Combattere per un ideale

A tutti noi è capitato di lottare per una causa in cui credevamo. Poteva essere qualcosa di banale o di fondamentale, di piccolo o di enorme, ma ci ha comunque permesso di sentirci vivi, di venire infiammati dalla passione che proviamo quando difendiamo qualcosa che ci sta a cuore.
Oggi possiamo farlo più facilmente rispetto al passato: ognuno di noi può esprimere il proprio dissenso comodamente seduto sul divano, digitando qualche commento indignato su questo o quel social. Tuttavia, niente può sostituire l’euforia e l’adrenalina che ti scorrono dentro quando scendi in piazza, e ti riunisci insieme a qualcuno che come te ha mollato tutti i suoi impegni per essere lì. Magari non vi siete mai incontrati prima di allora e non vi vedrete mai più dopo quel giorno, ma in quel momento siete uniti come fratelli, e provate un senso di vicinanza che nessun social network potrà mai creare.
Esperienze come queste mi hanno insegnato che combattere per un ideale è una delle azioni più nobili e più esaltanti che un uomo possa compiere. Lo ha fatto anche Jack Godell: si è accorto che nella centrale nucleare in cui lavora non viene rispettata nessuna misura di sicurezza, e quindi si rischia una catastrofe ogni volta che vengono accesi gli interruttori. Lui segnala più volte questi problemi ai suoi superiori, ma la risposta è sempre la stessa: mettere in sicurezza l’impianto ci costerebbe troppi soldi, quindi torna al lavoro e non dire a nessuno ciò che hai scoperto.
Allora Jack si rivolge alle uniche persone disposte a dargli ascolto: due giornalisti coraggiosi come lui, che sono pronti a tutto pur di far sapere al mondo cosa sta succedendo in quella centrale. La loro lotta per la verità e la giustizia li porta a venire messi nel mirino da persone molto potenti e pericolose, ma la fede nei loro ideali li porta ad andare avanti qualsiasi cosa succeda: con il passare dei minuti l’ammirazione dello spettatore nei loro confronti cresce a dismisura, e lo porta a sperare con tutte le sue forze che alla fine riescano a raggiungere il loro obiettivo. Ce la faranno? Non posso dirvelo, naturalmente. Posso solo consigliarvi di vedere Sindrome cinese: ne sarete deliziati.

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156 risposte a Combattere per un ideale

  1. thespointblog ha detto:

    Davvero interessante… E vedendo chi lo consiglia, l’ho già messo nella lista delle prossime cose da vedere! 😜

  2. alessiaborghi ha detto:

    Senza dubbio è da vedere, se lo dici tu poi di sicuro ne sarò deliziata! grazie mille!!!

  3. zapgina ha detto:

    Sindrome cinese è Splendido. Il cinema impegnato dei miei anni. Americano, certo. Ma chi più degli americani sa unire (ancora?) bellezza e ideale?

    • wwayne ha detto:

      Hai centrato il punto: Sindrome cinese appartiene ad un bellissimo filone del cinema americano, ovvero i film di impegno civile che spopolavano negli anni 70 (e che erano palesemente figli del clima di contestazione e rinnovamento inaugurato nel ’68). Serpico, Tutti gli uomini del presidente, E giustizia per tutti, Silkwood, Brubaker… tutti film indimenticabili. Tra l’altro E giustizia per tutti l’ho anche recensito: https://wwayne.wordpress.com/2014/05/09/agire-secondo-giustizia/. Grazie per il commento! : )

  4. Gocciadichina ha detto:

    Più o meno in quel periodo e sempre con Douglas, anche “Coma profondo” non era male.

    • wwayne ha detto:

      Evidentemente Michael Douglas era in forma smagliante in quel periodo! : ) Non conoscevo assolutamente questo film, quindi la tua segnalazione è stata davvero preziosa. Grazie per il commento! : )

      • kasabake ha detto:

        Ci fu un momento, nella seconda metà degli anni 70, in cui le personalità più importanti del cinema americano fecero una scelta, abbandonando per sempre il cinema altamente impegnato politicamente civilmente di quel decennio per abbracciare nuove strade: entrambe le nuove direzioni avevano in comune una maggiore spettacolarità nelle scene ed maggiore uso del divismo in senso glamour, ma una delle due strade fu quella che tenne alta la bandiera del grande cinema e che permise la creazione di film capolavoro come quelli di Steven spielberg, l’altra invece fu quella della deriva della commedia sdolcinata e dei soggetti inverosimili…

        Ci fu uno romanziere ed uomo di cinema che permise questa transizione in maniera esemplare ed al quale si devono alcuni tra i film più importanti del dopoguerra statunitense e quest’uomo è certamente Michael Chricton.

        Praticamente tutti i film che lui ha scritto e diretto o anche solo scritto o solo diretto sono stati grandi successi e spesso anche grandi film: suo il merito di aver creato Il mondo dei robot da cui è decenni di distanza Nolan trasse l’idea per la sua Westworld, sua fu l’idea, la progettazione e la sceneggiatura dei primi Jurassic Park ed infine sua l’ideazione di ER, il primo ed insuperato medical drama tantissimi eredi ha avuto successivamente in televisione…

        Dico questo perché il film consigliatoti dal tuo follower ovvero Come Profondo è ancora una volta un film imperdibile, un’idea geniale e vincente, copiatissima in seguito ed anche la seconda vera regia di Michael Chricton.

        P.S. Perdonami l’atteggiamento da predicatore presuntuoso ma ti assicuro che il mio è solo affetto e rispettosa amicizia verso un grande divulgatore quale tu sei.

      • wwayne ha detto:

        Quando guardo un film, tendo ad interrompere la visione ogni 10 minuti: un po’ perché mi si stancano gli occhi, un po’ perché altrimenti fatico a tenere alta la concentrazione.
        Talvolta però capitano dei film così avvincenti e così straordinari che mi tengono incollato allo schermo dal primo all’ultimo minuto, senza fare nessuna pausa. Il mondo dei robot è uno di questi rari casi, quindi ti sono molto grato per avermelo riportato alla mente.
        Tra l’altro quest’anno me ne sono capitati diversi di film così magnetici che li ho visti in versione no stop. Ti elenco i titoli in questione nell’ordine in cui li ho visti:

        Cocaine – La vera storia di White Boy Rick
        Il caso Grüninger
        Giulio Cesare
        Sindrome cinese

        Mi ha stupito in particolare che mi sia successo con Giulio Cesare: è un film vecchissimo, in bianco e nero, di ambientazione storica e di impostazione marcatamente teatrale, eppure riesce a tenere incollato allo schermo molto più di tanti altri film usciti l’altroieri. Questo la dice lunga sulla sua qualità.
        Comunque non preoccuparti, non hai affatto assunto un atteggiamento da predicatore presuntuoso: al contrario, i commenti che hai scritto sono uno più bello dell’altro. E hai fatto benissimo a leggere anche quelli degli altri blogger, perché come avrai notato molti di loro hanno fatto degli interventi davvero di altissimo livello. Corro a risponderti anche qua sotto! : )

      • kasabake ha detto:

        Al di là dei tuoi consigli di visione, che annoto sempre con grande cura, perché da te dettati sempre da vera passione e mai da spocchia o arrogante volontà di far pesare la propria cultura, una delle cose in cui tu sei certamente riuscito nella gestione del tuo blog è quella di ottenere dai tuoi follower commenti ai tuoi post sempre ricchissimi di informazioni e opinioni interessanti, a volte anche dialetticamente in contrasto, ma sempre in modo garbato, così che alla fine ciò che si ottiene dalla lettura è un valore combinato, per il quale ogni tuo post di fatto si completa attraverso la lettura dei commenti.

        Mica poco al mondo d’oggi!

      • wwayne ha detto:

        Sono totalmente d’accordo! : )

  5. Walter Carrettoni ha detto:

    Visto una vita fa… Mamma mia quanto sono vecchio…

    • wwayne ha detto:

      Io invece l’ho visto molto di recente, e per puro caso. E’ stato davvero un caso fortunato. Grazie mille per il tuo graditissimo ritorno nel mio blog! : )

      • Stefano ha detto:

        Consiglio anche un altro film di Michael Douglas che tratta un tema molto delicato: la giustizia nei tribunali, che si intitola “The star chamber”.
        Una visione che apre profonde riflessioni su giustizia, legge e coscienza.

      • wwayne ha detto:

        Confesso che non lo conoscevo assolutamente (neanche con il titolo italiano, “Condannato a morte per mancanza di indizi”), quindi il tuo suggerimento è stato molto prezioso. Lo ricambio consigliandoti un altro splendido legal thriller con Michael Douglas, “Un alibi perfetto”. Grazie mille per quest’ottimo commento, e buon fine settimana! : )

  6. Laura Parise ha detto:

    Wow! Interessantissimo!

  7. guardianoflife1000 ha detto:

    Ciao wwayne,
    una cosa che adoro dei tuoi articoli è il modo in cui concili la tua vita ed, rimanendo in tema, ideali, con la recensione di un film e la trovo geniale come idea. Unire l’utile al dilettevole.
    Detto ciò so bene quanto sia effettivamente difficile lottare in ciò che si crede, ma in fondo senza un minimo di difficoltà non si vive no? L’unica cosa positiva però c’è, e sta proprio nell’incontrare un “fratello o sorella” che come te, prima di incontrarti credeva di essere anche lui/lei l’unico a credere e lottare in quell’ideale e il motivo per cui non necessitiamo di averlo vicino sta nel fatto che ci basta sapere di non esseri soli in quell’idea, ma avere qualcuno che come noi, da qualche parte, sta lottando per la stessa cosa e quindi sapere che anche là, nella zona in cui vive quella persona, regnerà la stessa pace.
    Sembra un bel film, appena avrò tempo lo guarderò e ti farò sapere, promesso.

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: uno dei lati più belli del partecipare a una manifestazione è sapere che non sei solo, che ci sono altre persone a cui sta a cuore la tua stessa causa.
      Ricordo che la mia prima manifestazione fu contro la Gelmini, e diciamo che fu un battesimo di fuoco: le proteste degli studenti contro di lei erano molto dure, molto accese e spesso anche molto violente.
      L’ultima volta invece è stata 2 anni fa, quando tentammo di impedire l’abbattimento di alcuni alberi. L’idea era di creare un cordone umano intorno ad essi, per impedire fisicamente al comune di sradicarli: purtroppo però eravamo in pieno Agosto, quindi l’affluenza fu bassissima e la nostra protesta finì nel nulla. Ma riprenderei quel treno altre 100 volte: almeno so di aver fatto tutto il possibile per evitare quello scempio.
      Riguardo a Sindrome cinese, sono convinto che piacerà moltissimo anche a te, e aspetto a gloria il tuo parere. Grazie mille per i complimenti e per questo bellissimo commento! : )

      • guardianoflife1000 ha detto:

        Ecco vedi a cosa serve quel corso di memoria? Mi ero completamente dimenticata di rispondere al commento.
        Comunque, parlando seriamente, comprendo quello che vuoi dirmi raccontandomi di questa tua partecipazione alla manifestazione, ma non mi va di discutere di politica o altro; certamente però posso dirti che seppur l’ideale per cui stavate lottando fosse molto nobile la trovo comunque molto estrema come soluzione. Sicuramente era per il bene dell’umanità, degli alberi etc. Ma in ogni caso penso che avreste potuto agire in maniera più tranquilla evitando di “bloccare” altre persone che magari aveva i propri impegni e non voleva aver nulla a che fare con quell’evento. Specifico che io in ogni caso non so nulla a riguardo questo evento. 😉

      • wwayne ha detto:

        Non avevo riflettuto sul fatto che il nostro progetto (comunque non concretizzatosi) avrebbe potuto causare disagi a chi fosse passato di lì. Ad ogni modo, per fortuna non si è posto il problema! : ) Grazie mille per la piacevole chiacchierata “spalmata” su 2 blog! : )

      • guardianoflife1000 ha detto:

        Ma io non respingo mai le conversazioni interessanti, anzi probabilmente smetto di fare qualsiasi cosa per poter avere un confronto intelligente e costruttivo con qualcuno. Sai che noia confrontarsi sempre da soli! hahaha
        In ogni caso aspetto ancora la mail da te e non ho ancora terminato di commentare i tuoi articoli e commenti XD

      • wwayne ha detto:

        Ti scriverò la mail appena possibile! E nel frattempo, sentiti libera di commentare quanto ti pare: anch’io adoro le conversazioni interessanti! : )

      • guardianoflife1000 ha detto:

        Eh lo so che piacciono anche te, altrimenti non penso che avremmo mai iniziato una amicizia epistolare hahaha

  8. lepastelbleu ha detto:

    visto tempo fa, bellissimo, lascia il segno

    • wwayne ha detto:

      L’hai descritto perfettamente: Sindrome cinese è un film che lascia il segno. E infatti dopo averlo finito, sebbene fosse notte fonda, ci ho messo più di un’ora ad addormentarmi: continuavo a pensare alla bellezza del film, e all’enorme fortuna che avevo avuto ad imbattermi in esso. Grazie per il commento, e in bocca al lupo per le vendite del tuo romanzo! : )

  9. Alidada ha detto:

    bel post, che colpisce nel profondo del nostro animo. E’ giustissimo combattere per i nostri ideali e farci sentire da coloro che agiscono senza scrupoli e senza alcun rispetto verso gli altri. Il film è bellissimo, l’ho visto tempo fa ed è indimenticabile. Buona domenica a te

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: è del tutto normale che esistano persone senza scrupoli e senza rispetto, ma riescono a far danni soltanto se noi glielo permettiamo. Se invece ci facciamo sentire, allora anche i potenti apparentemente più invincibili saranno costretti a piegarsi.
      Sono molto contento che anche tu abbia apprezzato Sindrome cinese, e sono rimasto piacevolmente sorpreso nell’apprendere che l’avete visto in tanti: ero convinto che fosse un film caduto nel dimenticatoio, dato che fino a pochi giorni fa non l’avevo mai sentito nominare. Evidentemente ero io ignorante, e non il film sconosciuto! : ) Grazie mille per i complimenti e per il commento, e buona Domenica anche a te! : )

  10. The Butcher ha detto:

    Ricordo questo film. Lo vidi quando ero piccolo e, nonostante fossi appunto un bambino, mi piacque molto. Forse forse dovrei rivederlo. Grazie mille per avermi fatto ricordare questa pellicola!

    • wwayne ha detto:

      Sindrome cinese andrebbe fatto vedere a tutti i bambini, perché ha un valore educativo inestimabile. Faresti benissimo a rivederlo, e lo rivedrò senz’altro anch’io. Grazie a te per il commento! : )

  11. maxilpoeta ha detto:

    m’incuriosisce questa presentazione, andrò a cercarlo…😉

  12. SaraTricoli ha detto:

    Un film che ho visto tempo fa, lo ricordo come un esempio di lotta per fare la cosa giusta nonostante tutto e tutti.
    Un cast di talento, ha contribuito a renderlo memorabile.
    Grazie per avermelo ricordato 👍
    Buona domenica 😊

    • wwayne ha detto:

      Lo ricordi proprio bene! : ) E sono totalmente d’accordo con te: il film è memorabile non soltanto per la sua storia, ma anche per il suo gigantesco cast. Michael Douglas, Jane Fonda, Jack Lemmon… di norma quando vengono radunati così tanti attoroni in un solo film lo si fa per compensare la mancanza di una storia valida: qua invece le star sono al servizio di una sceneggiatura da urlo, che esalta alla perfezione il talento di ognuno di loro.
      Come sempre, ti lascio una canzone:

      Grazie a te per il commento, e buona Domenica anche da parte mia! : )

  13. lapinsu ha detto:

    Era dai tempi in cui recensisti E giustizia per tutti che non leggevo un tuo post che, al contempo, tesseva lodi sperticate di un film così datato (anni 70) e poneva in primo piano principi e ideali di sconfinata nobiltà. E se tanto mi dà tanto, anche qui siamo in zona filmone, quindi metto subito in watchlist, ma non prima di averti ringraziato.

    Andando un po’ OT, ti segnalo che ho visto Creed 2, del nostro idolo Sly. Tu l’hai già visto?
    Ho pure finito la seconda stagione di Shades of blue, che chiude con un cliffangher niente male e la terza comincia pure più col botto. Tu dove sei arrivato? Ha visto anche l’ultima stagione? Lo chiedo preventivamente onde evitare fastidiosi spoiler…

    Andando ora molto OT, mi permetto di divagare un pò sul calcio perchè, nonostante la dormita, la sconfitta di ieri sera alla Stadium brucia troppo. Dai commenti a caldo raccolti dai miei amici milanisti, il coro è unanime: Juve ladra, arbitraggio scandaloso, etc.
    E’ senz’altro innegabile che la partita sia stata condizionata da alcuni errori arbitrali incredibili che, all’epoca del VAR, sono molto meno comprensibili e quindi giustificabili. Tuttavia, la partita è stata condizionata pesantemente anche dalle sviste dei nostri difensori, dato che entrambi i gol sono nati da topiche colossali di Musacchio (che causa il rigore del pareggio) e Calabira che regala a Pjanic l’assist del raddoppio. E mi girano le palle perchè, al netto di tutte queste cappelle, abbiamo giocato una buona partita e, per la prima volta da 8 anni a questa parte, meritavamo di uscire imbattutti da Torino. Ora la corsa Champions è compromessa e solo battendo la Lazio il prossimo turno potremo conservare qualche speranza. Un vero peccato.

    • wwayne ha detto:

      Hai fatto bene ad accostare Sindrome cinese a E giustizia per tutti, perché entrambi appartengono allo stesso filone: i film di impegno civile che spopolavano negli anni 70, e che erano palesemente figli del clima di contestazione e rinnovamento inaugurato nel ’68. Nessuno di loro ha mai vinto l’Oscar principale (probabilmente proprio per il loro essere volutamente scomodi), ma sono forse i film più potenti di quel decennio, e anche quelli che hanno superato meglio la prova del tempo.
      Tra l’altro di recente questo tipo di cinema sta tornando in voga: ad esempio, Detroit e The Post sono molto simili ai quei film (e infatti sono ambientati proprio in quegli anni).
      Riguardo a Creed II, non solo l’ho visto, ma lo ricordo ancora perfettamente. Anche perché ci sono alcune scene girate davvero benissimo: ad esempio, la proposta di matrimonio e il dialogo nel ristorante tra Sly e Dolph sono davvero splendide. Magari avrei gradito di più se in quest’ultima scena ci fosse scappata una bella scazzottata tra Rocky e Ivan Drago, ma non si può aver tutto.
      Riguardo alla partita di ieri, che la sudditanza nei confronti della Juve fosse più forte anche del VAR lo capii l’anno scorso, quando l’arbitro Orsato fece tutto quello che poteva per far vincere ai bianconeri l’unica partita che poteva frapporsi tra loro e lo scudetto. Tuttavia, lamentarsi di questo lo trovo abbastanza patetico: quando giochi con la Juve sei consapevole che parti con quest’handicap, quindi lo sai in anticipo che dovrai essere più forte anche dell’arbitro. Ieri il Milan non lo è stato, e anzi come hai detto tu gli ha agevolato ulteriormente il compito, commettendo alcuni errori individuali che hanno compromesso la partita. A mio giudizio però non hanno compromesso anche la corsa Champions’: il calendario vi dà l’opportunità di incontrare subito la vostra unica vera concorrente, e se riuscirete a stenderla allora sì che metterete una seria ipoteca sul quarto posto. Se invece arriverà un risultato diverso dalla vittoria, non vi resterà che mangiarvi le mani per i punti buttati via con squadrette come Bologna e Frosinone.
      Riguardo a Shades of Blue, sono alla quinta puntata della terza stagione: è un episodio splendido, e il finale è addirittura meraviglioso. Rimanendo alle puntate che hai visto tu: ma quant’è strepitoso il colpo di scena dell’omicidio di Nava? : )

      • lapinsu ha detto:

        La scazzottata Rocky\Drago francamente me l’aspettavo: sarebbe stata una tammarata senza pari, ma proprio per questo era inevitabile. Se SLY avesse curato la regia, oltre che la sceneggiatura, forse avremmo potuto vederla…
        Riguardo i film di ispirazione sessantottina, difficilmente trovano il mio gradimento, per la loro impostazione che abbina all’idealismo una parvenza di chimera perché troppo distante dalla realtà. Detroit non è assolutamente tra questi, anzi è un film crudo che fa in maniera didascalica quello che Blakkklansman fa in modo più narrativo ed ironico, ossia denunciare il razzismo, in ogni sua forma. Il fatto che tu abbia accostato Sindrome Cinese a Detroit, film che ho amato oltremodo, non fa che accrescere la mia voglia di vederlo!!!!!!!
        Su Shades Of Blue poco da dire: la storia prende quota episodio dopo episodio e la morte di Nava mi ha lasciato veramente a bocca aperta. Io sto al quarto episodio (uno meno di te) e finora il mio giudizio è sempre più positivo. Se posso fare un appunto è che in questa terza stagione, il personaggio di Liotta è ancora un po’ moscio: senz’altro ha un po’ la sindrome del sopravvissuto, tuttavia mi piaceva di più il Woz incazzoso e incazzato dei primi episodi 😀

        Riguardo la corsa Champions, dopo i risultato di ieri ho sempre più netta l’impressione che alla fine vincerà chi è meno scarso e comunque, chiunque sia la quarta classifica, si esporrà a figure barbine nella prossima CL, salvo una poderosa campagna acquisti. Siamo in 4 a giocarci 1 posto (considero ormai l’inter troppo avanti per esser rimontata) e sarà dura spuntarla, soprattutto perché la situazione panchina si sta facendo scottante e ormai pare abbastanza scontato che Gattuso andrà via di sua spontanea volontà, qualunque sarà il piazzamento finale, perché non sente la fiducia della dirigenza. La prossima partita sarà un crocevia determinante: se batteremo la Lazio, allora tutto potrà risolversi per il meglio, in caso contrario la vedo molto ma molto dura

      • wwayne ha detto:

        La classifica dice che siete in 4 a giocarvi un posto in Champions’, ma a mio giudizio Atalanta e Roma puoi anche non considerarle. Alla prima tremano le gambe nelle partite importanti (e infatti è in svantaggio con voi negli scontri diretti, e nei preliminari di Europa League si è fatta eliminare dal Copenhagen); la seconda invece è una squadra costruita in modo sbagliato, perché ha troppi giovani assemblati a casaccio, senza un minimo progetto tattico. Nessuno stupore che Monchi sia stato buttato fuori a campionato in corso (e purtroppo per i suoi errori ha pagato anche Di Francesco).
        La Lazio invece è una squadra forte tecnicamente, ben allenata, con la panchina lunga e un’esperienza nelle coppe ormai consolidata: di conseguenza, è sicuramente lei la vostra rivale numero 1. Ed è proprio per questo che Sabato dovete batterla a tutti i costi. Non esiste che voi vi possiate accontentare del pareggio, perché i biancocelesti vinceranno comodamente il recupero con l’Udinese, e quindi solo i 3 punti possono mettervi al riparo da un sorpasso troppo tardivo per essere recuperato.
        Riguardo a Gattuso, non sei il primo a dire che ha intenzione di andarsene a prescindere, e a mio giudizio farebbe benissimo: nel girone d’andata, quando giravano con molta insistenza le voci di un suo esonero, la società non ha mai detto mezza parola in sua difesa, e questi sono sgarbi difficili da superare. Quando accadono la cosa migliore da fare è separarsi, perché non ci sono i presupposti necessari di stima e fiducia reciproca per continuare a lavorare insieme.
        Riguardo a Woz, ho notato che nella terza stagione il suo ruolo di leader della squadra diventa sempre più accentuato: gli altri poliziotti si rivolgono a lui come se fosse un santo protettore, e lui stesso pronuncia spesso frasi come “Sistemo tutto io” o “Gestisco io la situazione”. E’ senza dubbio un personaggio accentratore, ma non agisce così per manie di protagonismo, e neanche perché ritiene che i suoi sottoposti siano degli incapaci: lui si comporta in questo modo perché è un problem solver nato, e appena viene a conoscenza di un intoppo riesce a metterci una pezza con una genialità e una rapidità di pensiero semplicemente ineguagliabili. Te ne accorgerai guardando gli ultimi episodi: io me li sono divorati tutti tra ieri e oggi, e posso dirti che sono una vera bomba! : )

      • lapinsu ha detto:

        MI hai messo l’acquolina in bocca: cercherò di recuperarli quanto prima!!!!!
        Sai, più vedo Shades of blue e più sembra una serie tv scritta da Don Winslow: alcuni passaggi sembrano copiati pari pari da Corruzione, il suo ultimo romanzo.
        A proposito di letture, ho appena terminato la trilogia di romanzi storici che Robert Harris ha dedicato a Cicerone (Imperiu, Conspirata, Dictator), un’opera ambiziosa e ben strutturata. Certo, non siamo ai livelli di Colleen McCoullough, ma ci andiamo vicini. Soprattutto la figura del grande oratore arpinate è tratteggiata con tale grazia che nel finale (quando viene ucciso in seguito alle proscrizioni stabilite da Antonio e Augusto), i sono quasi commosso.

        Riguardo la corsa Champions hai senz’altro ragione: la Lazio è il nostro avversario numero uno, tuttavia non mi sento di snobbare neanche la Roma: pur avendo una squadra costruita male, ora sono lì e mancano poche partite. Avendo alcuni campioni come Dzeko e Zaniolo (giocatori che noi ci sognamo) possono anche fare il colpaccio.

      • wwayne ha detto:

        Dzeko è un giocatore molto discontinuo. A Roma ha fatto una prima stagione da incubo, poi 2 stagioni stellari e ora un’altra stagione da schifo. A mio giudizio la Roma farebbe bene a spremere da lui qualche milioncino (anche perché ha il contratto in scadenza nel 2020) e comprare al suo posto una punta più affidabile e magari anche più giovane. Ma senza Champions’ chiaramente un attaccante così non arriverebbe, e in tal caso tanto vale tenersi Dzeko.
        Riguardo a Zaniolo, mi fa molto piacere che stiano esplodendo dei giovani come lui e Kean, e soprattutto che riescano a trovare spazio anche in delle squadre di vertice come Roma e Juve: questo significa che forse lo schiaffo del mancato Mondiale ha insegnato qualcosa al calcio italiano.
        Riguardo a Cicerone, ho letto diversi romanzi storici ambientati nell’antica Roma, e lui aveva sempre un ruolo di contorno e negativo: gli autori dei libri in questione lo tratteggiavano (a ragione) come una banderuola opportunista, sempre pronta a salire sul carro del vincitore con un cinismo e una faccia tosta quasi insopportabili. Da quello che mi scrivi Robert Harris ha dato un’interpretazione radicalmente diversa del personaggio, e proprio per questo la sua trilogia mi incuriosisce moltissimo. Ti ringrazio per avermela segnalata, e io ti segnalo a mia volta questo articolo sui film in odore di Oscar per il 2020: https://www.flickeringmyth.com/2019/04/early-predictions-for-the-2020-best-picture-race/. Te ne interessa qualcuno?

      • lapinsu ha detto:

        La trilogia di Harris su Cicerone è una sorta di biografia romanzata del personaggio. L’aderenza coi fatti storici più rilevanti c’è tutta, ma ovviamente l’autore si è preso qualche libertà. Ad esempio, i numero “cambi di fazione” dai populares agli optimates (cambio avvenuto più volte) sono tutti giustificati più del dovuto. Tuttavia resta un’opera molto ben congegnata che cerca di tratteggiare anche il profilo giuridico (la sua carriera da avvocato fu sensazionale per quei tempi) e quello letterario e filosofico. Se riuscirai a recuperare i 3 romanzi, sarò lietissimo di confrontarmi con te!!!
        Effettivamente sembrano sbocciare nuovi talenti interessanti: Kean, Zaniolo, Barella, Donnarumma, Chiesa. Le premesse per avere di nuovo una nazionale degna di tal nome ci sono tutte, però c’è un problema di fondo che temo non sarà risolvibile a breve.
        Purtroppo l’egemonia bianconera ha castrato tutte le altre squadre, che non solo sono scarse in Italia ma fanno anche poca strada in Europa. Il che ha la pessima conseguenza di impedire ai giocatori di accumulare esperienza e diventare più bravi, tranne quelli che giocano con la Juve ovviamente. Un tempo c’erano molte squadre competitive, quindi la nazionale aveva un bacino più ampio da cui pescare. Quindi, se vogliamo sperare di avere nuovamente una nazionale competitiva, è necessario non solo che i giovani siano fatti giocare con continuità, ma anche che ci siano più squadre forti che facciano bene sia in serie A che in Europa.

        Riguardo la lista di film in odore di oscar per l’anno prossimo, sicuramente Rocketman avrà ottime chance, visto il successo avuto dal biopic su Freddy Mercury. Ti confesso che è un film che non mi ispiara molto, soprattutto perché non ho mai amato la musica di Helton John. Mi ha stupito invece vedere due titoli nella lista: IRISHMAN, perché è un film in postproduzione da 3 anni e solitamente quando un film fatica così tanto ad essere distribuito è perché non è molto bello e nessuno vuole accollarsene i costi; l’altro è ONCE UPON A TIME A HOLLYWOOD, perché se non hanno mai considerato Tarantino per l’Oscar quando ha realizzato le sue opere più belle (Pulp Fiction o Kill Bill) non vedo come possano considerarlo ora che è nella parabola discendente della sua comunque meravigliosa carriera.

      • wwayne ha detto:

        Anche secondo me Tarantino è nella fase discendente della carriera, ma ha una grande fortuna: può contare su uno zoccolo duro di fan che ha nei suoi confronti una devozione quasi religiosa, e quindi lo applaude a prescindere. Di questo me ne accorsi qualche anno fa, quando in un gruppo chiuso di Facebook osai dire che The Hateful Eight, pur essendo un bel film, era meno riuscito delle sue opere precedenti. Era una critica molto soft, ma bastò a scatenare l’ira funesta di molti Tarantiniani, che mi attaccarono con una violenza verbale esagerata: sembrava che gli avessi ammazzato la mamma. Certo, dobbiamo tenere di conto che sui social molti assumono dei toni così livorosi a prescindere dall’argomento, ma l’episodio è comunque indicativo dell’amore incondizionato di cui gode Tarantino.
        Tra i film elencati nell’articolo ha delle ottime chances anche quello sul #metoo: questo fenomeno è rimasto in prima pagina per mesi dopo lo scoppio del caso Weinstein ed è tuttora molto dibattuto, quindi farci sopra un film è stata un’idea molto furba e di sicuro effetto. Io lo guarderò di sicuro, perché Charlize Theron è sempre un bel vedere.
        Riguardo alla rinascita del calcio italiano, proprio il tuo Milan ha giocato un ruolo determinante in questa ripresa, lanciando tanti giovani in tutti i ruoli: Donnarumma, Calabria, Locatelli, Cutrone… il vostro portiere è forse la stella più luminosa tra questi talenti in erba, ma fossi in voi lo cederei lo stesso: ha già dimostrato un valore umano discutibile, e anche il fatto di essere assistito da Raiola non aiuta. In bocca al lupo per Sabato! : )

  14. EmoticonBlu ha detto:

    Visto tempo fa. Un gran bel film di denuncia. Ancora attuale direi.

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: Sindrome cinese ha superato a pieni voti la prova del tempo, ed è per questo che me la sono sentita di raccomandarlo ad occhi chiusi nonostante risalga addirittura agli anni 70.
      Ad ogni modo, per me il miglior film di denuncia in assoluto rimarrà sempre Hotel Rwanda: se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente. Grazie per il commento! : )

  15. kantlady ha detto:

    L’ha ribloggato su Vincerecone ha commentato:
    Spero davvero che un giorno riusciranno nel loro intento,molto bello

  16. Visto, E’ un film della mia giovinezza, Interpreti bravi. Eviterò di parlare del finale.
    Se non sbaglio è visibile su raiplay.
    Il problema è che non è cambiato nulla.

    • wwayne ha detto:

      Ho controllato, e hai ragione: Sindrome cinese è stato caricato su Rai Play l’anno scorso. Mi fa molto piacere che si possa reperire così facilmente.
      Riguardo alla riflessione con cui hai chiuso il tuo commento, hai tristemente ragione anche qui, ed è proprio per questo che film come Sindrome cinese devono assolutamente continuare ad essere visti.
      Ieri ho visto un altro gran bel film: Green Book. Ha battuto lo strafavorito Roma nella corsa all’Oscar più importante: anche se è stato un verdetto a sorpresa, direi che è stata una decisione molto saggia e profondamente meritocratica. Grazie per il commento! : )

  17. Daniele Artioli ha detto:

    Non conosco questo film, ma sembra uno di quelli da recuperare assolutamente; me lo segno, e cercherò di procurarmelo. Tra l’altro mi ha appena fatto perdere una mezz’oretta, perché l’ho googlato e mi sono perso via a leggere di disastri nucleari su wikipedia.

    Purtroppo oggi le grandi manifestazioni, anche per ideali che dovrebbero accomunarci tutti, non sono viste di buon occhio da nessuno. Basti vedere cosa ha scatenato la manifestazione ambientalista a cui hanno partecipato i ragazzi in tutto il mondo: internet e la televisione erano invasi da detrattori che criticavano la giovane promotrice e tutti i ragazzi che avevano raccolto il suo messaggio, definendoli, di volta in volta, ignoranti, lazzaroni, ipocriti, amebe facilmente manipolabili e incapaci di pensare con la propria testa. E’ stato davvero uno spettacolo disgustoso. L’apice è stato raggiunto quando l’ho sentito definire, nel giro forse di un oretta, da due persone diverse rispettivamente qualcosa come “una vergognosa propaganda di sinistra” e “una pericolosa manifestazione reazionara di destra”. Ho riso per non piangere.

    Alla fine la verità è sempre la stessa, forse. I giovani non hanno il diritto di dire nulla; vanno blanditi quando si ha bisogno del loro voto, ma nel momento in cui chiedono di poter dire la loro, o decidere qualcosa, vengono subito messi a tacere o delegittimati dei loro argomenti. Il bello (si fa per dire) è che quando, poi, non dicono nulla vengono criticati per essere senza ideali o spina dorsale.

    • wwayne ha detto:

      A mio giudizio la protesta di Greta ha raccolto un numero di adesioni così ampio perché era da molto tempo che i giovani aspettavano una causa per cui lottare. Cerco di spiegarmi meglio.
      La generazione di Greta (e se vogliamo anche quella dei suoi genitori) ha avuto la fortuna di vivere in un’epoca in cui i diritti fondamentali erano già stati tutti acquisiti. Rimanevano giusto le istanze di qualche minoranza (come i gay che volevano il matrimonio), ma proprio perché erano delle minoranze ad avanzarle quelle richieste non potevano scaldare i cuori di un vasto pubblico giovanile. Di conseguenza, la naturale tendenza dei giovani a ribellarsi è rimasta a lungo tempo priva di sbocco, impossibilitata ad incanalarsi in una causa che potesse farli sentire parte di qualcosa di giusto e importante.
      Poi è arrivata Greta. Giovane, come loro. Arrabbiata, come loro. Vogliosa di attaccare a testa bassa i potenti, come loro. In più, la ciliegina sulla torta: lo fa per una giusta causa. Ha sfacciatamente ragione lei. I giovani non potevano chiedere di meglio. Greta Thunberg è stata la classica persona giusta al momento giusto, e io sono totalmente dalla sua parte. Grazie mille per quest’ottimo e ricchissimo commento! : )

      • Daniele Artioli ha detto:

        Sono d’accordo su tutto. Io ho fatto le superiori in un liceo in cui un gruppo di ragazzi cercava costantemente di rivitalizzare la lotta studentesca, sperando sempre di organizzare assemblee oceaniche e occupazioni; il problema è che nessuno raccoglieva mai questi inviti, semplicemente perché erano fuori tempo massimo. Non c’era nulla per cui lottare, nient’altro da ottenere. Per cui facevano davvero la figura dei nostalgici, e alla lunga le loro arringhe diventarono anche piuttosto patetiche (ricordo un editoriale piccatissimo sul giornale d’istituto in cui si scagliavano contro tutti gli studenti per aver disertato l’ennesima assemblea preferendo studiare per le simulazioni di terza prova del giorno dopo).
        Forse il clima è veramente la battaglia da combattere in questo decennio, l’ultima davvero che per cui valga la pena lottare, e vedere tanti ragazzini muoversi in quel modo mi ha dato una nuova dose di speranza.

        Grazie a te per tirare sempre fuori argomenti così importanti, e buona domenica!

      • wwayne ha detto:

        Anche a te amico mio! : )

  18. annaecamilla ha detto:

    Bellissimo film da vedere e rivedere. Avere ideali fa crescere mentalmente, fa avere speranze e nuovi orizzonti. Fa credere in un futuro migliore! Grazie

    • wwayne ha detto:

      Sono sempre più stupito: ieri sera ero convinto di aver segnalato un film che non conosceva nessuno, invece scopro che soltanto tra chi ha commentato questo post ci sono ben NOVE persone che l’hanno visto! : ) La cosa mi fa molto piacere comunque: significa che questo film ha ottenuto il successo che meritava, e l’ha mantenuto anche a distanza di molto tempo dalla sua uscita. Grazie a te per questo breve ma bellissimo commento! : )

      • annaecamilla ha detto:

        Visto alcune volte le persone stupiscono in meglio, sono contenta anch’io. A presto💕💕💕

      • Demonio ha detto:

        Facciamo dieci allora! Visto tanto tempo fa ma lo ricordo bene anche perchè se non erro prese spunto da un incidente avvenuto a Tree Miles Island che rischiò di far molti danni. Poi sarebbe arrivata Chernobyl e più recentemente Fukushima. In mezzo tanti altri incidenti piccoli o meno gravi o minimizzati in un periodo in cui certe cose non si dovevano dire…

      • wwayne ha detto:

        L’incidente di Tree Miles Island avvenne 12 giorni dopo l’uscita del film, e questa incredibile coincidenza chiaramente fece schizzare alle stelle gli incassi di Sindrome cinese. Senza questa “spinta” dubito che avrebbe avuto lo stesso impatto finanziario, a causa del suo titolo un po’ bruttino. Bene così comunque, perché anche se è arrivato in modo totalmente casuale questo film ha strameritato il successo che ha avuto.
        Sono totalmente d’accordo con te quando dici che quando sono di parte i media minimizzano alcuni scandali ed esagerano la gravità di alcune bazzecole, a seconda del partito a cui sono legati. E’ proprio per questo che dobbiamo lottare per avere una stampa libera non solo da condizionamenti esterni, ma anche da queste faziosità autoimposte. Grazie mille per il tuo graditissimo ritorno nel mio blog! : )

      • Demonio ha detto:

        Ah ecco, questo non lo ricordavo proprio…la mia memoria inizia a perdere colpi! Quindi che dire, a maggior ragione è un film che merita in quanto parlava di cose che realmente sarebbero potute accadere come in realtà poi accaddero…purtroppo!
        Ps sono stato impegnato per lavoro e negli ultimi mesi ho avuto poco tempo per internet in generale!

      • wwayne ha detto:

        Ti capisco benissimo! A presto amico mio! : )

      • Demonio ha detto:

        Prima o poi passo sempre! 😀

  19. Neda ha detto:

    Ho visto il film, l’ho anche rivisto.

  20. Sara Provasi ha detto:

    Uh, l’ho visto come film di classe alle medie!

  21. Speranza ha detto:

    Non l’ho visto, anche se il titolo è famoso. Questo post far venire voglia di vederlo, subito subito!

  22. Pendolante ha detto:

    Un bellissimo film

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che anche tu abbia visto e apprezzato questo splendido film: mi hai confermato di essere una buongustaia. Grazie per il commento! : )

  23. kasabake ha detto:

    Carissimo amico, ormai i post del tuo blog assomigliano sempre di più a quegli editoriali di varia umanità che spesso fanno capolino nelle prime pagine dei quotidiani, dove il giornalista, in quel brevissimo articolo, non intende mai davvero analizzare fino in fondo un argomento, ma solo dare uno spunto di riflessione, carico di emozione, elementi autobiografici e tanta cultura.

    Dico questo senza ruffianeria alcuna, ma solo con ammirazione per il tuo stile, perché anche se lontanissimo dal mio modo di procedere e di recensire (ed anzi forse proprio per il suo essere al mio opposto) vedo la bellezza del tuo metodo, con cui da tempo hai abituato i tuoi lettori: se dovessi raccogliere i tuoi post cinematografici in un’antologia, essa andrebbe chiamato con un titolo del tipo “Gli Appunti di Wwayne, il vostro amichevole cinefilo di quartiere“.

    Essendo scritti sotto forma di appunti eccellenti o note critiche di visione, i tuoi post spaziano negli anni e persino nei decenni, come hai fatto questa volta, andando a ripescare un vecchissimo film statunitense di fine anni ’70, appartenente, come hai giustamente detto in risposta ad uno dei tantissimi commenti, a quel bellissimo filone di pellicole che sapevano coniugare impegno civile, grande regia, spettacolarità e recitazioni ispirate…

    Tra l’altro probabilmente saprai che le sorelle Wachowski, nell’ideare e dirigere il segmento narrativo del loro Cloud Atlas con protagonista Halle Barry nei panni di una giornalista che indaga su una centrale nucleare, si ispirarono in modo dichiarato e riconoscente a Jane Fonda ed allo specifico ruolo che ebbe in questo The China Syndrome

    Eh sì, perché anche se tu hai dato l’onore della copertina ad un giovanissimo Michael Douglas, i veri mattatori del film erano per l’appunto Jane Fonda (non a caso per decenni icona del movimento femminista e del pensiero liberal ed ecologista americano) ed ovviamente Jack Lemmon, talmente bravo in questa pellicola da portarsi a casa persino un premio a Cannes.

    Tra l’altro, mi viene da notare che molti attori sono stati per anni persino identificati dal pubblico, fondendo i loro personaggi pieni di impegno civile (come Redford, la Fonda, Pacino, il primo Costner, etc.) con le persone nella vita reale, così come per anni Douglas, vera star del periodo reaganiano anni ’80 fu spesso visto invece come un’icona del privato e del successo personale (uomo d’affari, medico eccellente, avvocato di lobbisti, etc.).

    Un abbraccio, amico mio.

    • wwayne ha detto:

      Ho deciso di dare l’onore della copertina a Michael Douglas perché è stato lui a produrre il film. Dalla pagina imdb di Sindrome cinese ho saputo che lui prese questa decisione senza pensarci un secondo, perché la sceneggiatura lo rapì fin dalla prima lettura: non facciamo fatica a credergli, dato che la storia ha un valore morale e un tasso di suspense davvero elevatissimi.
      Mi hai mandato in brodo di giuggiole a nominarmi Robert Redford, perché ci ha regalato (da regista) il film più bello nella storia del cinema: In mezzo scorre il fiume. Se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente. Grazie mille per i complimenti e per gli splendidi commenti che hai lasciato sul mio blog, e un abbraccio anche da parte mia! : )

      • kasabake ha detto:

        In Mezzo Scorre il Fiume è un capolavoro! Vero manifesto di quello che lo stesso Redford ha sempre sperato che diventasse il suo Sundance Film Festival ovvero un’espressione sincera di alti valori morali, civili ed ecologisti abbinati ad ottimo cinema, libero da pregiudizi e mode del momento… Abbiamo già avuto modo di parlarne nei nostri tantissimi scambi di commenti e sin da subito, quando tu lo nominasti, ti dissi che anche per me era uno dei miei film preferiti.
        Buona serata, amico mio.

      • wwayne ha detto:

        Buona serata anche a te, e a presto! : )

  24. fulvialuna1 ha detto:

    Grazie per il suggerimento.
    La lotta è importante, io sono scesa in piazza diverse volte, in una delle ultime sono stata anche ferita.
    ora non scendo più con la massa, vado sola.

    • wwayne ha detto:

      Io ho rischiato seriamente di venire ferito ad una manifestazione contro la Gelmini: ad un certo punto passammo davanti ad un McDonald’s, quindi alcuni studenti entrarono dentro, presero tutte le sedie che trovarono e una volta usciti cominciarono a lanciarle a caso contro la folla. Fu una violenza gratuita e insensata, tipica delle manifestazioni giovanili: lì si infiltrano tanti ragazzi vogliosi non di combattere per un ideale, ma di aggrapparsi a qualsiasi pretesto per far scorrere del sangue o quantomeno far bordello. Ad ogni modo, la presenza di qualche elemento scalmanato o squilibrato non squalifica certo il resto dei manifestanti o il valore della causa per cui si battono. Grazie a te per il commento! : )

  25. Kikkakonekka ha detto:

    “Lottare per un ideale”
    Diciamoci la verità: non è facile.
    Essere più o meno d’accordo a livello “intellettivo” lo facciamo tutti, ma poi scendere in piazza lo fanno solo alcuni.
    Io, personalmente, non ricordo di avere mai aderito a questioni di piazza, un po’ per come sono fatto, un po’ per pigrizia (diciamo tutta la verità).
    Non valgono le proteste studentesche: si faceva sciopero per qualsiasi motivo, ma ho sempre avuto quello strano sentore che il vero ideale fosse bigiare a scuola.

    • wwayne ha detto:

      Il tuo non era uno strano sentore, ma un fondatissimo sospetto! : ) Come sempre, ti lascio una canzone:

      Grazie per il commento! : )

      • Kikkakonekka ha detto:

        Avevi forse notato Gabrielle nel riquadro?
        🙂

      • wwayne ha detto:

        Oh yes! : ) L’ho notata nell’homepage del tuo blog, e lì ho capito che questa canzone ti avrebbe sicuramente mandato in brodo di giuggiole. Fa lo stesso effetto anche a me, comunque: sia perché amo l’R&B, sia perché adoro qualsiasi cosa che mi ricordi gli anni 90. E infatti vado in estasi anche quando penso a:

        – Beverly Hills 90210;
        – i Piccoli Brividi;
        – le Spice Girls;
        – i Robinson;
        – Solletico;
        – Dawson’s Creek;
        – Indovina chi?;
        – Dylan Dog;
        – gli 883;
        – il discman;
        – il Festivalbar;
        – Baywatch;
        – Christina Aguilera vs Britney Spears;
        – il 3310;
        – i Power Rangers;
        – il Kinder Sorpresa;
        – Hulk Hogan;
        – l’Uomo Tigre;
        – Ken il guerriero;
        – Sampei;
        – le boy band.

        Quant’erano belli gli anni 90… grazie mille per avermi fatto fare questo delizioso viaggio nel passato! : )

      • Kikkakonekka ha detto:

        Miiii, il Festivalbar.
        ERa mitico, e Padova (la mia città, e quella di Salvetti) non mancava mai. Ed io c’ero, obviously.

      • wwayne ha detto:

        Io invece ho visto il mio primo concerto ad anni 90 abbondantemente finiti, quindi purtroppo il Festivalbar me lo sono gustato soltanto in tv. Ma era comunque una goduria! : ) Lietissimo di aver fatto riaffiorare dei bei ricordi anche a te! : )

      • Kikkakonekka ha detto:

        E’ perché io son + vecchio

      • wwayne ha detto:

        Ma sei comunque molto aggiornato sulla musica moderna: ad esempio, ricordo che siamo entrambi fan di Lodovica Comello. A proposito, carichiamo anche una sua canzone, ché tanto lei sta bene su tutto:

        Spero che ti piaccia! : )

  26. marisasalabelle ha detto:

    Visto tantissimi anni fa… anche Coma profondo. E, anche se non c’entra niente Michael Douglas, che dire di I tre giorni del condor?

    • wwayne ha detto:

      Lei è un’habituée delle manifestazioni, quindi ero sicuro al 100% che avrebbe commentato il mio post! : ) Accolgo con molto piacere il Suo ritorno nel mio blog, e Le dico che I tre giorni del condor è sicuramente un film da 7, ma non mi è piaciuto fino in fondo, come tutti i film di Sydney Pollack che ho visto. Mi hanno sempre lasciato una sensazione di occasione non sfruttata fino in fondo.
      Tra l’altro il protagonista di quel film, Robert Redford, ci ha regalato da regista il film più bello nella storia del cinema: In mezzo scorre il fiume. Se non l’hai visto, glielo consiglio caldamente. Grazie per il commento! : )

  27. Menti Vagabonde ha detto:

    Ricordo il film…e l’epilogo. Gli ideali chiedono sempre un conto in vittime, purtroppo…

    • wwayne ha detto:

      E’ vero, uno dei 3 protagonisti paga un conto salatissimo. Ma la soddisfazione di rimanere coerenti con i propri ideali non ha prezzo. Grazie per il commento! : )

      • Menti Vagabonde ha detto:

        Certo, bisogna essere sempre coerenti, ma la soddisfazione è ahimè di breve durata se richiede in cambio la morte. Ci vorrebbe sempre il sostegno di molti. Penso che invece vi siano persone che qui e nel mondo si trovino a lottare abbandonati anche dalle istituzioni

      • wwayne ha detto:

        Ah, questo è verissimo. Ma talvolta, se molto pressate, le istituzioni alla fine cedono: ad esempio, la mamma di Tiziana Cantone ha lottato per anni affinché ci fossero delle limitazioni alla diffusione non autorizzata dei video hard in rete, e alla fine lo stato ha ricompensato i suoi sforzi con una legge sul revenge porn approvata all’unanimità dalla Camera. Speriamo che ci sia il bis anche al Senato… incrociamo le dita! : )

  28. theredwriterweb ha detto:

    Woow! con poche parole hai stuzzicato la mia curiosità… mi sa che adesso so’ cosa guardare domani sera, Grazie 🙂

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu abbia deciso di dare fiducia al mio consiglio cinematografico. Se ti va, poi fammi sapere come hai trovato il film. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie a te per i complimenti e per il commento! : )

  29. theredwriterweb ha detto:

    Prego! Appena lo guardo ti scrivo cosa ne penso : )

  30. Massimo Orsi ha detto:

    Visto molti anni orsono,ne conservo un ricordo bello ma potrei osare rivedendolo ora … grazie ,ciao!

    • wwayne ha detto:

      Faresti benissimo a rivederlo: è un film così profondo che ad ogni visione ti dice sempre qualcosa di nuovo. Grazie a te per il tuo graditissimo ritorno nel mio blog! : )

  31. Paola ha detto:

    Lo ricordo benissimo, ma ora mi viene voglia di rivederlo. Soprattutto ricordo bene cos’è la sindrome cinese … c’era Jane Fonda, giusto?

  32. natipervivereblog ha detto:

    Parole, le tue, scritte sapiente nel mosaico della vita…
    parole che raccontano il segreto dell’esistenza.
    “Infiammati dalla passione che proviamo quando difendiamo qualcosa che ci sta a cuore”
    qualcuno direbbe :”L’inevitabile della vita” IO affermo con orgoglio: è la testimonianza della nostra vita!
    E allora lottiamo perché amiamo, ma non cero infierendo qualche aspra critica con l’utilizzo dei social; questo l’ho sempre rinnegato: non fa parte del mio modo di salutare il mio giorno, assieme alla luce delle persone che amo, alla luce che mostrerà l’immediato futuro che si trasformerà in un presente ricco di storie, di volti, di testimonianze che apparteranno al mio ricordo.
    Lottare e mostrare realmente il nostro volto! Il nostro sguardo che non si piega, che non si fa oltraggiare dall’ipocrisia altrui.
    Esserci! Vivere! Esserci nella piazza, con la piazza!
    Esserci, per poter pronunciare la parola: ” IO ! ” Strana parola, vero? Parola per molti assolutamente scontata, parola che i tanti hanno conosciuto, affrontando lo studio di Freud, di Jung…
    parola che io ho amato, amando me stessa e rivendicando il mio Io ad esistere nella totalità della vita. Perché questo IO mi racconta che per esistere devo rendergli ” sacra” la vita e quindi rendere irrinunciabile la lotta in cui credo. Ed è quanto ha fatto Jack Gadell, perché commoventi e vere sono le parole del tuo post: “La loro lotta per la verità e la giustizia li porta a venire messi nel mirino da persone molto potenti e pericolose, ma la fede nei loro ideali li porta ad andare avanti qualsiasi cosa succeda”. Parole, che mi conducono alla bellissima lettera del mio amato Vincent Van Gogh:

    Amsterdam 3 aprile 1878
    ” Caro Theo, Meglio pronunciare poche parole che abbiano un vero significato che non molti suoni oziosi, inutili, quanto facili. Continuando ad amare fedelmente ciò che vale la pena di amare, non sciupando il proprio amore in cose insignificanti e non degne, si ottiene man mano più luce e più forza. Anche nell’ambiente più raffinato e nell’agiatezza, bisogna conservare qualcosa del carattere di un Robinson Crusoe, altrimenti si diventa superficiali e si lascia spegnere il fuoco dell’anima”

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu sia d’accordo con me sul fatto che le vere lotte si fanno nelle piazze reali, e non in quelle virtuali: come hai detto tu, per sposare realmente una causa bisogna metterci la faccia, senza nascondersi dietro ad uno schermo. E poi, come ho detto anche nel mio post, scendere in piazza per qualcosa porta con sé anche una serie di emozioni che si stampano indelebili nella mente di chi le vive, e vanno ad occupare un posto speciale tra i nostri ricordi più cari.
      La citazione di Van Gogh è splendida, e mi trova totalmente d’accordo: l’amore, così come il tempo, va dedicato soltanto a persone e cose che ne sono degne. Per me il cinema è una di queste, e anche il tuo blog! : ) Grazie mille per i complimenti e per questo bellissimo commento! : )

  33. eulaliamontevenere ha detto:

    Bello Sindrome Cinese, l’ho visto qualche anno fa e ne sono rimasta impressionata

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che anche tu l’abbia apprezzato, e sono totalmente d’accordo con te: Sindrome cinese è un film che ti colpisce nel profondo, e ti rimane a lungo in testa dopo che l’hai visto. Mi sento davvero fortunato ad averlo scoperto (tra l’altro per puro caso). Grazie per il commento! : )

  34. Ti rigrazio per il tuo consiglio, questo film non lho visto deve essere sicuramente molto bello presto lo vedrò.

    • wwayne ha detto:

      Mi fa molto piacere che tu abbia deciso di dare fiducia al mio consiglio cinematografico, e sono convinto che il film piacerà moltissimo anche a te. Grazie a te per il commento! : )

  35. Rosemary3 ha detto:

    Accetto il suggerimento…
    Ros

  36. vincenza63 ha detto:

    Ciao!
    Rivedere questo film mi farebbe bene. E non solo a me!

  37. capitanharlock73 ha detto:

    combattere per un ideale può essere il senso della vita che la riempie e al rende degna di essere vissuta. Ottimo articolo l’ho letto e mi ha emozionato. Hai lasciato un segno forte in me e questo è anche un senso per cui scriviamo credo. a presto

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo. Sindrome cinese mi ha colpito nel profondo, e mi fa molto piacere di essere riuscito a trasmettere le emozioni che questo film ha suscitato in me. Grazie mille per i complimenti e per il tuo graditissimo ritorno nel mio blog! : )

  38. Chi crede in sé, crede nell’Amore reale, nell’Amicizia reale, lavora, combatte ed anche se lo fa alla scrivania al suo povero laptop bruciato dagli accessi virulenti per rubargli dati, pur lavora, pur combatte, l’adrenalina è una droga, i meriti reali di chi lavora in onestà di coscienza gli sono riconosciuti Sempre, Ovunque, Come, Perché, anche se per lavorare si trascina vegetando senza mai lamentarsi, ti assicuro che non è mai noioso, buongiorno, buon lavoro! ❤ … ❤

    • wwayne ha detto:

      Sono totalmente d’accordo: quando una persona si comporta in maniera onesta, prima o poi i suoi meriti gli vengono sempre riconosciuti. Viceversa, se uno agisce in modo disonesto, prima o poi manderà in rovina anche tutto ciò che di bello e di puro è riuscito a costruire in vita sua. Grazie mille per i tuoi ottimi commenti, e buon lavoro anche a te! : )

  39. pattykor122 ha detto:

    L’argomento è a me molto caro , essendo straconvinta che chi ha la coscienza a posto si deve battere per le ingiustizie e per i propri ideali. Bravo ! Anche questo aggiunto!

  40. Francis Allenby ha detto:

    “Sindrome cinese”, un film che fece scalpore all’epoca (ed io lo ricordo perché ero un teenager allora). Le tematiche trattate erano considerate “pericolose” e da prendere con le molle: certo non piacque molto all’establishment statunitense e soprattutto ai produttori di energia nucleare. Rammento, tuttavia, quanto se ne parlò allora. Solo qualche anno dopo, negli anni 80, vi fu la tragedia della centrale di Chernobyl, in Unione Sovietica: in quella circostanza drammatica qualcuno ricordò quel film e gli diede un valore profetico.

    • wwayne ha detto:

      In effetti la lungimiranza è una qualità tipica delle persone intelligenti, e chi ha scritto la sceneggiatura di Sindrome cinese certamente lo era. Non sapevo che Sindrome cinese avesse avviato un grande dibattito anche al di fuori del mondo del cinema, e neanche che fosse tornato in auge dopo la strage di Chernobyl: mi hai dato tante informazioni davvero molto interessanti. Grazie mille per quest’ottimo commento! : )

  41. capitanharlock73 ha detto:

    Ciao ritorno su un tuo articolo che mi fa pensare…che è proprio vero che combattiamo seduti da un divano sui social ma quando questo periodo finirà spero di trovare il coraggio di lottare per un ideale in cui credo.

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