella tesina Svevo. Ma mi sono accorta solo all\’esame che non ne avevo studiato nè un\’opera nè la biografia nè il pensiero….Cioè nada de nada!!!OPS!!!

  2. socreepy ha detto:

    L’ha ribloggato su SoCreepy.

  3. aylagreen ha detto:

    Molto carino! Io porterò Modigliani come tesina…. Speriamo che vada tutto bene 😛

  4. frozen queen ha detto:

    wow, davvero un bel racconto 🙂

  5. tiptoetoyourroom ha detto:

    Cosa ne penso? Sei il mio nuovo e indiscutibile mito! Ai miei alunni sono io che devo suggerire di bluffare ogni volta che li sgamo e in faccia gli leggo tutta la loro altro-che-solida ignoranza! Certo che pure la tua prof… farsi intortare così impunemente!!
    Ciao 🙂

  6. Dorina Palombi ha detto:

    L’ha ribloggato su IL TOVAGLIOLO A SINISTRAe ha commentato:
    Parole che mi emozionano, mi fanno sorridere e ricordare quel maggio troppo lontano ormai..

  7. Leonardo ha detto:

    Una storia molto divertente. Nella mia carriera scolastica mi è capitato spesso di arrampicarmi sugli specchi ed ho visto tanti miei compagni farlo.
    Una volta ho fatto un intero tema sul “Fu Mattia Pascal”, non lo avevo mai letto ma la professoressa mi mise 9. Volle addirittura complimentarsi con me per l’eccezionale lavoro, e come avessi saputo carpire il significato celato del testo.
    Io però non ho resistito, mi sentivo in colpa soprattutto per quei complimenti, immeritati. Le dissi la verità e lei ci rimase molto male.
    Questo per dire che, spesso, gli insegnati possono essere presi in giro. Però mi sono anche accorto che spesso gli insegnanti che si lasciano prendere in giro sono i più incomppetenti. Io, quando mi capita di fare ripetizioni ad un ragazzo, ho la presunzione di riuscire a sgamare subito eventuali atteggiamenti sovversivi, forse proprio perchè sono stato un paraculo a mia volta.
    Queste sono storie belle da raccontare, fanno ridere, tutti ne abbiamo tantissime… Con i miei compagni mi ricordo che una volta durante una lezione abbiamo cucinato la pasta in classe. MI fanno sorridere queste cose, ma è SBAGLIATO. Non che noi abbiamo tentato ma che i professori non ci abbiano fermato.
    La classe insegnante oggigiorno è estremamente insufficente, impreparata, ignorante.
    Gli INSEGNANTI andrebbero selezionati con criteri più oculati.

    • wwayne ha detto:

      Sono un professore di Italiano, Storia e Geografia, e quindi posso dirti che chi lavora con l’abilitazione all’insegnamento è sicuramente preparato: per ottenere tale abilitazione infatti bisogna superare una selezione durissima (al TFA del 2014 passò il 7% dei candidati). Il problema è che nella scuola italiana ci sono anche dei docenti che insegnano senza abilitazione, in virtù semplicemente della loro laurea: questo sì che è uno scandalo, perché la laurea la danno a cani e porci (ovviamente è un’iperbole), dietro ad una cattedra invece dovrebbe finirci soltanto chi è super preparato. Grazie per il ricchissimo commento! : )

      • Leonardo ha detto:

        Io, che non sono un tecnico, posso parlare solamente per esperienza più o meno diretta. Parlo soprattutto della materia che conosco e studio, la matematica. Sfortunatamente tantissimi professori che incontro hanno veramente una preparazione non sufficiente. Io non so dire come mai, ne perchè, ma so per certo che questo è un grave problema 😦

  8. charliesdouble ha detto:

    Ciao wwayne, grazie per aver commentato il mio post e per avermi suggerito questa lettura. Davvero ben scritto e divertente questo vero/non vero, eccesso/realtà, invenzione reale, insomma questo mix di esperienza e fantasia che però non supera mai il limite del credibile.
    Bello! Arrivi alla fine con ancora la curiosità.

  9. dr.hazamakuroo ha detto:

    Il raccontino mi e’ piaciucchiato. Il protagonista pero’ e’ un tipo di persona che detesto. Odio i falsi, specie quelli abili. Alla fine in cosa e’ progredito quest’uomo? Appare brillante magari facendo sminuire una persona preparata e non appariscente, ma quando e’ solo con se stesso guarda lo spechio e vede chincaglieria.

    • wwayne ha detto:

      Io mi sono goduto tantissimo il racconto perché sapevo che era fiction, ma se fosse stato un pezzo di vita reale avrei avuto la tua stessa reazione: anch’io non sopporto i furbi. Bella l’immagine della chincaglieria. : )

  10. Austin Dove ha detto:

    mamma mia! Una cosa ineguagliabile… sarei morto con la presidente di commissione xD

    • wwayne ha detto:

      Eh, in effetti lì oltre alla faccia tosta ci voleva anche una bella dose di sangue freddo! : ) Comunque sono totalmente d’accordo, quello di Luca è stato un esame ineguagliabile. Grazie per il commento! : )

  11. civins30 ha detto:

    mi piace molto! complimenti!

  12. fesofashionblog ha detto:

    L’ha ribloggato su Feso fashion bloge ha commentato:
    Da leggere assolutamente!

  13. Emozioni ha detto:

    Mi ha divertita!
    Ho apprezzato la scaltrezza, l’ingegno e la spavalderia di Luca.
    Ho riso ed immaginato la scena.
    Scrittura accattivante, non c’è che dire!
    Complimenti all’autore ed un grazie a te per averlo ribloggato!
    Buona giornata

  14. SILVIA ha detto:

    Un grande! Purtroppo la maggior parte dei ragazzi di oggi non hanno nè la dialettica dimostrata in fase di colloquio ma soprattutto, cosa ben più grave, non hanno minimamente l’arte di arrangiarsi. Sono sempre ad aspettare la pappa scodellata, non sanno tirarsi fuori dalle situazioni di ignoto e la loro unica risposta ad una domanda o ad una richiesta è, con faccia a pesce lesso e aria scoglionata “ehhh…come si fa?”.
    Amo il mio lavoro, ma a volte è così frustrante!

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo. Proprio per questo, ritengo che promuovere con buoni voti un ragazzo come Luca sarebbe una decisione corretta, nonostante la sua faccia tosta e la sua mancanza di studio: è un modo per premiare la sua inventiva, e soprattutto la sua capacità di non perdersi d’animo davanti a delle difficoltà anche insormontabili. Grazie per il commento! : )

  15. ff0rt ha detto:

    Bello, divertente e ben scritto. E poi è un fatto vero: molte domande contengono già la risposta e tanti professori non cercano di insegnare ma di farsi rispondere come gli fa piacere. Una specie di soddisfacimento personale. E alcuni sono più capaci di altri di cogliere i segnali. Potrebbe essere una forma particolare di empatia.

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato il racconto di Giuseppe Gatto, e sono totalmente d’accordo con te: saper leggere i segnali (anche involontari) che l’altro ci manda è senza dubbio una forma di empatia. Grazie mille per quest’ottimo commento! : )

  16. ” …un poeta immenso come Dante Alighieri e la sua opera immortale non possono essere racchiuse in un’epoca ed in un tempo limitati. Dante abbraccia tutta la storia della letteratura italiana, vorrei quindi dire che è un poeta del suo come del nostro tempo…” con questa risposta mi sono quasi alzata dalla sedia pure io 😀 grandissimo!!! l’arte di arrampicarsi, ma per farlo ci vuole buona dialettica, purtroppo negli anni è andata scomparendo …

    • wwayne ha detto:

      Parole sante: oggi tanti ragazzi sono così impacciati nell’esprimersi che fanno fatica a brillare pure quando le cose le sanno, figuriamoci quando non le sanno. Ma siamo sempre in tempo per migliorare.
      Dato che anche tu hai scritto un post sulla maturità, metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://paroleepensierisparsi.wordpress.com/2020/06/18/ricordi-di-maturita/. Grazie per il commento, e buona Domenica! : )

      • grazie!! comunque mi trovi in line con il tuo pensiero, il problema credo sia che si è persa tanto proprio l’abitudine del parlare, del dibattere, del discutere … e spero che un pò quel tutto che si è perso vada riemergendo, anche se non voglio fare di tutta un’erba un fascio, ho conosciuto ragazzini che sanno la propria e ad oggi hanno sempre un pò della mia stima 🙂 buona domenica anche a te!

  17. SemplicementeBlu ha detto:

    Hai sicuramente delle grandi doti, tra cui scrivere in modo veramente piacevole😊

  18. Kikkakonekka ha detto:

    Grandioso, anch’io ero maestro nelle supercazzole.

    Ricordi di scuola: quando al liceo improvvisavo durante le interrogazioni


    Abbiamo molto in comune.

    Ma non il nome, scopro solo ora (dopo anni!) che ti chiami Luca.

  19. Kikkakonekka ha detto:

    Ahi, leggo ora dai commenti che forse è solo un racconto.

  20. Madame Verdurin ha detto:

    Divertente! Ammetto di riconoscermi fino a un certo punto perchè io, in realtà, ero una secchiona… ciononostante qualche supercazzola in vita mia l’ho fatta anche io ed è sempre andata liscia! Grazie per aver condiviso questo racconto così simpatico 🙂

  21. Madame Verdurin ha detto:

    Grazie, sei sempre gentilissimo! 🙂

  22. ilgattosyl ha detto:

    ma questo Luca fa anche dei corsi per sviluppare questa abilità? 😉

    • wwayne ha detto:

      Purtroppo Luca è un personaggio immaginario, nato dalla penna di Giuseppe Gatto. Magari potresti suggerire quest’idea all’autore di questo racconto! : ) Grazie per il commento, e buona settimana! : )

  23. ilnoire ha detto:

    …anche se il sospetto secondo me lo hanno avuto, del bluff

  24. Brezza d'essenza ha detto:

    ahaha… esilarante!!

    • wwayne ha detto:

      Sapevo che ti avrebbe fatta spanciare dalle risate! : ) Grazie ancora per la piacevolissima chiacchierata “spalmata” su più post! : )

      • Brezza d'essenza ha detto:

        A te!
        Ah… anche io portai Pascoli all’esame, unica materia in cui me la cavai perché mi piace la letteratura… ma per il resto andai un disastro 🙈 e non perché non avessi studiato! Ma andai nel pallone e in testa ebbi solo un vuoto 😱
        Tu sei stato furbo… mi ricordi un racconto di Verga in cui appunto il protagonista veniva salvato dalla furbizia, ecco, tu hai fatto lo stesso!

      • wwayne ha detto:

        Ti ricordi come si intitola il racconto in questione?

      • Brezza d'essenza ha detto:

        Potrebbe essere “La roba” 🤔 pure se non ne sono sicura al cento per cento!

      • wwayne ha detto:

        In quel caso il personaggio grazie alla sua furbizia riesce non tanto a salvarsi da una situazione pericolosa (quello accade soprattutto nelle novelle di Boccaccio), quanto piuttosto a costruire un impero economico. Adoro Verga, quindi quasi quasi rileggo “La roba” oggi stesso: grazie mille per avermela riportata alla mente! : )

      • Brezza d'essenza ha detto:

        Figurati! 😃 …io del racconto ricordo solo vagamente che un tizio si salva grazie alla sua furbizia, dando una risposta acuta ad una domanda di una persona importante, forse era un re… o qualcuno che voleva giustiziarlo. Ho ricordi vaghissimi 😅 …ho finito le superiori nel 2016.

      • wwayne ha detto:

        Allora è come pensavo io, era una novella di Boccaccio intitolata “Chichibio e la gru”. Leggila, è breve, semplice e divertentissima! : )

      • Brezza d'essenza ha detto:

        È veroooo… appena ho letto di un cuoco ho ricordato! Complimenti 🤭

      • wwayne ha detto:

        Grazie mille! : )

      • Brezza d'essenza ha detto:

        A te 😃 mi hai chiarito un ricordo confuso a un altro ahahah… faccio spesso confusione con le cose, i racconti, gli artisti, i personaggi pubblici, ecc. 🤣 …non ho una grande memoria 😁 ma ricordo molto invece i vissuti delle persone che mi vengono raccontati.

      • wwayne ha detto:

        A proposito di personaggi, tra quelli immaginari i miei preferiti sono senza dubbio questi: https://wwayne.wordpress.com/2015/04/14/i-miei-personaggi-preferiti/. Ne conosci qualcuno?

  25. Maison Koala ha detto:

    HO RIDERISSIMO 🙂 Che Mito!!!

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