Si salvi chi può!

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Il protagonista di The Counselor ha una vita perfetta: un lavoro redditizio (il procuratore), una donna bellissima, di classe e sinceramente innamorata di lui, una villa da favola e una barca di soldi. Già, i soldi: sono proprio quelli che lo fregano.
Nonostante il suo stipendio da favola, il procuratore spende più di quanto guadagna, e per rifarsi in breve tempo decide di investire nel traffico di droga. Lui mette solo i soldi, e lascia gestire tutto il resto ad un socio e un mediatore: in questo modo é convinto che, se anche saltasse fuori qualche problema, i suoi legami sarebbero troppo indiretti perché la polizia o i cartelli rivali possano risalire fino a lui.

Purtroppo ha fatto male i suoi conti. Un galoppino di un cartello rivale viene ucciso e derubato della merce (20 milioni di dollari in droga) da un altro pesce piccolo. Quand’ era ancora un misero avvocato d’ ufficio, il protagonista difese la madre del galoppino in un processo finito male: sulla base di questo lontano e flebile legame, il procuratore diventa ingiustamente il primo e unico sospettato.
Se ci fosse un regolare processo in un’ aula di tribunale, il protagonista non avrebbe alcun problema a convincere la giuria della sua innocenza: peccato che nello spietato mondo del narcotraffico non c’é bisogno di prove schiaccianti per perdere, un ragionevole dubbio basta e avanza per ottenere una condanna a morte da parte del cartello rivale.
Il procuratore non ha i 20 milioni di dollari necessari per risarcire i suoi avversari del furto. Se anche li avesse, non basterebbero a salvare la sua vita e quella dei suoi cari, perché i rivali vogliono che l’ offesa sia lavata con il sangue, suo e di chiunque gli sia vicino. Chi si salverà dalla loro sete di vendetta?
La trama di The Counselor si basa sul vecchio tema della caccia all’ uomo, ma lo reinterpreta in modo molto originale. Prima di tutto perché gli inseguiti sono più di uno: i capi del cartello rivale vogliono uccidere non soltanto il procuratore, ma anche il socio, il mediatore e perfino la povera moglie del protagonista, che neanche sospetta della doppia vita condotta dal marito.
In secondo luogo perché gli inseguitori non vengono mai mostrati, non si sente la loro voce al telefono e non vengono nemmeno chiamati per nome: come nei film horror, dove la creatura mostruosa rimane il più possibile nell’ ombra per aumentare il senso di angoscia, così anche in The Counselor i capi del cartello rivale restano dietro le quinte, e ci si accorge della loro esistenza soltanto quando mandano dei sicari a fare il lavoro sporco.
Questa analisi del mondo criminale limitata ai pesci piccoli, che trascura volutamente i pezzi grossi per mettere i manovali al centro della scena non può non ricordare Quei bravi ragazzi, che però era ambientato nel mondo della mafia italoamericana e non in quello del narcotraffico.
Inoltre, in quel film i protagonisti erano quasi tutti uomini, mentre The Counselor é dominato da due figure femminili agli antipodi: da un lato la virginale Penelope Cruz, dall’ altro la scaltra Cameron Diaz, una femme fatale il cui straripante sex appeal irretisce perdutamente il socio del protagonista.
The Counselor non é bello come Quei bravi ragazzi, ma rimane un film da vedere. Ci sono tanti personaggi interessanti e ben definiti, un buon ritmo, tante scene riuscite e una storia che, pur essendo raccontata con uno stile molto asciutto, cattura lo spettatore, che é curioso di scoprire chi riuscirà a scampare alla sentenza di morte e chi invece é destinato a soccombere.
Se andate a guardarlo al cinema, all’ intervallo non uscite dalla sala. Il secondo tempo si apre con uno degli omicidi più spettacolari nella storia del cinema, e sarebbe un peccato perderselo per una manciata di pop corn.
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66 risposte a Si salvi chi può!

  1. Man from Mars ha detto:

    Scusa, mi riassumi in breve il conteuto del post? Ho visto la foto di testa ed improvvisamente il resto del mondo è scomparso 😛

  2. Barney Panofsky ha detto:

    Mi piace come finisce il pezzo. Un mio ex collega, adesso a Barcellona, mi ha scritto dicendomi: e’ uno dei pochi film che mi ha fatto uscire a meta’. Ecco, adesso so che basta avere fede e forza 🙂 (in realta’ amo troppo McCarthy per abbandonare a meta’ qualcosa su cui lui ha messo le mani). Andro’ quindi, e ti faro’ sapere.

  3. lapinsu ha detto:

    Negli ultimi anni i film di Ridley Scott non mi hanno più entusiasmato come in passato. Dopo il bellissimo American Gangster, è uscito il noiosissimo Nessuna Verità, seguito dall’inutile remake de Il Gladiatore in salsa medioevale (Robin Hood) per poi chiudere con l’osceno Prometheus (il film più deludente del 2012, imho).
    E’ per questo che avevo serissimi dubbi sulla bontà de “Il Procuratore”. Dubbi confermati dalla fredda accoglienza avuta negli USA (dove il film è uscito in autunno) e dal cast esageratamente ricco: l’esperienza mi ha insegnato che la presenza di troppe star serve spesso a nascondere la povertà di tutto il resto (regia, sceneggiatura, etc).
    Alla fine sono convinto che l’avrei visto lo stesso anche senza aver letto il tuo positivo commento, perchè Scott è sempre Scott e perchè Fassbender è uno degli attori più promettenti emersi negli ultimi anni. Bardem non mi piace ma l’accoppiata Cruz\Diaz immagino che faccia sgranare gli occhi i maschietti…
    Sapere però che il film e solido, mi aiuterà a vederlo con più serenità e senza troppi pregiudizi. Grazie wwayne!!!
    PS: non so se riuscirò a beccarlo al cinema (preferirei vedere il nuovo Scorsese), cmq aspetterò con ansia il dvd!!!!

    • wwayne ha detto:

      Sono completamente d’ accordo su Fassbender: in questo film é bravissimo. Continuo a tifare per Jared Leto nella categoria attore non protagonista, ma a questo punto sarei contento anche se l’ Oscar lo vincesse Fassbender (candidato per 12 anni schiavo).
      Ah, poi ho visto Broken City. Il difetto maggiore di quel film é che ci sono troppe cose che non vengono spiegate: il detective risolve un mistero dietro l’ altro ma il film non ci mostra come ha fatto a venirne a capo, ci sono dei colossali buchi narrativi.
      La cosa migliore del film invece é la straordinaria interpretazione di Russell Crowe. Forse é la prima volta che lo vedo recitare bene una parte misurata, diversa dai suoi soliti personaggi simil – Gladiatore. Grazie per il commento! : )

      • lapinsu ha detto:

        invece a me Russel in Broken City non mi è piaciuto. Forse è stato per colpa del doppiatore (non il solito Luca Ward, ma quello che di solito fa Mel Gibson).
        Sui buchi narrativi hai ragionissima: il film avrebbe anche un buon impianto, ma si perde per strada e non decolla mai.
        Fassbender è un fenomeno secondo me: l’ho visto in Shame (film bruttino secondo me) ma lui è superlativo. Anche in Prometheus la sua interpretazione è l’unica cosa che si salva.

  4. cucublog ha detto:

    Visto! Bellissimo. Buona giornata! 🙂

  5. athenabruna ha detto:

    Devo fare delle premesse: 1. non tutti i film di Scott mi sono piaciuti, ma il Gladiatore è uno dei miei preferiti in assoluto; 2. non ho mai letto McCarthy e mai visto prima un film tratto da un suo romanzo; 3. ADORO FASSBENDER! Detto ciò, il film mi ha un po’ delusa, perché ho trovato la parte dialogata nettamente superiore al resto e, intendo, in qualità non tanto in quantità. Per capirci, sembra un buon film sull’etica, che spinge alla riflessione morale, travestito da film sul sul narcotraffico.

    • wwayne ha detto:

      Sono d’ accordo sul fatto che il narcotraffico é un mero pretesto per fare delle riflessioni di ordine molto più generale.
      Il film ha deluso un po’ tutti: é andato malissimo ovunque, e anche in Italia, dopo un weekend d’ esordio in cui é stato il film più visto, é crollato dal primo al quinto posto. Segno che c’é stato un passaparola negativo.
      Anche il mio blog testimonia lo scarso successo del film: la mia recensione ha ottenuto 9 Mi piace, 10 commenti e 20 visualizzazioni, contro i 21 Mi piace, i 44 commenti e le 76 visualizzazioni di American Hustle, che non é neanche il mio post di maggior successo.
      Il passaparola negativo di cui parlavo prima doveva aver già fatto effetto quando sono andato a vederlo io, dato che in una sala da 300 posti gli spettatori erano SEI.
      Eravamo comunque lontani dal mio record negativo di 2 paganti (io e mio padre), registrato quando andai a vedere Ipotesi di reato nel 2002. Qual é stato il tuo record negativo e positivo di spettatori?

      • athenabruna ha detto:

        Uh mamma, questo non lo ricordo proprio! Ad ogni modo, per quanto io non lo abbia trovato eccezionale, non l’ho trovato nemmeno pessimo. Resto ferma sul fatto che vanno seguiti i dialoghi, quindi per il fatto di averne, secondo me, di interessanti lo salva. Il successo del passaparola negativo credo che dimostri, purtroppo, il fatto che si è parecchio superficiali e in molti sensi. Ad esempio, spesso mi capita di leggere opinioni sui libri simili alla seguente: “non c’è trama”. Ergo, troppo riflessivo per chi vuole i “fatti”. Fermo restando che i gusti sono gusti, ma che razza di critica sarebbe quella di chi, dopo aver visto questo film, dice: “Non si capisce chi è il procuratore” ?

    • wwayne ha detto:

      Il caso di passaparola negativo più clamoroso che io ricordi é quello di Closer: al termine di una proiezione il pubblico era così schifato che gli spettatori uscendo tentarono di convincere le persone in coda a non comprare il biglietto per lo spettacolo dopo. O almeno questo é quanto mi raccontò una mia amica presente alla scena, io per fortuna non andai a vederlo. : ) Grazie per i commenti! : )

  6. ozneroL92 ha detto:

    Gran bel film e gran bella recensione! Devo dire che quando ho visto il tuo blog ho avuto un sospiro di sollievo, era l’idea che avevo prima di creare dreaminginart! Ora però volo a riguardarmi The Counselor perché mi è tornata una voglia pazzesca! 😉

    • wwayne ha detto:

      Fai bene a guardarlo una seconda volta, perché The Counselor é uno di quei film così “ricchi” che c’é bisogno di vederli più volte per coglierne tutte le sfumature. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  7. lucecinema ha detto:

    Lo guarderò di sicuro e… anche se ormai al cinema non c’è più, sei stato bravissimo a far notare che era meglio non perdersi l’inizio del secondo tempo 😉

    • wwayne ha detto:

      Esatto: mai mollare un film prima della fine! Io non lo faccio quasi mai, mi arrendo solo quando la noia mi uccide o la mancanza di qualità é tale da farmi credere che proseguire nella visione sarebbe soltanto una perdita di tempo. Grazie per il commento! : )

      • lucecinema ha detto:

        Sì, anche io sono fatta così! Ti dirò, erano anni che non trovavo un film così brutto da farmi guardare l’orologio eppure l’ultimo superman ci è riuscito!!! So che non centra molto, ma è quello peggiore che ho visto nell’ultimo anno. Di nulla 🙂

    • wwayne ha detto:

      Non preoccuparti di andare fuori tema: adoro i commenti off topic, infatti se ci fai caso quando rispondo ai miei commentatori io per primo sposto la conversazione verso film diversi da quello che ho recensito nel post.
      Il tuo film peggiore del 2013 é Man of Steel, il mio invece é The Master. E’ anche il secondo film più brutto che abbia visto in vita mia, preceduto soltanto dall’ imbattibile Mulholland Drive.
      Della terribile serata in cui andai a vedere The Master al cinema ho ancora in testa un’ immagine: partono i titoli di coda, le luci si accendono, il pubblico si avvia verso l’ uscita, e TUTTI (ma proprio tutti) hanno la faccia inca^^ata. Mai mi era successa una cosa del genere. Ed eravamo un centinaio, non quattro gatti. Se un film riesce a deludere 100 spettatori su 100, é segno che si tratta di un vero e proprio capolavoro al contrario.
      A te é mai capitato di vedere uno spettacolo che deludesse i suoi spettatori in modo così completo?

      • lucecinema ha detto:

        Oddio così all’unanimità non mi è mai capitato! Mi consoli però, mi ero mangiata le mani perché non ero riuscita ad andare a vederlo al cinema e invece guarda un po’ cosa mi dici! Lo guarderò ugualmente per curiosità, così come l’altro film che mi hai nominato e che non conosco (spero di sopravvivere!). Sì grazie, Man of Steel! Davvero deludente, in primis per i dialoghi (sono una spettatrice che ci tiene moltissimo).

    • wwayne ha detto:

      Sotto questo punto di vista The Counselor non può deluderti: c’é dietro la penna di Cormac McCarthy, quindi di dialoghi incisivi ne troverai a iosa.
      In effetti The Counselor attinge a piene mani non solo da Scorsese, ma anche da Tarantino, per questa continua alternanza tra scene dialogate e scene d’ azione. A presto! : )

  8. Massimo Orsi ha detto:

    Ho visto il film e mi è piaciuto. Molti ne hanno parlato dicendo che è un film con una trama senza filo logico, una sceneggiatura fitta di dialoghi spesso “inutili”. Posso dire di averlo trovato interessante e di averlo subito accostato allo stile di Tarantino e poi la trama è abbastanza semplice ed a tratti spassosa.
    Il cast ,composto quasi esclusivamente da star ha fatto storcere il naso a molti; per il sottoscritto invece, questa volta è stato proprio il valore aggiunto dei vari personaggi .
    Un plauso alla tua recensione, mi è piaciuta molto.

    • wwayne ha detto:

      E’ stato un piacere tornare a leggere un tuo commento, al solito molto articolato e ricco di spunti.
      Anch’ io avevo notato che The Counselor aveva preso ispirazione, oltre che da Scorsese, anche da Tarantino. Del resto sono entrambi delle autorità nel campo dei crime movies, quindi é inevitabile che un film di questo genere risenta della loro influenza.
      Riguardo al cast, anch’ io ritengo che Ridley Scott abbia fatto bene a formare un vero e proprio All Stars Team, perché tutti i personaggi, anche quelli più secondari, erano troppo interessanti per farli interpretare da un attore qualunque.
      Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  9. loscalzo1979 ha detto:

    Recensione molto interessante, complimenti

  10. Cécile Chevalier ha detto:

    Bella la recensione, io rimango dell’idea che la trama non catturi molto…secondo me come ho scritto nel mio blog la cosa ( almeno per me 🙂 ) che attrae di più e tutto quello che sta attorno alla struttura del film : fotografia, look, stile…grande cast …mi è piaciuta soprattutto l’interpretazione di Fassbender nel ruolo di marito disperato ma anche di persona al centro di mirino che non sa a chi chiedere aiuto.

    • wwayne ha detto:

      Hai ragione quando scrivi che The Counselor é un film curato nei dettagli, e soprattutto quando dici che Fassbender riesce a trasmettere benissimo il senso di disperazione che si prova quando non esiste via d’ uscita. E’ uno degli attori più talentuosi in circolazione, e sono convinto che vincerà presto l’ Oscar. Grazie mille per i complimenti e per il commento! : )

  11. mimmitaly ha detto:

    Ho visto il film e condivido la tua recensione, forse non è un capolavoro, ma è un film che comunque consiglierei. La fotografia è molto bella e, a distanza di tempo, alcune immagini della pellicola mi tornano alla mente e non in senso negativo.

    • wwayne ha detto:

      Hai ragione, alcune scene ti entrano nell’inconscio. L’omicidio del galoppino in particolare penso che non me lo scorderò mai, mi ritorna in mente ogni volta che ripenso a questo film. Grazie per il commento! : )

  12. Bella recensione wwayne, anche a me The Counselour è piaciuto, insieme ad American Hustle è The Wolf of Wall Street compongono il trittico da Oscar che ho visto all’inizio dell’anno. L’ho trovato molto più “Cormac McCarthy” che “Ridley Scott”. Condivido in particolare con la tua recensione l’originalità di non far mai vedere i cattivi ! Grazie per la visita al mio blog.

  13. datraversa ha detto:

    mh.. film di Ridley Scott… somiglianze con lo stile di Scorsese…. Penelope Cruz e Cameron Diaz insieme…. ok mi hai convinto devo vederlo 🙂

  14. alexelsid ha detto:

    Leggere questo articolo mi ha fatto venir voglia di vedere il film! 🙂

  15. antograve ha detto:

    Bella recensione, tu cosa ne pensi della mia?

    5 motivi per guardare… FRANK (2014)

  16. OOPS! ha detto:

    Ehi wwayne,scusa se ti rispondo in ritardo,comunque è un ottima recensione

  17. Mebimeka ha detto:

    Con un’immagine del genere in apertura l’attenzione si alza!

  18. Evaporata ha detto:

    Eehhhhhe, non ho l’abitudine di mangiare popcorn perché mettono una sete terribile e ungono le mani. Non potrei mai perdere un finale che propone un omicidio spettacolare. 😀

  19. dado1987 ha detto:

    Non ho visto questo film ma la sua recensione mi ha fatto venir voglia di vederlo! Buona giornata!

  20. william dollace ha detto:

    L’ho visto ma non mi è piaciuto! Ormai Ridley è cotto e per me non è mai stato un gran regista (no, nemmeno Blade Runner)

  21. richardchance84 ha detto:

    Ho visto questo film due volte, e la seconda visione risale giusto a tre giorni fa. Lo ammetto : anche a me ha poco convinto. Freddo, pretenzioso, troppo compiaciuto. McCarthy è più bravo a scrivere romanzi che sceneggiature cinematografiche.

    • wwayne ha detto:

      Sul fatto che sia troppo compiaciuto sono pienamente d’accordo: se scrivi innumerevoli scene dialogiche una più lunga dell’altra, è segno che sei strasicuro delle tue capacità. E McCarthy evidentemente lo è, ma si è scordato che scrivere sceneggiature non è lo stesso che scrivere libri…
      Calzante anche la definizione di film freddo: lo spettatore non prova grande empatia nei confronti dei personaggi, e infatti non ho provato un minimo di tristezza quando alcuni di loro sono morti. Ecco, forse la creatività con cui McCarthy li ha fatti morire è uno dei pregi maggiori del film.
      Comunque, anche al netto di questi difetti, io lo considero un film sottovalutato. Ma va detto che io sono uno spettatore di bocca buona, capace di farsi piacere anche le ciofeche più indifendibili (tipo queste: https://wwayne.wordpress.com/2014/06/19/i-10-film-che-tutti-odiano-tranne-me/), quindi il mio parere non fa molto testo. : )
      Grazie per il commento! : )

  22. CINEBLOG ha detto:

    Si sì l’ho visto. Grande cast per una storia che non mi ha trasmesso più di tanto. Lui … vabbe’ come al solito bravo, perfettamente a suo agio nel ruolo affidatogli e poi, poi sempre super figo.
    Bye, bye 🤓😃😜

  23. MariusAdrian ha detto:

    Si è davvero un bel film , l’avevo visto , grazie per aver commentato sul mio blog

  24. donnie86dc ha detto:

    Allora, questo film mi è sfuggito, decisamente. Ricordo il titolo ma non ricordo di aver mai visto un trailer o spot in merito. Cercherò, come sempre, di rimediare! Grazie!

  25. Nick Shadow ha detto:

    Fiilm depresso, evidentemente fatto da Scott come elaborazione del lutto per la morte del fratello…
    Film complesso a livello visivo, perché è un drammaticissimo connubio (è il secondo lavoro insieme per Scott e Dariusz Wolski) tra tramonti rossastri, luce desertica e naturalismo asettico davvero raggelante…
    Film complesso a livello scenografico, con tutti i suoi interni lussuosissimi di arredamento che si contrappongono agli slum di discarica e alle città inespressive…
    Film doloroso a livello di trama, perché McCarthy è bravissimo a battere dove duole il dente del lutto e della tragicità eschilea sul caso avverso…
    Film anche abbastanza esagerato nel delineare spacciatori che parlano della filosofia ontologica della sofferenza e della componente schopenhaueriana della vita con toni che neanche a una lezione universitaria… un qualcosa che fa tanto l’effetto di «fuori contesto», anche se potrebbe proprio essere un ingrediente bello grosso di quella complessità molesta, triste e disperata, che il film e McCarthy vogliono illustrare: come sono complessi i set e le luci, come è complessa la trama di sotterfugi, così è complessa la strutturazione delle battute, così complicata di diverse istanze e registri da finire per “contraddire” il naturalismo verosimigliante della parlata messicana degli spacciatori così come i tramonti goduriosi contraddico l’asetticità delle riprese della città…
    Un film quindi di contrasti quasi assurdi, fatto apposta per denunciare i contrasti assurdi della vita: un film che quindi rappresenta una vita atroce, grama, in balia del caso, e in balia di registri diversi, visivi, filosofici, narrativi che noi spettatori/viventi non possiamo far altro che piangere!

    • wwayne ha detto:

      Anche secondo me i dialoghi sono esagerati. Non solo come complessità, ma anche come durata. Ridley Scott ha provato a fare Tarantino, non capendo che talvolta neanche Quentin riesce a fare se stesso con risultati decenti.
      Mi trova totalmente d’accordo anche la parte finale, in cui evidenzi il fatto che tutti i personaggi siano totalmente in balìa del caso: come ho scritto nel post, il protagonista e tutti i suoi cari finiscono nei guai fino al collo soltanto per una sfortunata coincidenza, uno di quei capricci del caso che fanno svoltare in positivo o in in negativo un’intera esistenza. Lo trovo un tema molto affascinante, probabilmente perché io per primo ho toccato con mano quanta fortuna ci voglia nella vita, e anche quanto la sfortuna sappia far sfumare sotto i tuoi occhi anche i traguardi che sembravano più scontati.
      Dato che anche tu hai recensito un film di Ridley Scott, metto il link qua nel mio blog, nella speranza che lo apprezzino anche i miei lettori: https://matavitatau.wordpress.com/2021/10/22/the-last-duel/. Grazie mille per quest’ottimo e ricchissimo commento, e buona Domenica! : )

  26. silviatico ha detto:

    In genere, non esco mai dalla sala all’intervallo. Ma visto che lo dici, dovessi avere di vedere questo film, a maggior ragione non mi farò distogliere dall’inizio del secondo tempo…ciao

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